Attualità
CONVEGNO - Associazione Museo del Vero e del Falso: lotta alla contraffazione, Napoli fa sistema
17.03.2017 17:15 di Napoli Magazine

IL VERO E IL FALSO

Scenari e proposte per combattere la contraffazione

Lotta alla contraffazione, Napoli fa sistema

L’Italia paga il prezzo più alto all’industria del falso:

 bruciati 8 miliardi l’anno e 130 mila posti di lavoro

 Luigi Giamundo: Servono tutor d’azienda e più controlli a valle

Napoli - venerdì 17 marzo 2017

Complesso conventuale di San Domenico Maggiore

Sala del Capitolo

 

L’Italia è il Paese europeo che paga il prezzo più alto al mercato del falso con più di 7 miliardi di euro all’anno di mancate vendite e circa 64 mila posti di lavoro bruciati. E’ il valore di una vera e propria “manovra finanziaria” se si considera che questi numeri si riferiscono al solo circuito abbigliamento-calzature, cosmetici, articoli sportivi, borse, giocattoli e gioielleria. A scattare questa drammatica foto sono gli analisti dell'European Union Intellectual Property Office nel Rapporto Annuale (luglio 2016). Se a questi dati si somma anche la contraffazione alimentare, che in Italia vale da sola 1 miliardo di euro (fonte Federalimentare), la falsa meccanica e la pirateria audio/video, si stima che i danni causati dal falso all’economia italiana si aggirino intorno agli 8 miliardi di euro e impediscano la nascita di oltre 130mila nuovi posti di lavoro.

Ma oltre ai costi economici, la contraffazione porta con sé anche enormi costi sociali: frode, lavoro nero, sfruttamento minorile, danni alla salute, scarsa sicurezza e poca qualità. E’ la denuncia che emerge dal convegno “Il Vero e il Falso. Scenari e proposte per combattere la contraffazione”, svoltosi oggi venerdì 17 marzo presso la Sala del Capitolo del Complesso Conventuale di San Domenico Maggiore di Napoli. Promosso dall’Associazione “Museo del Vero e del Falso” l’incontro ha visto il confronto tra il mondo dell’impresa e quello istituzionale per tessere comuni strategie di prevenzione e contrasto contro un fenomeno che, in particolare nel Mezzogiorno, rende ancora più difficile la vita delle imprese che operano nel rispetto delle regole.

E’ solo attraverso un dialogo continuo e fattivo tra le diverse istituzioni - afferma Luigi Giamundo, presidente dell’Associazione Museo del Vero e del Falso – che diventa possibile dar luogo ad azioni che possano incidere contro chi fa concorrenza sleale e mette in pericolo la salute e il benessere di tutti. Questo è un territorio sano, animato da tantissime imprese che lavorano onestamente, e sono orgoglioso che proprio Napoli e la Campania si facciano portavoce di una battaglia anche culturale contro la contraffazione”.

All’incontro hanno partecipato Nino Daniele, Assessore al Turismo e alla Cultura Comune di Napoli, Costanzo Jannotti Pecci, Presidente Confindustria Campania, Ambrogio Prezioso, Presidente Unione Industriali Napoli, Luigi Giamundo, Presidente Associazione Museo del Vero e del Falso e Paolo Bastianello, Presidente Gruppo Tecnico "Made in" Confindustria, Gianluigi Borghero, Partner Jacobacci & Partners Mandatario Marchio Italiano e Comunitario, Serena Moretti, Responsabile Affari Legali Sistema Moda Italia, Gianni Russo, Presidente Unic-Lineapelle, Annarita Pilotti, Presidente Assocalzaturifici, Maurizio Marinella, Presidente Sezione Sistema Moda Unione Industriali Napoli, Fausto Zuccarelli, Procuratore Aggiunto Procura della Repubblica di Napoli, Maria Vittoria De Simone, Sostituto Procuratore Direzione Nazionale Antimafia, Paola Riccio, Direzione Generale per la lotta alla contraffazione UIBM e Lisa Ferrarini, Vice Presidente per l’Europa Confindustria. 

