L'APPUNTO
L'APPUNTO - Nunzia Marciano: "Habemus Milik!"
18.09.2016 18:01 di Napoli Magazine

NAPOLI - HABEMUS Milik! Senza nulla togliere al Papa, la citazione è più che doverosa. Habemus, infatti, una macchina da gol formato attaccante che fa doppietta! Ancora! Con la testa e con i piedi, segna. Sempre. Contro il Bologna, entra al posto di Manolo e segna. L'editoriale di Napoli-Bologna, 3-1, andrebbe scritto in polacco, come mi ha suggerito qualcuno, in onore del campione che ne è stato il protagonista. Chiariamo: si soffre. Come elemento congenito, come condizio sine qua non, come costante imprescindibile per chi tifa d'azzurro. Si soffre. Si soffre su un tiro partito da lontano finito in rete per una papera di Reina. Si soffre. Un Lorenzo non al top, anzi, eccezion fatta per l'assist. Manolo in uscita pare gli abbia negato la stretta di mano. Pare. Il biondissimo corre e recupera ma passa poco e lo specchio della porta lo incarra ancora meno. Il Napoli soffre, dicevamo, con lui i napoletani, complice la papera dello spagnolo, dicevamo, che il gol se lo fa passare sotto al naso. Non la vede la palla, ma i napoletani vedono il cardiologo per la rianimazione. E cieco lo è pure il portiere Bolognese. Bravo lui, ma le bombe del polacco neppure le vede. Anima, corpo, grinta, cuore ma soprattutto... testa. Letteralmente. Chiariamo, di nuovo: da quando c'è il Toscano in panchina, questo Napoli gioca di mente e cuore, suda e corre, ci mette l'anima e il corpo. Ma la testa è quella che fa la differenza. E quando dico testa intendo proprio la parte anatomica craniale. L'ha usata Milik, in Champions, la usa l'onni-manica-lunga Josè che apre le danze dei gol. Finisce 3-1 in un vuotino e contestante San Paolo, che in tribuna stampa ricorda il caro Raio, in campo un ex Presidente. Il Napoli ci mette poco a far sognare, altrettanto poco a far soffrire. Azzeccati i cambi, tutti. Alcuni fanno letteralmente la differenza, in barba a chi ancora fa paragoni. Inutili, ma soprattutto imbarazzanti per chi è andato. Parlano i numeri, quelli delle doppiette del neo acquisto. Una squadra che gioca per la squadra. Lo fa la difesa, lo fa il capitano, lo fa il bomber. I bomber. Non c'è spazio per le prime donne, lo aveva già detto l'estremo difensore e questo Napoli fa spazio ai gol. Tanti. Stavolta uno lo subisce e per una manciata di minuti non reagisce. Ma, ragazzi, si vince! Si portano a casa 3 punti fondamentali. E soprattutto si scala la vetta, in una notte di luna piena dove il cielo si tinge straordinariamente d'azzurro!

 

 

Nunzia Marciano

 

Napoli Magazine

 

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di Napoli Magazine

18/09/2024 - 18:01

NAPOLI - HABEMUS Milik! Senza nulla togliere al Papa, la citazione è più che doverosa. Habemus, infatti, una macchina da gol formato attaccante che fa doppietta! Ancora! Con la testa e con i piedi, segna. Sempre. Contro il Bologna, entra al posto di Manolo e segna. L'editoriale di Napoli-Bologna, 3-1, andrebbe scritto in polacco, come mi ha suggerito qualcuno, in onore del campione che ne è stato il protagonista. Chiariamo: si soffre. Come elemento congenito, come condizio sine qua non, come costante imprescindibile per chi tifa d'azzurro. Si soffre. Si soffre su un tiro partito da lontano finito in rete per una papera di Reina. Si soffre. Un Lorenzo non al top, anzi, eccezion fatta per l'assist. Manolo in uscita pare gli abbia negato la stretta di mano. Pare. Il biondissimo corre e recupera ma passa poco e lo specchio della porta lo incarra ancora meno. Il Napoli soffre, dicevamo, con lui i napoletani, complice la papera dello spagnolo, dicevamo, che il gol se lo fa passare sotto al naso. Non la vede la palla, ma i napoletani vedono il cardiologo per la rianimazione. E cieco lo è pure il portiere Bolognese. Bravo lui, ma le bombe del polacco neppure le vede. Anima, corpo, grinta, cuore ma soprattutto... testa. Letteralmente. Chiariamo, di nuovo: da quando c'è il Toscano in panchina, questo Napoli gioca di mente e cuore, suda e corre, ci mette l'anima e il corpo. Ma la testa è quella che fa la differenza. E quando dico testa intendo proprio la parte anatomica craniale. L'ha usata Milik, in Champions, la usa l'onni-manica-lunga Josè che apre le danze dei gol. Finisce 3-1 in un vuotino e contestante San Paolo, che in tribuna stampa ricorda il caro Raio, in campo un ex Presidente. Il Napoli ci mette poco a far sognare, altrettanto poco a far soffrire. Azzeccati i cambi, tutti. Alcuni fanno letteralmente la differenza, in barba a chi ancora fa paragoni. Inutili, ma soprattutto imbarazzanti per chi è andato. Parlano i numeri, quelli delle doppiette del neo acquisto. Una squadra che gioca per la squadra. Lo fa la difesa, lo fa il capitano, lo fa il bomber. I bomber. Non c'è spazio per le prime donne, lo aveva già detto l'estremo difensore e questo Napoli fa spazio ai gol. Tanti. Stavolta uno lo subisce e per una manciata di minuti non reagisce. Ma, ragazzi, si vince! Si portano a casa 3 punti fondamentali. E soprattutto si scala la vetta, in una notte di luna piena dove il cielo si tinge straordinariamente d'azzurro!

 

 

Nunzia Marciano

 

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