L'APPUNTO
IL SUPER APPUNTO - Nunzia Marciano: "Napoli, l'attesa del campionato è essa stessa Gonzalo"
23.05.2016 17:42 di Napoli Magazine

NAPOLI - Oggi è il 21 maggio. Per voi che state leggendo è il 23, lo so. Ma per me che sto scrivendo è ancora il 21. Credo sia il primo week end di bel tempo da mesi. Finora ha piovuto. Troppo. E lo sanno bene i 50e passa mila che hanno assistito all'ultima partita di campionato del Napoli, allo stadio San Paolo, contro il Frosinone. Quella del 4-0, della qualificazione diretta alla Champions, del record di 36 gol stagionali di Re Gonzalo Higuan. Per il terzo, il 36esimo è partita la petizione per usarlo sulle bustine di figurine Panini. Un gol meraviglioso. Semplicemente M E R A V I G L I O S O. Ma non è stato naturalmente l'unica meraviglia che il Napoli ha regalato in una stagione spettacolare, una delle migliori degli ultimi anni. Quanti gol, ragazzi! Quante prodezze! Quanti sussulti! Quante esultanze e quante emozioni! Questo Napoli ha resuscitato il binomio calcio-spettacolo sepolto sotto strati di partite mediocri e risultati analoghi. Sotto arbitraggi dubbi e vittorie analoghe. Ha resuscitato uno stadio, anche. Quello delle ovazioni ai suoi beniamini. Quello che ha cantato l'inno della Champions nella magica notte. Ma col passato credo che possa bastare. Ora bisogna andare avanti. Tre mesi. 90 giorni. Vi risparmio la conta dei minuti. Ma credo che qualcuno la stia già facendo. Anzi, ne sono certa. Ecco quanto manca alla "gioia" di ogni tifoso che si rispetti. Certo, una pausa ci può stare, ci deve stare, per il bene delle nostre coronarie, anche. Ma tre mesi, sono tanti. 12 settimane senza calcio, senza il Napoli per essere precisi. E non ditemi che ci sono gli Europei, per cortesia. In nessuna partita potrete vedere Dries Mertens fare un assist a Gonzalo che poi segna un gol da annali. Quindi, non ci consolano. Certo, c'è il ritiro. E il calcio mercato. Ahhh, il calcio mercato. Niente è più straordinariamente effimero e al tempo stesso fondamentale come il calcio mercato. Tutto. E il contrario di tutto. Nel calcio mercato si può accostare a qualsiasi squadra qualsiasi giocatore per poi dire che "all'ultimo minuto l'affare è sfumato" senza nessun rischio di prenderne in credibilità. È il toto giocatore, sempre in bilico tra i sogni dei tifosi e la disponibilità a spendere dei presidenti delle società. Il ritiro, accennavo. 9-31 luglio. I più fortunati andranno lì, a Dimaro. E potranno vedere i loro idoli live. Allenarsi, giocare, testare i nuovi acquisti. Niente male. Ovviamente sono paliativi. Come il metadone per chi fa uso di droghe. Ora so che il paragone può risultare eccessivo. Lo so. Ma no. Per il tifoso il Napoli è una droga. Lo è. E tutto ciò che separa il tifoso dallo stadio è solo un paliativo. Punto. Parlarne aiuta, però. È un buon rimedio. Parlarne. Con tutti. Tra tifosi soprattutto. Come accade tra gli alcolisti anonimi, che si aiutano e si supportano a vicenda. Lo so, anche questo può sembrare eccessivo. Ma anche questo non lo è. Lo sappiamo. L'attesa. Si cerca di ucciderla in tutti i modi possibili. Tre mesi. 90 giorni. E quando passano? Cioè, passano è chiaro. Ma quando? Passano, comunque. E il tifoso aspetta. Aspetta quel giorno. Il giorno. Per tornare lì, allo stadio. Speriamo in uno stadio migliore. Dove non piova in tribuna stampa, magari. Ma magari. Tornare allo stadio, dicevamo, e riabbracciare i compagni d'avventura. Tutti lì, pronti. Un po' come il primo giorno di scuola, ma molto, molto, molto meglio. Si dice che l'attesa del piacere è essa stessa piacere. A Napoli l'attesa del Napoli sarà essa stessa Gonzalo. È stato bello esserci, sarà bellissimo esserci ancora. Sempre. Forza Napoli. Sempre.