A introdurre i lavori la pièce “Tutto quello che sto per dirvi è falso” dell’attrice Tiziana Di Masi che in un appassionante spettacolo multimediale ha alternato racconto e interazione con il pubblico denunciando le mille sfaccettature del business del falso.

Il convegno è stato anche l’occasione per chiudere la mostra didattica “Con i Giocattoli nun s’pazzea” promossa dall’Associazione “Museo del Vero e del Falso” in collaborazione con la Procura della Repubblica di Napoli. Concepito per sensibilizzare il pubblico ai valori della legalità e della sicurezza dei consumatori, a cominciare dalla salute dei più piccoli e allestito in continuità alla mostra “Storie di giocattoli. Dal Settecento a Barbie” promossa dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, il percorso didattico inaugurato lo scorso dicembre ha fatto registrare circa 10mila visite in 4 mesi. L’esposizione è stata arricchita da giochi interattivi basati su sistemi di intelligenza artificiale sviluppati ad hoc dal NAC – Laboratorio di Cognizione Naturale e Artificiale della Federico II di Napoli, grazie ai quali piccoli e grandi possono sfidarsi a riconoscere i giochi veri dai “pezzotti” e imparare le regole basilari per acquistare prodotti in tutta sicurezza.

 

Tutor d’azienda e più controlli a valle: due proposte concrete contro il falso

 

Nel corso del convegno sono state rilanciate due proposte che da tempo i promotori dell’Associazione “Museo del Vero e del Falso”, nata nel 2015 dalla volontà di alcuni imprenditori del sistema di Confindustria Campania, indicano come strumenti utili per contrastare il mercato del falso: il tutor d’azienda e il potenziamento dei controlli a valle.

Il “tutor o Garante d’azienda” consiste nella istituzione della figura di un socio o garante italiano senza il quale un extra-comunitario non possa avviare un’attività imprenditoriale in Italia.  Per poter garantire e proteggere i manufatti Made in Italy, sia in Italia che all’estero, è indispensabile che il marchio “Made in Italy” debba essere apposto solo su quei prodotti realizzati in Italia ma da un’azienda regolare e tracciabile, mentre spesso si assiste al fenomeno di imprese “mordi e fuggi”, attività che sfuggono a ogni controllo. A garanzia di tale rispetto si propone l’istituzione di un tutor, ovvero di un referente italiano da comunicare all'atto in cui l’impresa straniera viene conosciuta alla P.A., ponendosi tale figura come interfaccia e garante della legalità.

Un'altra proposta è quella relativa al rafforzamento dei controlli a valle, ovvero l’estensione degli strumenti previsti in materia di anticontraffazione marchi e segni distintivi anche alle azioni di contrabbando e falsificazione composizione prodotti. Si propone di estendere gli strumenti normativi anticontraffazione previsti dalla legge 23 luglio 2009 n.99 (sequestro preventivo) anche alle azioni di contrabbando e falsificazione nella dichiarazione della composizione prodotti.

 

DICHIARAZIONI DEI RELATORI

 

“Una giornata significativa per il territorio e per il mondo imprenditoriale – dichiara Costanzo Iannotti Pecci, presidente Confindustria Campania - perché dimostra che esiste un sistema istituzionale e imprenditoriale coeso intento a operare a favore della legalità e della valorizzazione delle produzioni italiane”.

 

A cosa serve – si domanda Ambrogio Prezioso, presidente dell’Unione Industriali di Napoli comprare un giocattolo a costi stracciati, se può essere pericoloso per i nostri figli? Chi ci tutela da alimenti che fanno il verso a brand affermati, ma che non danno alcuna garanzia per la salute dei malcapitati compratori? Quale sfruttamento del lavoro minorile c’è dietro merci contraffatte? E’ necessario sensibilizzare l’opinione pubblica su questi problemi, ed è quello che sta facendo l’Associazione del Museo del Vero e del Falso. Siamo, più di altri territori, in prima linea nelle strategie anti-contraffazione. Dobbiamo, dunque, continuare a confrontarci, imprese, istituzioni e autorità preposte alla tutela dell’ordine pubblico, per elaborare a ogni livello e portare avanti proposte e azioni dirette a sconfiggere il nemico comune”.

