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LA TRAGEDIA - Capisce "now" invece di "no": muore facendo bunjee jumping
27.06.2017 17:36 di Napoli Magazine Fonte: Tgcom24.mediaset.it

Una ragazza olandese di 17 anni è morta in Spagna nel 2015 facendo bunjee jumping. Adesso l’istruttore si è dovuto presentare in tribunale, accusato di aver causato la morte della giovane. Con un pessimo inglese, infatti, l’istruttore le avrebbe detto: “No jump” (non saltare), ma lei avrebbe capito “now jump”, ossia “salta adesso”. Vera Mol – il nome della ragazza – aveva la corda attaccata, ma non era ancora stato fissato l’altro capo della fune. Si è gettata da un viadotto vicino a Santander, nel nord della Spagna, dove stava trascorrendo una vacanza. Vera è morta sul colpo. I giudici della corte di Cantabria, nel corso del processo, hanno affermato che la morte poteva essere evitata se solo l'istruttore avesse usato la frase "don't jump", come da protocollo, invece di "no jump". Inoltre, ha aggiunto la corte, l’istruttore avrebbe dovuto accertarsi che la ragazza fosse maggiorenne. Secondo le normative spagnole, peraltro, il ponte non avrebbe dovuto essere usato per il bunjee jumping. Flowtrack, che gestisce la compagnia di bungee jumping, si difende sostenendo si sia trattato di un incidente, ma Martijn Klom dalla società ha ammesso che la morte di Vera Mol è stata causata da un malinteso.

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LA TRAGEDIA - Capisce "now" invece di "no": muore facendo bunjee jumping

di Napoli Magazine

27/06/2024 - 17:36

Una ragazza olandese di 17 anni è morta in Spagna nel 2015 facendo bunjee jumping. Adesso l’istruttore si è dovuto presentare in tribunale, accusato di aver causato la morte della giovane. Con un pessimo inglese, infatti, l’istruttore le avrebbe detto: “No jump” (non saltare), ma lei avrebbe capito “now jump”, ossia “salta adesso”. Vera Mol – il nome della ragazza – aveva la corda attaccata, ma non era ancora stato fissato l’altro capo della fune. Si è gettata da un viadotto vicino a Santander, nel nord della Spagna, dove stava trascorrendo una vacanza. Vera è morta sul colpo. I giudici della corte di Cantabria, nel corso del processo, hanno affermato che la morte poteva essere evitata se solo l'istruttore avesse usato la frase "don't jump", come da protocollo, invece di "no jump". Inoltre, ha aggiunto la corte, l’istruttore avrebbe dovuto accertarsi che la ragazza fosse maggiorenne. Secondo le normative spagnole, peraltro, il ponte non avrebbe dovuto essere usato per il bunjee jumping. Flowtrack, che gestisce la compagnia di bungee jumping, si difende sostenendo si sia trattato di un incidente, ma Martijn Klom dalla società ha ammesso che la morte di Vera Mol è stata causata da un malinteso.

Fonte: Tgcom24.mediaset.it