L'APPUNTO
L'APPUNTO - N. Marciano: "Caro Napoli, così non va!"
29.11.2016 17:00 di Napoli Magazine

NAPOLI - Caro Napoli, così non va. No, davvero. E sia ben chiaro, qui nessuno sale o scende dai carri, anzi. Qui si tifa e si ama a prescindere, mica ad intermittenza. Ma così non va. Sarà che uno ci aveva messo il pensiero, sarà che già era lunedì, e si sa che il lunedì è una domenica che non ce l'ha fatta, sarà che l'occasione era ghiotta, per una sconfitta di ieri inaspettata assai, sarà quel che sarà, ma così non va. Il San Paolo è strapieno, in tanti hanno preso permessi per esserci. E così davvero non va. Ad un primo tempo e oltre buono, il Napoli fa seguire una decina di minuti da tachicardia e alla fine il gol del pareggio arriva... Ma andiamo con ordine. È il 42esimo. Gira la ruota, del destino. Gira la vita, delle persone. Gira la fortuna, per gli audaci. E gira il tiro, per Lorenzo Insigne. Chiariamo: per uno statistico calcolo delle probabilità, rispetto al numero di volte tentato era chiaro che prima o poi sarebbe riuscito e nel posticipo della quattordicesima giornata, al San Paolo contro il Sassuolo arriva. Una parentesi: a segnare ha segnato, anche se l'aiutino dell'ex pare proprio ci sia stato. Il minore dei Cannavaro devia e il pallone finisce nella rete di un impotente Consigli. Ma in fondo, avrebbe detto un altro ex, madrileno, l'aiuto di un ex, tra l'altro napoletano, ci può stare. In fondo se sei napoletano lo sei nell'anima e nel corpo, mica nella maglia che indossi, eh. Ma nemmeno questo basta. Nella bolgia dei 50mila che costa un'ora e mezza nel traffico della tangenziale riecheggia al gol il nome del magnifico di Frattamaggiore. Un odi et amo da versione di latino al Ginnasio, quello tra Lorenzo e il tifo, altalenante quest'ultimo tra il rinnegarlo e l'osannarlo a seconda della gara, della prestazione, del risultato e in definitiva del gol, riuscito o meno. Bel gol, bel momento, bella gioia. Bello quanto inutile. Il Napoli in vantaggio rischia tanto a gol già fatto e solo l'attento sguardo della pur bendata Dea salva. Per poco. La paventata vittoria già in tasca a meno di 10 minuti dalla fine, si trasforma in un pareggio da intossico. Ad aggiungere peggio al peggio arriva il cartellino per Dries: il belga già diffidato incassa un giallo, che tradotto diventa "Out contro l'Inter". Nemmeno il tempo di entrare a sostituire un opaco Manolo, verrebbe da dire. Opaco, per usare un eufemismo. Invisibile sarebbe poi corretto. Eppure giocatore è giocatore, ma forse non all'altezza delle responsabilità che gli vengono date, di volta in volta. Nel posticipo col Sassuolo un pareggio non è una sconfitta ma la vittoria era davvero già in tasca. Peccato, viene da aggiungere, peccato davvero, caro Napoli. Peccato per la bolgia di cui sopra, che nonostante preparasse già le monete per i caffè da offrire, ti ha salutato col coro per eccellenza: UN GIORNO ALL'IMPROVVISO MI INNAMORAI DI TE. Ma l'amore d'amor si nutre, caro Napoli. Così, tanto per ricordarlo.

 

 

Nunzia Marciano

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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29/11/2024 - 17:00

NAPOLI - Caro Napoli, così non va. No, davvero. E sia ben chiaro, qui nessuno sale o scende dai carri, anzi. Qui si tifa e si ama a prescindere, mica ad intermittenza. Ma così non va. Sarà che uno ci aveva messo il pensiero, sarà che già era lunedì, e si sa che il lunedì è una domenica che non ce l'ha fatta, sarà che l'occasione era ghiotta, per una sconfitta di ieri inaspettata assai, sarà quel che sarà, ma così non va. Il San Paolo è strapieno, in tanti hanno preso permessi per esserci. E così davvero non va. Ad un primo tempo e oltre buono, il Napoli fa seguire una decina di minuti da tachicardia e alla fine il gol del pareggio arriva... Ma andiamo con ordine. È il 42esimo. Gira la ruota, del destino. Gira la vita, delle persone. Gira la fortuna, per gli audaci. E gira il tiro, per Lorenzo Insigne. Chiariamo: per uno statistico calcolo delle probabilità, rispetto al numero di volte tentato era chiaro che prima o poi sarebbe riuscito e nel posticipo della quattordicesima giornata, al San Paolo contro il Sassuolo arriva. Una parentesi: a segnare ha segnato, anche se l'aiutino dell'ex pare proprio ci sia stato. Il minore dei Cannavaro devia e il pallone finisce nella rete di un impotente Consigli. Ma in fondo, avrebbe detto un altro ex, madrileno, l'aiuto di un ex, tra l'altro napoletano, ci può stare. In fondo se sei napoletano lo sei nell'anima e nel corpo, mica nella maglia che indossi, eh. Ma nemmeno questo basta. Nella bolgia dei 50mila che costa un'ora e mezza nel traffico della tangenziale riecheggia al gol il nome del magnifico di Frattamaggiore. Un odi et amo da versione di latino al Ginnasio, quello tra Lorenzo e il tifo, altalenante quest'ultimo tra il rinnegarlo e l'osannarlo a seconda della gara, della prestazione, del risultato e in definitiva del gol, riuscito o meno. Bel gol, bel momento, bella gioia. Bello quanto inutile. Il Napoli in vantaggio rischia tanto a gol già fatto e solo l'attento sguardo della pur bendata Dea salva. Per poco. La paventata vittoria già in tasca a meno di 10 minuti dalla fine, si trasforma in un pareggio da intossico. Ad aggiungere peggio al peggio arriva il cartellino per Dries: il belga già diffidato incassa un giallo, che tradotto diventa "Out contro l'Inter". Nemmeno il tempo di entrare a sostituire un opaco Manolo, verrebbe da dire. Opaco, per usare un eufemismo. Invisibile sarebbe poi corretto. Eppure giocatore è giocatore, ma forse non all'altezza delle responsabilità che gli vengono date, di volta in volta. Nel posticipo col Sassuolo un pareggio non è una sconfitta ma la vittoria era davvero già in tasca. Peccato, viene da aggiungere, peccato davvero, caro Napoli. Peccato per la bolgia di cui sopra, che nonostante preparasse già le monete per i caffè da offrire, ti ha salutato col coro per eccellenza: UN GIORNO ALL'IMPROVVISO MI INNAMORAI DI TE. Ma l'amore d'amor si nutre, caro Napoli. Così, tanto per ricordarlo.

 

 

Nunzia Marciano

 

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