Ho fortemente desiderato che il nostro Gruppo Tecnico, che si occupa specificamente delle tematiche dell’anticontraffazione e di tutela del Made in Italy, si riunisse in occasione di questa giornata a Napoli. Con la nostra presenza qui – afferma Paolo BastianelloPresidente del Gruppo Tecnico Made in di Confindustria – oggi abbiamo voluto valorizzare gli ammirevoli obiettivi che l’Associazione “Museo del Vero e del Falso” sta portando avanti con la sua attività di sensibilizzazione e portare il nostro contributo alle celebrazioni dell’Unione Industriali di Napoli per l’importante traguardo dei 100 anni di attività, attestando l’attenzione e la vicinanza di Confindustria al territorio, agli imprenditori ed alle loro problematiche”.

Piena condivisione degli obiettivi. Significativa adesione al progetto. L’Unione Nazionale Industria Conciaria (Unic), e la sua controllata Lineapelle, sostengono fin dalla prima ora l’Associazione  “Museo del Vero e del Falso”, perché ritengono che per combattere il fenomeno della contraffazione – come spiega il presidente UNIC-Unione Nazionale Industria Conciaria, Gianni Russo - sia necessario far breccia nei giovani utilizzando la cultura, educando i consumatori all’acquisto legale e responsabile, con attività di  sensibilizzazione e informazione su tutti i fenomeni illegali. In particolare, contraffazione e abusivismo alterano il mercato e falsano la concorrenza a discapito delle imprese saneRingrazio pertanto l’Associazione del “Museo del Vero e del Falso” per l’attività svolta e mi auguro che questi incontri possano essere ripetuti a livello nazionale”.

Questa iniziativa – afferma Maria Vittoria De SimoneSostituto Procuratore Direzione Nazionale Antimafia – ha uno straordinario valore educativo proprio perché è partita da Napoli, considerato “il centro del falso”, dando così prova di come la città e l’imprenditoria napoletana hanno saputo reagire con forza e determinazione ad un fenomeno devastante come la contraffazione. La consapevolezza e determinazione di cui l’imprenditoria napoletana ha dato prova sostenendo questo percorso, rappresenta un modello unico a livello nazionale che si auspica possa essere di esempio per tutti coloro che credono nel valore della legalità come strumento di contrasto alla contraffazione”.

L’evento di oggi - sottolinea  Lisa Ferrarini, Vice Presidente per l’Europa di Confindustria  - è un’occasione importante per porre nuovamente l’accento sui danni che provoca la contraffazione allo Stato, alle imprese e alla salute dei consumatori . Ringrazio Confindustria Campania e l’Associazione “Museo del Vero e del Falso”, espressione del sistema confederale campano, per aver promosso l’iniziativa. Le risorse sottratte dal commercio illegale e che spesso vanno a vantaggio di associazioni criminali, pesano notevolmente sulle possibilità di ripresa e di crescita future del sistema delle nostre imprese”.

"Sistema Moda Italia non si stancherà mai di ripetere che la contraffazione è un male che colpisce due volte -  dice Claudio Marenzi, Presidente di Sistema Moda Italia – un colpo è alle imprese e alle loro risorse economiche e umane dedicate alla ricerca e allo sviluppo, l’altro colpo è alla collettività. Quest’ultimo è un aspetto che, sebbene incida tantissimo, rimane sottostimato: il danno economico diretto per lo Stato e per la collettività in termini di evasione fiscale e contributiva è irreparabile. Non possiamo quindi esitare nel definire la contraffazione un crimine contro la società civile. Iniziative di questo tipo, sia per l’aggregazione di esperti di lotta alla contraffazione e imprese, sia per il confronto che ne scaturisce, sono utili a sensibilizzare l’audience pubblica sulla materia. Sistema Moda Italia è quindi stata lieta di partecipare al dibattito organizzato proprio a Napoli, una città che sta dimostrando di reagire al fenomeno della contraffazione combattendola in prima linea”.

