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A NAPOLI - Niente più pianoforte alla stazione: "sfasciato" per paura di attentati
17.07.2017 11:35 di Napoli Magazine Fonte: Pietro Treccagnoli per Il Mattino

La paura di attacchi terroristici ha fatto un’altra vittima. Indirettamente, stavolta. È l’inerme pianoforte della stazione Napoli Centrale. L’hanno portato via, dopo che, per un paio di settimane, era rimasto tutto avvolto in bende di plastica bianche e rosse, quieto e dolorante nel suo angolino accanto alla vetrata, poco lontano dal tabellone degli arrivi e partenze, a due passi dalle scale che portano al sottopassaggio della linea 2 della metropolitana e della fermata della Circumvesuviana. Era stato sfasciato per la terza volta. Ma non da squilibrati o vandali (com’è accaduto nel novembre del 2015 e nel febbraio di un anno fa), ma dagli artificieri.

 

Attorno allo strumento musicale, in un’ora in cui nessuno si cimentava con i tasti bianchi e neri, erano state viste aggirarsi persone sospette che, si temeva, avevano depositato qualcosa nel piano. Un sacco, una borsa. La paura ormai è tanta, da mesi e mesi, ossessiva. I sospetti vengono costantemente alimentati dal vento degli attentati che fanno stragi nel mondo. E le stazioni, come tutti i luoghi affollati, sono obiettivi sensibili per fanatici e fondamentalisti. Scatta l’allarme, arrivano gli artificieri e, giocoforza, devono letteralmente smembrare il pianoforte condiviso. Be’, che cosa trovano? Delle buste depositate da qualcuno dei numerosi senzatetto e sradicati che affollano Napoli Centrale, come quasi tutte le stazioni italiane. L’angoscia si dissolve in un sospiro di sollievo, ma il danno era irrimediabile. Perlomeno al momento. Lo strumento violato è rimasto al proprio posto, muto e solitario, sotto gli occhi intristiti dei viaggiatori. Fino a che non è stato tolto.

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A NAPOLI - Niente più pianoforte alla stazione: "sfasciato" per paura di attentati

di Napoli Magazine

17/07/2024 - 11:35

La paura di attacchi terroristici ha fatto un’altra vittima. Indirettamente, stavolta. È l’inerme pianoforte della stazione Napoli Centrale. L’hanno portato via, dopo che, per un paio di settimane, era rimasto tutto avvolto in bende di plastica bianche e rosse, quieto e dolorante nel suo angolino accanto alla vetrata, poco lontano dal tabellone degli arrivi e partenze, a due passi dalle scale che portano al sottopassaggio della linea 2 della metropolitana e della fermata della Circumvesuviana. Era stato sfasciato per la terza volta. Ma non da squilibrati o vandali (com’è accaduto nel novembre del 2015 e nel febbraio di un anno fa), ma dagli artificieri.

 

Attorno allo strumento musicale, in un’ora in cui nessuno si cimentava con i tasti bianchi e neri, erano state viste aggirarsi persone sospette che, si temeva, avevano depositato qualcosa nel piano. Un sacco, una borsa. La paura ormai è tanta, da mesi e mesi, ossessiva. I sospetti vengono costantemente alimentati dal vento degli attentati che fanno stragi nel mondo. E le stazioni, come tutti i luoghi affollati, sono obiettivi sensibili per fanatici e fondamentalisti. Scatta l’allarme, arrivano gli artificieri e, giocoforza, devono letteralmente smembrare il pianoforte condiviso. Be’, che cosa trovano? Delle buste depositate da qualcuno dei numerosi senzatetto e sradicati che affollano Napoli Centrale, come quasi tutte le stazioni italiane. L’angoscia si dissolve in un sospiro di sollievo, ma il danno era irrimediabile. Perlomeno al momento. Lo strumento violato è rimasto al proprio posto, muto e solitario, sotto gli occhi intristiti dei viaggiatori. Fino a che non è stato tolto.

Fonte: Pietro Treccagnoli per Il Mattino