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IL MESSAGGIO - Il Papa: Natale è per chi fugge dagli Erode di turno
25.12.2017 11:37 di Napoli Magazine Fonte: Ansa

Nei passi di Giuseppe e Maria "vediamo le orme di milioni di persone che non scelgono di andarsene ma che sono obbligate a separarsi dai loro cari, sono espulsi dalla loro terra". "Maria e Giuseppe, per i quali non c'era posto, sono i primi ad abbracciare Colui che viene a dare a tutti noi il documento di cittadinanza". "A Betlemme si è creata una piccola apertura per quelli che hanno perso la terra, la patria, i sogni; persino per quelli che hanno ceduto all'asfissia prodotta da una vita rinchiusa", e il bimbo nella mangiatoia "ci spinge a dare spazio a una nuova immaginazione sociale, a non avere paura di sperimentare nuove forme di relazione in cui nessuno debba sentire che in questa terra non ha un posto". Questa la riflessione del Papa nella messa della notte di Natale, celebrata nella basilica di San Pietro con centinaia tra cardinali, vescovi e sacerdoti. Per la quinta veglia natalizia del suo pontificato, papa Francesco ha insistito sulla situazione di quanti sono costretti a "lasciare la loro terra e mettersi in cammino", per "sopravvivere agli Erode di turno che per imporre il loro potere e accrescere le loro ricchezze non hanno alcun problema a versare sangue innocente". La veglia e' cominciata con la lettura della "Kalenda", l'antico annuncio del Natale che ricapitola la storia in attesa del Signore. Il Papa ha quindi tolto il velo bianco dal volto del bambinello e guidato la processione, durante la quale sono state suonate a distesa le campane della basilica, e intonato il Gloria. Il pontefice era con alcuni bambini ha portato dei fiori alla statua.

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IL MESSAGGIO - Il Papa: Natale è per chi fugge dagli Erode di turno

di Napoli Magazine

25/12/2024 - 11:37

Nei passi di Giuseppe e Maria "vediamo le orme di milioni di persone che non scelgono di andarsene ma che sono obbligate a separarsi dai loro cari, sono espulsi dalla loro terra". "Maria e Giuseppe, per i quali non c'era posto, sono i primi ad abbracciare Colui che viene a dare a tutti noi il documento di cittadinanza". "A Betlemme si è creata una piccola apertura per quelli che hanno perso la terra, la patria, i sogni; persino per quelli che hanno ceduto all'asfissia prodotta da una vita rinchiusa", e il bimbo nella mangiatoia "ci spinge a dare spazio a una nuova immaginazione sociale, a non avere paura di sperimentare nuove forme di relazione in cui nessuno debba sentire che in questa terra non ha un posto". Questa la riflessione del Papa nella messa della notte di Natale, celebrata nella basilica di San Pietro con centinaia tra cardinali, vescovi e sacerdoti. Per la quinta veglia natalizia del suo pontificato, papa Francesco ha insistito sulla situazione di quanti sono costretti a "lasciare la loro terra e mettersi in cammino", per "sopravvivere agli Erode di turno che per imporre il loro potere e accrescere le loro ricchezze non hanno alcun problema a versare sangue innocente". La veglia e' cominciata con la lettura della "Kalenda", l'antico annuncio del Natale che ricapitola la storia in attesa del Signore. Il Papa ha quindi tolto il velo bianco dal volto del bambinello e guidato la processione, durante la quale sono state suonate a distesa le campane della basilica, e intonato il Gloria. Il pontefice era con alcuni bambini ha portato dei fiori alla statua.

Fonte: Ansa