 

L’INDUSTRIA DEL FALSO IN ITALIA

 

Contraffazione, Italia paese europeo più colpito

Per comprendere la portata e la pericolosità della contraffazione è necessario guardare bene i numeri che la caratterizzano: a livello mondiale l’8% del commercio è costituito da merci contraffatte (stime OCSE) e in Italia il giro d’affari ha un valore di oltre 7 miliardi di Euro (dati CENSIS). Il settore tessile e moda rimane tra i più colpiti dal fenomeno Della contraffazione, con quasi il 70% dei sequestri operato su  prodotti del settore abbigliamento e accessori.

Secondo il più recente Rapporto dell’European Union Intellectual Property Office l’Italia è il Paese europeo che paga il prezzo più alto al mercato del falso con più di 7 miliardi di euro all’anno di mancate vendite e circa 64 mila posti di lavoro bruciati. Seguono Spagna (5,6 miliardi di vendite perse e 63mila posti di lavoro in meno), Francia (5 miliardi di euro e 34.300 posti), Regno Unito (4,6 miliardi in fumo e 47.600 posti mancanti) e Germania (4,8 miliardi di ricchezza in meno e 52.860 posti che non si creano). Il tutto, per un totale di 36,4 miliardi di minori vendite nella Ue – sempre solo nei 6 settori citati – e 450mila disoccupati in più.

 

Fashion e farmaceutico, ecco i settori più contraffatti

Primo tra i settori colpiti, si legge nel Rapporto Euipo, quello di abiti, scarpe e accessori. Segue il farmaceutico dove “le mancate vendite del settore italiano causano ogni anno perdite fino a 1,59 miliardi, pari al 5% delle vendite dell’industria italiana dei medicinali, cui si aggiunge la perdita di 3.945 posti di lavoro diretti”. Terzo il comparto di borse e gioielli, per quasi 1 miliardo. Gioielli e orologi contraffatti causano invece ogni anno una perdita di 400 milioni. Quarta vittima il settore dei cosmetici e dei prodotti per l’igiene personale, di cui l’Italia è terzo produttore in Europa e tra i maggiori consumatori: “La perdita annua in termini di mancate vendite dirette è pari al 7,9%”, per “oltre 624 milioni”.

Al quinto posto i giocattoli: i guadagni sfumati salgono a 201 milioni, pari al 15,6% delle vendite dirette.

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CONVEGNO - Associazione Museo del Vero e del Falso: lotta alla contraffazione, Napoli fa sistema

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17/03/2024 - 17:15

IL VERO E IL FALSO

Scenari e proposte per combattere la contraffazione

Lotta alla contraffazione, Napoli fa sistema

L’Italia paga il prezzo più alto all’industria del falso:

 bruciati 8 miliardi l’anno e 130 mila posti di lavoro

 Luigi Giamundo: Servono tutor d’azienda e più controlli a valle

Napoli - venerdì 17 marzo 2017

Complesso conventuale di San Domenico Maggiore

Sala del Capitolo

 

L’Italia è il Paese europeo che paga il prezzo più alto al mercato del falso con più di 7 miliardi di euro all’anno di mancate vendite e circa 64 mila posti di lavoro bruciati. E’ il valore di una vera e propria “manovra finanziaria” se si considera che questi numeri si riferiscono al solo circuito abbigliamento-calzature, cosmetici, articoli sportivi, borse, giocattoli e gioielleria. A scattare questa drammatica foto sono gli analisti dell'European Union Intellectual Property Office nel Rapporto Annuale (luglio 2016). Se a questi dati si somma anche la contraffazione alimentare, che in Italia vale da sola 1 miliardo di euro (fonte Federalimentare), la falsa meccanica e la pirateria audio/video, si stima che i danni causati dal falso all’economia italiana si aggirino intorno agli 8 miliardi di euro e impediscano la nascita di oltre 130mila nuovi posti di lavoro.

Ma oltre ai costi economici, la contraffazione porta con sé anche enormi costi sociali: frode, lavoro nero, sfruttamento minorile, danni alla salute, scarsa sicurezza e poca qualità. E’ la denuncia che emerge dal convegno “Il Vero e il Falso. Scenari e proposte per combattere la contraffazione”, svoltosi oggi venerdì 17 marzo presso la Sala del Capitolo del Complesso Conventuale di San Domenico Maggiore di Napoli. Promosso dall’Associazione “Museo del Vero e del Falso” l’incontro ha visto il confronto tra il mondo dell’impresa e quello istituzionale per tessere comuni strategie di prevenzione e contrasto contro un fenomeno che, in particolare nel Mezzogiorno, rende ancora più difficile la vita delle imprese che operano nel rispetto delle regole.