 

 

Nunzia Marciano

 

Napoli Magazine

 

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23/05/2024 - 17:42

NAPOLI - Oggi è il 21 maggio. Per voi che state leggendo è il 23, lo so. Ma per me che sto scrivendo è ancora il 21. Credo sia il primo week end di bel tempo da mesi. Finora ha piovuto. Troppo. E lo sanno bene i 50e passa mila che hanno assistito all'ultima partita di campionato del Napoli, allo stadio San Paolo, contro il Frosinone. Quella del 4-0, della qualificazione diretta alla Champions, del record di 36 gol stagionali di Re Gonzalo Higuan. Per il terzo, il 36esimo è partita la petizione per usarlo sulle bustine di figurine Panini. Un gol meraviglioso. Semplicemente M E R A V I G L I O S O. Ma non è stato naturalmente l'unica meraviglia che il Napoli ha regalato in una stagione spettacolare, una delle migliori degli ultimi anni. Quanti gol, ragazzi! Quante prodezze! Quanti sussulti! Quante esultanze e quante emozioni! Questo Napoli ha resuscitato il binomio calcio-spettacolo sepolto sotto strati di partite mediocri e risultati analoghi. Sotto arbitraggi dubbi e vittorie analoghe. Ha resuscitato uno stadio, anche. Quello delle ovazioni ai suoi beniamini. Quello che ha cantato l'inno della Champions nella magica notte. Ma col passato credo che possa bastare. Ora bisogna andare avanti. Tre mesi. 90 giorni. Vi risparmio la conta dei minuti. Ma credo che qualcuno la stia già facendo. Anzi, ne sono certa. Ecco quanto manca alla "gioia" di ogni tifoso che si rispetti. Certo, una pausa ci può stare, ci deve stare, per il bene delle nostre coronarie, anche. Ma tre mesi, sono tanti. 12 settimane senza calcio, senza il Napoli per essere precisi. E non ditemi che ci sono gli Europei, per cortesia. In nessuna partita potrete vedere Dries Mertens fare un assist a Gonzalo che poi segna un gol da annali. Quindi, non ci consolano. Certo, c'è il ritiro. E il calcio mercato. Ahhh, il calcio mercato. Niente è più straordinariamente effimero e al tempo stesso fondamentale come il calcio mercato. Tutto. E il contrario di tutto. Nel calcio mercato si può accostare a qualsiasi squadra qualsiasi giocatore per poi dire che "all'ultimo minuto l'affare è sfumato" senza nessun rischio di prenderne in credibilità. È il toto giocatore, sempre in bilico tra i sogni dei tifosi e la disponibilità a spendere dei presidenti delle società. Il ritiro, accennavo. 9-31 luglio. I più fortunati andranno lì, a Dimaro. E potranno vedere i loro idoli live. Allenarsi, giocare, testare i nuovi acquisti. Niente male. Ovviamente sono paliativi. Come il metadone per chi fa uso di droghe. Ora so che il paragone può risultare eccessivo. Lo so. Ma no. Per il tifoso il Napoli è una droga. Lo è. E tutto ciò che separa il tifoso dallo stadio è solo un paliativo. Punto. Parlarne aiuta, però. È un buon rimedio. Parlarne. Con tutti. Tra tifosi soprattutto. Come accade tra gli alcolisti anonimi, che si aiutano e si supportano a vicenda. Lo so, anche questo può sembrare eccessivo. Ma anche questo non lo è. Lo sappiamo. L'attesa. Si cerca di ucciderla in tutti i modi possibili. Tre mesi. 90 giorni. E quando passano? Cioè, passano è chiaro. Ma quando? Passano, comunque. E il tifoso aspetta. Aspetta quel giorno. Il giorno. Per tornare lì, allo stadio. Speriamo in uno stadio migliore. Dove non piova in tribuna stampa, magari. Ma magari. Tornare allo stadio, dicevamo, e riabbracciare i compagni d'avventura. Tutti lì, pronti. Un po' come il primo giorno di scuola, ma molto, molto, molto meglio. Si dice che l'attesa del piacere è essa stessa piacere. A Napoli l'attesa del Napoli sarà essa stessa Gonzalo. È stato bello esserci, sarà bellissimo esserci ancora. Sempre. Forza Napoli. Sempre.

 

 

Nunzia Marciano

 

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