L'Editoriale
1 STATION - Petrazzuolo: "Spalletti è stato l'uomo chiave dello Scudetto del Napoli, perché seguire queste ultime 4 partite? Vi riporto quello che mi disse tantissimi anni fa un vecchio tifoso azzurro"
04.05.2024 12:44 di Napoli Magazine

NAPOLI - Antonio Petrazzuolo, direttore di "Napoli Magazine", ha rilasciato alcune dichiarazioni a "1Football Club" su "1 Station Radio": "Fare bene nelle ultime partite? E' ovvio che bisogna fare bene e mi auguro che i calciatori onorino l'impegno. Ho visto molti azzurri emozionati nel rivedersi al cinema in occasione della prima del film dello Scudetto, in questi casi io mi farei un esame di coscienza. La scorsa stagione sembrava non reale, era un Napoli bello da vedere e che riusciva a segnare con grandissima facilità. E' come se ci abbiano puniti per la troppa bellezza e abbiamo assistito a una stagione deludente sotto molti punti di vista. La stagione dello Scudetto, ad ogni modo, non fu un caso: si era trovato il giusto equilibrio tra squadra e allenatore, anche nella gestione della panchina lunga, cosa che quest'anno non si è verificata. Il sostituto di Kim ha steccato completamente e anche il mercato di gennaio non ha portato grandi certezze. Anche i tre allenatori non sono riusciti a creare il giusto feeling con la squadra. Spalletti, invece, fu il protagonista assoluto dello Scudetto e lo si evince anche dal film. Quando Luciano decide di chiudersi nello stanzino di Castel Voltuno, lancia un messaggio importante ai calciatori, infatti Elmas aveva commentato di essere sorpreso di questa scelta, così come anche Juan Jesus ne fu sorpreso. Spalletti non è stato solo un grande allenatore, ma anche uno psicologo, è stato l'uomo chiave del terzo scudetto del Napoli, più di tutti, Giuntoli compreso. Abbiamo visto, quest'anno, che non tutti gli allenatori possono portare al trionfo una squadra anche se forte. L'addio al Napoli di Spalletti? Mi viene da sorridere a chi dice che c'è stata scarsa onestà. Alcune cose bisogna interpretarle da vicine, molte sfumature le mostrava anche nel Centro Sportivo o in sala stampa, ma la realtà è che era un tutt'uno con la squadra, con i tifosi e gli addetti ai lavori. Credo che Spalletti abbia capito che fosse arrivato a un punto talmente alto che era difficile ripetersi, ma ha lasciato un bellissimo ricordo che terrò stretto dentro di me. Dopo Maradona, c'è Luciano Spalletti. Riporto una frase che disse un tifoso del Napoli, anziano, quando andai allo stadio ai tempi del minor numero dell'affluenza allo stadio dei tifosi azzurri. Chiesi come mai fosse venuto alla storia e la risposta fu molto semplice: "Scusa, ma quando hai un parente che sta male all'ospedale, non lo vai a trovare?".

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04/05/2024 - 12:44

NAPOLI - Antonio Petrazzuolo, direttore di "Napoli Magazine", ha rilasciato alcune dichiarazioni a "1Football Club" su "1 Station Radio": "Fare bene nelle ultime partite? E' ovvio che bisogna fare bene e mi auguro che i calciatori onorino l'impegno. Ho visto molti azzurri emozionati nel rivedersi al cinema in occasione della prima del film dello Scudetto, in questi casi io mi farei un esame di coscienza. La scorsa stagione sembrava non reale, era un Napoli bello da vedere e che riusciva a segnare con grandissima facilità. E' come se ci abbiano puniti per la troppa bellezza e abbiamo assistito a una stagione deludente sotto molti punti di vista. La stagione dello Scudetto, ad ogni modo, non fu un caso: si era trovato il giusto equilibrio tra squadra e allenatore, anche nella gestione della panchina lunga, cosa che quest'anno non si è verificata. Il sostituto di Kim ha steccato completamente e anche il mercato di gennaio non ha portato grandi certezze. Anche i tre allenatori non sono riusciti a creare il giusto feeling con la squadra. Spalletti, invece, fu il protagonista assoluto dello Scudetto e lo si evince anche dal film. Quando Luciano decide di chiudersi nello stanzino di Castel Voltuno, lancia un messaggio importante ai calciatori, infatti Elmas aveva commentato di essere sorpreso di questa scelta, così come anche Juan Jesus ne fu sorpreso. Spalletti non è stato solo un grande allenatore, ma anche uno psicologo, è stato l'uomo chiave del terzo scudetto del Napoli, più di tutti, Giuntoli compreso. Abbiamo visto, quest'anno, che non tutti gli allenatori possono portare al trionfo una squadra anche se forte. L'addio al Napoli di Spalletti? Mi viene da sorridere a chi dice che c'è stata scarsa onestà. Alcune cose bisogna interpretarle da vicine, molte sfumature le mostrava anche nel Centro Sportivo o in sala stampa, ma la realtà è che era un tutt'uno con la squadra, con i tifosi e gli addetti ai lavori. Credo che Spalletti abbia capito che fosse arrivato a un punto talmente alto che era difficile ripetersi, ma ha lasciato un bellissimo ricordo che terrò stretto dentro di me. Dopo Maradona, c'è Luciano Spalletti. Riporto una frase che disse un tifoso del Napoli, anziano, quando andai allo stadio ai tempi del minor numero dell'affluenza allo stadio dei tifosi azzurri. Chiesi come mai fosse venuto alla storia e la risposta fu molto semplice: "Scusa, ma quando hai un parente che sta male all'ospedale, non lo vai a trovare?".