E’ solo attraverso un dialogo continuo e fattivo tra le diverse istituzioni - afferma Luigi Giamundo, presidente dell’Associazione Museo del Vero e del Falso – che diventa possibile dar luogo ad azioni che possano incidere contro chi fa concorrenza sleale e mette in pericolo la salute e il benessere di tutti. Questo è un territorio sano, animato da tantissime imprese che lavorano onestamente, e sono orgoglioso che proprio Napoli e la Campania si facciano portavoce di una battaglia anche culturale contro la contraffazione”.

All’incontro hanno partecipato Nino Daniele, Assessore al Turismo e alla Cultura Comune di Napoli, Costanzo Jannotti Pecci, Presidente Confindustria Campania, Ambrogio Prezioso, Presidente Unione Industriali Napoli, Luigi Giamundo, Presidente Associazione Museo del Vero e del Falso e Paolo Bastianello, Presidente Gruppo Tecnico "Made in" Confindustria, Gianluigi Borghero, Partner Jacobacci & Partners Mandatario Marchio Italiano e Comunitario, Serena Moretti, Responsabile Affari Legali Sistema Moda Italia, Gianni Russo, Presidente Unic-Lineapelle, Annarita Pilotti, Presidente Assocalzaturifici, Maurizio Marinella, Presidente Sezione Sistema Moda Unione Industriali Napoli, Fausto Zuccarelli, Procuratore Aggiunto Procura della Repubblica di Napoli, Maria Vittoria De Simone, Sostituto Procuratore Direzione Nazionale Antimafia, Paola Riccio, Direzione Generale per la lotta alla contraffazione UIBM e Lisa Ferrarini, Vice Presidente per l’Europa Confindustria. 

A introdurre i lavori la pièce “Tutto quello che sto per dirvi è falso” dell’attrice Tiziana Di Masi che in un appassionante spettacolo multimediale ha alternato racconto e interazione con il pubblico denunciando le mille sfaccettature del business del falso.

Il convegno è stato anche l’occasione per chiudere la mostra didattica “Con i Giocattoli nun s’pazzea” promossa dall’Associazione “Museo del Vero e del Falso” in collaborazione con la Procura della Repubblica di Napoli. Concepito per sensibilizzare il pubblico ai valori della legalità e della sicurezza dei consumatori, a cominciare dalla salute dei più piccoli e allestito in continuità alla mostra “Storie di giocattoli. Dal Settecento a Barbie” promossa dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, il percorso didattico inaugurato lo scorso dicembre ha fatto registrare circa 10mila visite in 4 mesi. L’esposizione è stata arricchita da giochi interattivi basati su sistemi di intelligenza artificiale sviluppati ad hoc dal NAC – Laboratorio di Cognizione Naturale e Artificiale della Federico II di Napoli, grazie ai quali piccoli e grandi possono sfidarsi a riconoscere i giochi veri dai “pezzotti” e imparare le regole basilari per acquistare prodotti in tutta sicurezza.

 

Tutor d’azienda e più controlli a valle: due proposte concrete contro il falso

 

Nel corso del convegno sono state rilanciate due proposte che da tempo i promotori dell’Associazione “Museo del Vero e del Falso”, nata nel 2015 dalla volontà di alcuni imprenditori del sistema di Confindustria Campania, indicano come strumenti utili per contrastare il mercato del falso: il tutor d’azienda e il potenziamento dei controlli a valle.

Il “tutor o Garante d’azienda” consiste nella istituzione della figura di un socio o garante italiano senza il quale un extra-comunitario non possa avviare un’attività imprenditoriale in Italia.  Per poter garantire e proteggere i manufatti Made in Italy, sia in Italia che all’estero, è indispensabile che il marchio “Made in Italy” debba essere apposto solo su quei prodotti realizzati in Italia ma da un’azienda regolare e tracciabile, mentre spesso si assiste al fenomeno di imprese “mordi e fuggi”, attività che sfuggono a ogni controllo. A garanzia di tale rispetto si propone l’istituzione di un tutor, ovvero di un referente italiano da comunicare all'atto in cui l’impresa straniera viene conosciuta alla P.A., ponendosi tale figura come interfaccia e garante della legalità.

