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POLITICA - Centrodestra, varata la nuova coalizione
07.01.2018 21:58 di Napoli Magazine Fonte: Corriere della Sera

«Sulle regionali la coalizione conferma che si presenterà con candidati comuni e condivisi. Per quanto riguarda la Lombardia, se davvero il presidente Maroni per motivi personali non confermasse la disponibilità alla sua candidatura, verrebbe messo in campo un profilo già comunemente individuato». Lo si legge nel comunicato congiunto del vertice del centrodestra ad Arcore, al termine del quale i partecipanti hanno lasciato la residenza di Silvio Berlusconi senza rilasciare dichiarazioni. «Ufficializzata la composizione della coalizione a quattro con Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia e quarto Polo. Tra le decisioni di oggi anche quella di costituire due delegazioni comuni, che si incontreranno già martedì prossimo, per definire i dettagli del programma e dei collegi. Sulle regionali la coalizione conferma che si presenterà con candidati comuni e condivisi». È quanto si legge nella nota congiunta diffusa al termine del vertice di Arcore tra Berlusconi, Salvini e Meloni.

 

Legge Fornero: la spunta Salvini
Tra i primi passi dell’azione di governo di Centrodestra che uscirà dalle politiche del prossimo 4 marzo ci sarà «la revisione del sistema pensionistico cancellando gli effetti deleteri della Legge Fornero». È quanto si legge nella nota congiunta diffusa al termine del vertice di Arcore tra Berlusconi, Salvini e Meloni. La cancellazione dell’attuale legge sulle pensioni era uno dei punti imprescindibili richiesti da Salvini. «missione compiuta» ha subito twittato il leader leghista. Per il resto la coalizione ha concordato una piattaforma basata su «meno tasse, meno burocrazia, meno vincoli dall’Europa, flat tax e difesa del made in Italy».
 
Il dubbio su «motivi personali» di Maroni»
Oltre all’accordo sulla cancellazione della legge Fornero (che a suo tempo fu votata anche da Forza Italia) la vera sorpresa che esce dal vertice di Arcore è la posizione di Maroni. L’election day in Lombardia avrebbe costretto il presidente uscente della Regione a scegliere di candidarsi o per un bis al Pirellone o per un posto a Roma. Non avrebbe potuto correre per entrambe le competizioni elettorali. Può darsi che la rinuncia alla Regione preluda per Maroni a un ritorno a Roma, magari con incarichi di governo viste la fiducia che l’alleanza ha di trovare affermazione nelle urne. resta solo il dubbio del forfait «per motivi personali» a cui fa riferimento il comunicato congiunto fa intendere un disagio da parte dell’attuale governatore lombardo.
 
 
Fontana il probabile sostituto
La rinuncia di Maroni lascia vacante una casella fondamentale nello schieramento di partenza del centrodestra per il 4 marzo, ma il vuoto non sembra destinato a rimanere tale molto a lungo. Tutti i componenti dell’alleanza stanno convergendo su un nome per la corsa al Pirellone che è quello di Attilio Fontana, leghista e varesino come Maroni. Fontana è stato sindaco per due mandati della città lombarda e in precedenza aveva già occupato un seggio in Regione, divenendo anche presidente del consiglio regionale della Lombardia. Fontana, avvocato, ha inoltre un profilo che può essere gradito anche a Forza talia: quello di un moderato, più di governo che di lotta, più «maroniano» che «salviniano». E capace di raccogliere consensi anche al di fuori del perimetro dei militanti del Carroccio, tra l’elettorato degli indecisi.
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POLITICA - Centrodestra, varata la nuova coalizione

di Napoli Magazine

07/01/2024 - 21:58

«Sulle regionali la coalizione conferma che si presenterà con candidati comuni e condivisi. Per quanto riguarda la Lombardia, se davvero il presidente Maroni per motivi personali non confermasse la disponibilità alla sua candidatura, verrebbe messo in campo un profilo già comunemente individuato». Lo si legge nel comunicato congiunto del vertice del centrodestra ad Arcore, al termine del quale i partecipanti hanno lasciato la residenza di Silvio Berlusconi senza rilasciare dichiarazioni. «Ufficializzata la composizione della coalizione a quattro con Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia e quarto Polo. Tra le decisioni di oggi anche quella di costituire due delegazioni comuni, che si incontreranno già martedì prossimo, per definire i dettagli del programma e dei collegi. Sulle regionali la coalizione conferma che si presenterà con candidati comuni e condivisi». È quanto si legge nella nota congiunta diffusa al termine del vertice di Arcore tra Berlusconi, Salvini e Meloni.

 

Legge Fornero: la spunta Salvini
Tra i primi passi dell’azione di governo di Centrodestra che uscirà dalle politiche del prossimo 4 marzo ci sarà «la revisione del sistema pensionistico cancellando gli effetti deleteri della Legge Fornero». È quanto si legge nella nota congiunta diffusa al termine del vertice di Arcore tra Berlusconi, Salvini e Meloni. La cancellazione dell’attuale legge sulle pensioni era uno dei punti imprescindibili richiesti da Salvini. «missione compiuta» ha subito twittato il leader leghista. Per il resto la coalizione ha concordato una piattaforma basata su «meno tasse, meno burocrazia, meno vincoli dall’Europa, flat tax e difesa del made in Italy».
 
Il dubbio su «motivi personali» di Maroni»
Oltre all’accordo sulla cancellazione della legge Fornero (che a suo tempo fu votata anche da Forza Italia) la vera sorpresa che esce dal vertice di Arcore è la posizione di Maroni. L’election day in Lombardia avrebbe costretto il presidente uscente della Regione a scegliere di candidarsi o per un bis al Pirellone o per un posto a Roma. Non avrebbe potuto correre per entrambe le competizioni elettorali. Può darsi che la rinuncia alla Regione preluda per Maroni a un ritorno a Roma, magari con incarichi di governo viste la fiducia che l’alleanza ha di trovare affermazione nelle urne. resta solo il dubbio del forfait «per motivi personali» a cui fa riferimento il comunicato congiunto fa intendere un disagio da parte dell’attuale governatore lombardo.
 
 
Fontana il probabile sostituto
La rinuncia di Maroni lascia vacante una casella fondamentale nello schieramento di partenza del centrodestra per il 4 marzo, ma il vuoto non sembra destinato a rimanere tale molto a lungo. Tutti i componenti dell’alleanza stanno convergendo su un nome per la corsa al Pirellone che è quello di Attilio Fontana, leghista e varesino come Maroni. Fontana è stato sindaco per due mandati della città lombarda e in precedenza aveva già occupato un seggio in Regione, divenendo anche presidente del consiglio regionale della Lombardia. Fontana, avvocato, ha inoltre un profilo che può essere gradito anche a Forza talia: quello di un moderato, più di governo che di lotta, più «maroniano» che «salviniano». E capace di raccogliere consensi anche al di fuori del perimetro dei militanti del Carroccio, tra l’elettorato degli indecisi.
Fonte: Corriere della Sera