L'APPUNTO
L'APPUNTO - Nunzia Marciano: "Napoli, basta un gol di Callejon per riprendere a sperare"
01.05.2017 23:27 di Napoli Magazine

NAPOLI - Grazie. Grazie alla Lazio che ferma la Roma con un 1-3 che se fosse stato 0-3 sarebbe stato di gran lunga più giusto. Grazie a Nagatomo che fa assist a Callejon, il cavaliere da inchino segna e sblocca una partita dove il gol mancato sapeva di beffa, specie quello di Dries, mangiato che nemmeno ai buffet dei matrimoni napoletani si mangia così. Grazie a Zielinski per esserci e agli altri per giocare così come giocano. Chiariamo: il Napoli non deve nulla a nessuno e i suoi meriti indiscussi di gioco e spettacolo sono suoi e basta. Un Napoli che è nettamente superiore, nonostante un rigore netto ma negato, espugna per la seconda volta San Siro contro una milanese e lascia l'Inter in balia del fantasma della squadra che fu, contestata dai tifosi assieme alla società. Tifosi che non risparmiano pare i soliti cori beceri all'indirizzo dei Napoletani. Tant'è. Ci sarà magari materiale per lo sportello di De Magistris. Nella notte di Milano basta un gol per permettere agli 11 di Sarri di riprendere la corsa all'accesso diretto alla Champions, senza passare per quei terribili preliminari che sarebbero una beffa al calcio spettacolare di questo Napoli. A 10 giorni da quell'anniversario indimenticabile, il Napoli riacquista grinta e passione e si porta a meno un punto da chi precede. Scotta il pareggio in casa del Sassuolo ma con i se e con i ma non si scrive di certo la storia. Ora l'obiettivo è tornato alla portata di questo Napoli che per fortuna approfitta dell'inciampo capitolino grazie anche alla grandezza di quel Kalidou. Dopo Sassuolo qualche speranza si era persa ma la speranza si sa, non muore e non è finita finché non è finita. È la speranza che anima le nostre azioni, è la voglia di farcela che guida il nostro agire ed è l'amore il motore di tutta una vita. Nell'aria l'eco dei rinnovi, quelli già firmati e quelli da firmare, perché una storia così non può finire, non si può interrompere, non si può lasciar andare. O meglio, si può, ma se lo si facesse, se si smettesse di crederci ora e per il futuro allora sì che sarebbe un vero peccato, di quelli mortali. Perché questo Napoli è bello, bello davvero, bello come non ti saresti mai aspettato potesse essere, bello da vincere, bello da amare, bello da non interrompere mai. In un campionato dove la giustizia è più simile ad un'utopia che alla realtà, vincere onestamente è l'orgoglio più grande, perché non c'è prezzo per la testa alta con cui si esce da ogni stadio, al di là del risultato e al di là di come tutto questo finirà, si potrà dire che è stato bello viverlo, vivere ognuno di quei 90 e passa minuti per partita. E se fosse terzo, ci sarebbe comunque da applaudire. Ma se fosse secondo nessuno negherebbe una standing ovation. Forza Napoli, per chi c'è, sempre, per il coraggio di scegliere di esserci.

 

 

Nunzia Marciano

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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01/05/2024 - 23:27

NAPOLI - Grazie. Grazie alla Lazio che ferma la Roma con un 1-3 che se fosse stato 0-3 sarebbe stato di gran lunga più giusto. Grazie a Nagatomo che fa assist a Callejon, il cavaliere da inchino segna e sblocca una partita dove il gol mancato sapeva di beffa, specie quello di Dries, mangiato che nemmeno ai buffet dei matrimoni napoletani si mangia così. Grazie a Zielinski per esserci e agli altri per giocare così come giocano. Chiariamo: il Napoli non deve nulla a nessuno e i suoi meriti indiscussi di gioco e spettacolo sono suoi e basta. Un Napoli che è nettamente superiore, nonostante un rigore netto ma negato, espugna per la seconda volta San Siro contro una milanese e lascia l'Inter in balia del fantasma della squadra che fu, contestata dai tifosi assieme alla società. Tifosi che non risparmiano pare i soliti cori beceri all'indirizzo dei Napoletani. Tant'è. Ci sarà magari materiale per lo sportello di De Magistris. Nella notte di Milano basta un gol per permettere agli 11 di Sarri di riprendere la corsa all'accesso diretto alla Champions, senza passare per quei terribili preliminari che sarebbero una beffa al calcio spettacolare di questo Napoli. A 10 giorni da quell'anniversario indimenticabile, il Napoli riacquista grinta e passione e si porta a meno un punto da chi precede. Scotta il pareggio in casa del Sassuolo ma con i se e con i ma non si scrive di certo la storia. Ora l'obiettivo è tornato alla portata di questo Napoli che per fortuna approfitta dell'inciampo capitolino grazie anche alla grandezza di quel Kalidou. Dopo Sassuolo qualche speranza si era persa ma la speranza si sa, non muore e non è finita finché non è finita. È la speranza che anima le nostre azioni, è la voglia di farcela che guida il nostro agire ed è l'amore il motore di tutta una vita. Nell'aria l'eco dei rinnovi, quelli già firmati e quelli da firmare, perché una storia così non può finire, non si può interrompere, non si può lasciar andare. O meglio, si può, ma se lo si facesse, se si smettesse di crederci ora e per il futuro allora sì che sarebbe un vero peccato, di quelli mortali. Perché questo Napoli è bello, bello davvero, bello come non ti saresti mai aspettato potesse essere, bello da vincere, bello da amare, bello da non interrompere mai. In un campionato dove la giustizia è più simile ad un'utopia che alla realtà, vincere onestamente è l'orgoglio più grande, perché non c'è prezzo per la testa alta con cui si esce da ogni stadio, al di là del risultato e al di là di come tutto questo finirà, si potrà dire che è stato bello viverlo, vivere ognuno di quei 90 e passa minuti per partita. E se fosse terzo, ci sarebbe comunque da applaudire. Ma se fosse secondo nessuno negherebbe una standing ovation. Forza Napoli, per chi c'è, sempre, per il coraggio di scegliere di esserci.

 

 

Nunzia Marciano

 

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