Un'altra proposta è quella relativa al rafforzamento dei controlli a valle, ovvero l’estensione degli strumenti previsti in materia di anticontraffazione marchi e segni distintivi anche alle azioni di contrabbando e falsificazione composizione prodotti. Si propone di estendere gli strumenti normativi anticontraffazione previsti dalla legge 23 luglio 2009 n.99 (sequestro preventivo) anche alle azioni di contrabbando e falsificazione nella dichiarazione della composizione prodotti.

 

DICHIARAZIONI DEI RELATORI

 

“Una giornata significativa per il territorio e per il mondo imprenditoriale – dichiara Costanzo Iannotti Pecci, presidente Confindustria Campania - perché dimostra che esiste un sistema istituzionale e imprenditoriale coeso intento a operare a favore della legalità e della valorizzazione delle produzioni italiane”.

 

A cosa serve – si domanda Ambrogio Prezioso, presidente dell’Unione Industriali di Napoli comprare un giocattolo a costi stracciati, se può essere pericoloso per i nostri figli? Chi ci tutela da alimenti che fanno il verso a brand affermati, ma che non danno alcuna garanzia per la salute dei malcapitati compratori? Quale sfruttamento del lavoro minorile c’è dietro merci contraffatte? E’ necessario sensibilizzare l’opinione pubblica su questi problemi, ed è quello che sta facendo l’Associazione del Museo del Vero e del Falso. Siamo, più di altri territori, in prima linea nelle strategie anti-contraffazione. Dobbiamo, dunque, continuare a confrontarci, imprese, istituzioni e autorità preposte alla tutela dell’ordine pubblico, per elaborare a ogni livello e portare avanti proposte e azioni dirette a sconfiggere il nemico comune”.

Ho fortemente desiderato che il nostro Gruppo Tecnico, che si occupa specificamente delle tematiche dell’anticontraffazione e di tutela del Made in Italy, si riunisse in occasione di questa giornata a Napoli. Con la nostra presenza qui – afferma Paolo BastianelloPresidente del Gruppo Tecnico Made in di Confindustria – oggi abbiamo voluto valorizzare gli ammirevoli obiettivi che l’Associazione “Museo del Vero e del Falso” sta portando avanti con la sua attività di sensibilizzazione e portare il nostro contributo alle celebrazioni dell’Unione Industriali di Napoli per l’importante traguardo dei 100 anni di attività, attestando l’attenzione e la vicinanza di Confindustria al territorio, agli imprenditori ed alle loro problematiche”.

Piena condivisione degli obiettivi. Significativa adesione al progetto. L’Unione Nazionale Industria Conciaria (Unic), e la sua controllata Lineapelle, sostengono fin dalla prima ora l’Associazione  “Museo del Vero e del Falso”, perché ritengono che per combattere il fenomeno della contraffazione – come spiega il presidente UNIC-Unione Nazionale Industria Conciaria, Gianni Russo - sia necessario far breccia nei giovani utilizzando la cultura, educando i consumatori all’acquisto legale e responsabile, con attività di  sensibilizzazione e informazione su tutti i fenomeni illegali. In particolare, contraffazione e abusivismo alterano il mercato e falsano la concorrenza a discapito delle imprese saneRingrazio pertanto l’Associazione del “Museo del Vero e del Falso” per l’attività svolta e mi auguro che questi incontri possano essere ripetuti a livello nazionale”.

Questa iniziativa – afferma Maria Vittoria De SimoneSostituto Procuratore Direzione Nazionale Antimafia – ha uno straordinario valore educativo proprio perché è partita da Napoli, considerato “il centro del falso”, dando così prova di come la città e l’imprenditoria napoletana hanno saputo reagire con forza e determinazione ad un fenomeno devastante come la contraffazione. La consapevolezza e determinazione di cui l’imprenditoria napoletana ha dato prova sostenendo questo percorso, rappresenta un modello unico a livello nazionale che si auspica possa essere di esempio per tutti coloro che credono nel valore della legalità come strumento di contrasto alla contraffazione”.

