Altri Sport
Ciclismo, Scarponi, Prodi: fondamentali nuove norme
23.04.2017 19:00 di Napoli Magazine

"Il ciclista è in continuo rischio, perché ci sono le buche, uno si sposta per il centro della strada e lì viene investito. E allora nuove norme sono fondamentali, ma teniamo bene le strade e creiamo delle piste ciclabili autonome, perché la bicicletta è fragile". Così l'ex premier Roma Prodi, grande appassionato di ciclismo, commenta, parlando al Tg5, l'incidente che ieri mattina è costato la vita a Michele Scarponi, vincitore del Giro d'Italia 2011. "Nella mia esperienza padana in cui la bici è importante - continua Prodi - l'automobilista bada sempre meno al ciclista con il passare degli anni. Eppoi, il peggioramento delle strade fa si che a sua volta il ciclista si muova per evitare le buche. Una rete totale è impensabile, ma una rete ausiliare molto più ampia di quella di oggi ce l'hanno tutti i paesi del mondo, pensiamo all'Olanda". "In ogni caso occorre dare sfogo al ciclista della domenica, e a chi fa percorsi di lavoro. Nessuno può pensare a una rete autonoma delle biciclette", conclude.

ULTIMISSIME ALTRI SPORT
TUTTE LE ULTIMISSIME
NOTIZIE SUCCESSIVE >>>
Ciclismo, Scarponi, Prodi: fondamentali nuove norme

di Napoli Magazine

23/04/2024 - 19:00

"Il ciclista è in continuo rischio, perché ci sono le buche, uno si sposta per il centro della strada e lì viene investito. E allora nuove norme sono fondamentali, ma teniamo bene le strade e creiamo delle piste ciclabili autonome, perché la bicicletta è fragile". Così l'ex premier Roma Prodi, grande appassionato di ciclismo, commenta, parlando al Tg5, l'incidente che ieri mattina è costato la vita a Michele Scarponi, vincitore del Giro d'Italia 2011. "Nella mia esperienza padana in cui la bici è importante - continua Prodi - l'automobilista bada sempre meno al ciclista con il passare degli anni. Eppoi, il peggioramento delle strade fa si che a sua volta il ciclista si muova per evitare le buche. Una rete totale è impensabile, ma una rete ausiliare molto più ampia di quella di oggi ce l'hanno tutti i paesi del mondo, pensiamo all'Olanda". "In ogni caso occorre dare sfogo al ciclista della domenica, e a chi fa percorsi di lavoro. Nessuno può pensare a una rete autonoma delle biciclette", conclude.