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Cronaca, Arturo, la mamma: ho sentito Cantone, presto un tavolo sulla legalità
10.01.2018 15:19 di Napoli Magazine

NAPOLI - "Ho sentito ieri il presidente dell'Anac Raffaele Cantone e credo che nelle prossime settimane ci sarà un tavolo di riflessione importante su quella che è la legalità in questa terra". Queste le dichiarazioni di Maria Luisa Iavarone, madre di Arturo, accoltellato lo scorso dicembre lungo via Foria a Napoli, rilasciate alla trasmissione Mattina 9, in onda sull'emittente Canale 9 - 7 Gold. "Con il sindaco Luigi de Magistris, con il cardinale Crescenzio Sepe e con il presidente della Regione Vincenzo De Luca stringeremo un patto di solidarietà contro la criminalità a Napoli. Io sono convinta che tutte queste manifestazioni di solidarietà, anche da parte di personaggi noti come Cantone, siano importanti". "Io intanto non mollo - ha concluso la signora Iavarone - Ci metto la faccia perché mio figlio deve frequentare il territorio e vivere la scuola perché la sua battaglia è la mia battaglia. La scorta? Quella migliore è una grande comunicazione spinta e dei riflettori sempre accesi così come sono adesso. Ho costruito uno scudo attorno ad Arturo e ai napoletani per bene".

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Cronaca, Arturo, la mamma: ho sentito Cantone, presto un tavolo sulla legalità

di Napoli Magazine

10/01/2024 - 15:19

NAPOLI - "Ho sentito ieri il presidente dell'Anac Raffaele Cantone e credo che nelle prossime settimane ci sarà un tavolo di riflessione importante su quella che è la legalità in questa terra". Queste le dichiarazioni di Maria Luisa Iavarone, madre di Arturo, accoltellato lo scorso dicembre lungo via Foria a Napoli, rilasciate alla trasmissione Mattina 9, in onda sull'emittente Canale 9 - 7 Gold. "Con il sindaco Luigi de Magistris, con il cardinale Crescenzio Sepe e con il presidente della Regione Vincenzo De Luca stringeremo un patto di solidarietà contro la criminalità a Napoli. Io sono convinta che tutte queste manifestazioni di solidarietà, anche da parte di personaggi noti come Cantone, siano importanti". "Io intanto non mollo - ha concluso la signora Iavarone - Ci metto la faccia perché mio figlio deve frequentare il territorio e vivere la scuola perché la sua battaglia è la mia battaglia. La scorta? Quella migliore è una grande comunicazione spinta e dei riflettori sempre accesi così come sono adesso. Ho costruito uno scudo attorno ad Arturo e ai napoletani per bene".