L'APPUNTO
L'APPUNTO - Nunzia Marciano: "Napoli, altro che Palermo: era già il Real Madrid"
30.01.2017 18:24 di Napoli Magazine

NAPOLI - Riassunto del posticipo della 22esima giornata di Serie A allo stadio San Paolo di Napoli: pensavamo fosse il Palermo, invece era già il Real Madrid. Chiariamo: parafrasando ancora una volta quel diplomatico ex, ci può stare che un Napoli da corsa ai piani altissimi, sottovaluti un Palermo con un piede già nella retrocessione. Capita. È capitato allo stadio di Fuorigrotta, dove i rosaneri sono andati in vantaggio a pochissimi minuti dal fischio di inizio grazie ad una leggerezza della difesa azzurra. Dopo quello tutto il resto è stato a dir poco surreale, con un Napoli impotente dinnanzi al vantaggio avversario, un Napoli che ha clamorosamente mancato almeno un paio di occasioni da gol e non ha fatto meglio nemmeno in superiorità numerica. Complici la sfiga e un Posavec para-tutto o quasi, la notte di una gara che su carta non lasciava dubbi sulla vincente, ha rischiato seriamente di trasformarsi in un incubo, dei peggiori. Ipotesi scongiurata grazie proprio ad un clamoroso errore di Posavec su tiro di Mertens, con la palla afferrata dal portiere ma scivolatagli poi tra le gambe sino a diventare l'1-1 per gli azzurri. Lo abbiamo già detto, ci può stare, ma chi c'era, soprattutto sugli spalti gelidi di un San Paolo gremito, più che ad un partita di calcio, ha assistito incredulo ad un film dell'orrore, con il Palermo che difendeva la sua porta come una mamma napoletana difende il ragù della domenica: con le unghie e con i denti, insomma. Un magrissimo punto quello portato a casa dagli azzurri, reso ancora più amaro dalla beffa di una Roma sconfitta, che se il Napoli fosse stato il solito Napoli, e il Palermo il solito Palermo, ora quel secondo posto lo condividerebbe il proprio con i ragazzi in maglia bianca. E invece no: la Juve vince a Sassuolo e vola. La Roma resta seconda, il Napoli accorcia di poco le distanze. Ma ci può stare, lo abbiamo già detto e ridetto, e lo ribadiamo. Forse più convincercene che per reale convinzione. Ma tant'è. "È il match della verità", aveva detto mister Sarri alla vigilia. Speriamo che invece sia stato il match poi mendace della storia di questo Napoli da spettacolo, che fin troppo bene ha abituato i suoi tifosi, con le sue prodezze e i risultati che davvero potevano far sognare. Ma il Napoli è così: è esattamente come la città che lo ama. Il Napoli fa sognare il più delle volte, e disperare qualche altra volta. Nessuna tragedia, nonostante la delusione di un lunedì che saprà davvero di lunedì. Nessuna tristezza né troppi rimorsi: non c'è tempo per tutto questo. Sabato c'è la trasferta di Bologna e poi si affronterà il tour de force tra Champions e Campionato. I giochi per l'argento sono ancora aperti. I sogni di grande gloria, meno. Molto meno. Ma ci può stare. Ci sta. Ora è il Napoli che deve rialzare testa e cuore, per far sognare ancora chi lo Ama senza sosta, senza risparmiarsi, senza arrendersi. Mai.

 

 

Nunzia Marciano

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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30/01/2024 - 18:24

NAPOLI - Riassunto del posticipo della 22esima giornata di Serie A allo stadio San Paolo di Napoli: pensavamo fosse il Palermo, invece era già il Real Madrid. Chiariamo: parafrasando ancora una volta quel diplomatico ex, ci può stare che un Napoli da corsa ai piani altissimi, sottovaluti un Palermo con un piede già nella retrocessione. Capita. È capitato allo stadio di Fuorigrotta, dove i rosaneri sono andati in vantaggio a pochissimi minuti dal fischio di inizio grazie ad una leggerezza della difesa azzurra. Dopo quello tutto il resto è stato a dir poco surreale, con un Napoli impotente dinnanzi al vantaggio avversario, un Napoli che ha clamorosamente mancato almeno un paio di occasioni da gol e non ha fatto meglio nemmeno in superiorità numerica. Complici la sfiga e un Posavec para-tutto o quasi, la notte di una gara che su carta non lasciava dubbi sulla vincente, ha rischiato seriamente di trasformarsi in un incubo, dei peggiori. Ipotesi scongiurata grazie proprio ad un clamoroso errore di Posavec su tiro di Mertens, con la palla afferrata dal portiere ma scivolatagli poi tra le gambe sino a diventare l'1-1 per gli azzurri. Lo abbiamo già detto, ci può stare, ma chi c'era, soprattutto sugli spalti gelidi di un San Paolo gremito, più che ad un partita di calcio, ha assistito incredulo ad un film dell'orrore, con il Palermo che difendeva la sua porta come una mamma napoletana difende il ragù della domenica: con le unghie e con i denti, insomma. Un magrissimo punto quello portato a casa dagli azzurri, reso ancora più amaro dalla beffa di una Roma sconfitta, che se il Napoli fosse stato il solito Napoli, e il Palermo il solito Palermo, ora quel secondo posto lo condividerebbe il proprio con i ragazzi in maglia bianca. E invece no: la Juve vince a Sassuolo e vola. La Roma resta seconda, il Napoli accorcia di poco le distanze. Ma ci può stare, lo abbiamo già detto e ridetto, e lo ribadiamo. Forse più convincercene che per reale convinzione. Ma tant'è. "È il match della verità", aveva detto mister Sarri alla vigilia. Speriamo che invece sia stato il match poi mendace della storia di questo Napoli da spettacolo, che fin troppo bene ha abituato i suoi tifosi, con le sue prodezze e i risultati che davvero potevano far sognare. Ma il Napoli è così: è esattamente come la città che lo ama. Il Napoli fa sognare il più delle volte, e disperare qualche altra volta. Nessuna tragedia, nonostante la delusione di un lunedì che saprà davvero di lunedì. Nessuna tristezza né troppi rimorsi: non c'è tempo per tutto questo. Sabato c'è la trasferta di Bologna e poi si affronterà il tour de force tra Champions e Campionato. I giochi per l'argento sono ancora aperti. I sogni di grande gloria, meno. Molto meno. Ma ci può stare. Ci sta. Ora è il Napoli che deve rialzare testa e cuore, per far sognare ancora chi lo Ama senza sosta, senza risparmiarsi, senza arrendersi. Mai.

 

 

Nunzia Marciano

 

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