L’evento di oggi - sottolinea  Lisa Ferrarini, Vice Presidente per l’Europa di Confindustria  - è un’occasione importante per porre nuovamente l’accento sui danni che provoca la contraffazione allo Stato, alle imprese e alla salute dei consumatori . Ringrazio Confindustria Campania e l’Associazione “Museo del Vero e del Falso”, espressione del sistema confederale campano, per aver promosso l’iniziativa. Le risorse sottratte dal commercio illegale e che spesso vanno a vantaggio di associazioni criminali, pesano notevolmente sulle possibilità di ripresa e di crescita future del sistema delle nostre imprese”.

"Sistema Moda Italia non si stancherà mai di ripetere che la contraffazione è un male che colpisce due volte -  dice Claudio Marenzi, Presidente di Sistema Moda Italia – un colpo è alle imprese e alle loro risorse economiche e umane dedicate alla ricerca e allo sviluppo, l’altro colpo è alla collettività. Quest’ultimo è un aspetto che, sebbene incida tantissimo, rimane sottostimato: il danno economico diretto per lo Stato e per la collettività in termini di evasione fiscale e contributiva è irreparabile. Non possiamo quindi esitare nel definire la contraffazione un crimine contro la società civile. Iniziative di questo tipo, sia per l’aggregazione di esperti di lotta alla contraffazione e imprese, sia per il confronto che ne scaturisce, sono utili a sensibilizzare l’audience pubblica sulla materia. Sistema Moda Italia è quindi stata lieta di partecipare al dibattito organizzato proprio a Napoli, una città che sta dimostrando di reagire al fenomeno della contraffazione combattendola in prima linea”.

 

L’INDUSTRIA DEL FALSO IN ITALIA

 

Contraffazione, Italia paese europeo più colpito

Per comprendere la portata e la pericolosità della contraffazione è necessario guardare bene i numeri che la caratterizzano: a livello mondiale l’8% del commercio è costituito da merci contraffatte (stime OCSE) e in Italia il giro d’affari ha un valore di oltre 7 miliardi di Euro (dati CENSIS). Il settore tessile e moda rimane tra i più colpiti dal fenomeno Della contraffazione, con quasi il 70% dei sequestri operato su  prodotti del settore abbigliamento e accessori.

Secondo il più recente Rapporto dell’European Union Intellectual Property Office l’Italia è il Paese europeo che paga il prezzo più alto al mercato del falso con più di 7 miliardi di euro all’anno di mancate vendite e circa 64 mila posti di lavoro bruciati. Seguono Spagna (5,6 miliardi di vendite perse e 63mila posti di lavoro in meno), Francia (5 miliardi di euro e 34.300 posti), Regno Unito (4,6 miliardi in fumo e 47.600 posti mancanti) e Germania (4,8 miliardi di ricchezza in meno e 52.860 posti che non si creano). Il tutto, per un totale di 36,4 miliardi di minori vendite nella Ue – sempre solo nei 6 settori citati – e 450mila disoccupati in più.

 

Fashion e farmaceutico, ecco i settori più contraffatti

Primo tra i settori colpiti, si legge nel Rapporto Euipo, quello di abiti, scarpe e accessori. Segue il farmaceutico dove “le mancate vendite del settore italiano causano ogni anno perdite fino a 1,59 miliardi, pari al 5% delle vendite dell’industria italiana dei medicinali, cui si aggiunge la perdita di 3.945 posti di lavoro diretti”. Terzo il comparto di borse e gioielli, per quasi 1 miliardo. Gioielli e orologi contraffatti causano invece ogni anno una perdita di 400 milioni. Quarta vittima il settore dei cosmetici e dei prodotti per l’igiene personale, di cui l’Italia è terzo produttore in Europa e tra i maggiori consumatori: “La perdita annua in termini di mancate vendite dirette è pari al 7,9%”, per “oltre 624 milioni”.

Al quinto posto i giocattoli: i guadagni sfumati salgono a 201 milioni, pari al 15,6% delle vendite dirette.