NAPOLI - Si è tenuta al PAN, Palazzo delle Arti di Napoli, la presentazione di “BruNapoli” il primo libro di Bruno Marra, che è stato riconosciuto, annoverato ed inserito dall’Assessorato alla Cultura di Napoli nel programma artistico e nelle iniziative di valenza sociale e culturale sul territorio. Un viaggio in una Napoli trasversale, dagli Anni 80 fino ai giorni nostri, attraverso il racconto di una vita. Bruno Marra, giornalista e scrittore, ha tratteggiato il suo percorso interiore  in sedici capitoli che intrecciano il pensiero, la cultura, l’arte, la filosofia e l’humus della nostra terra, uniti dal filo luminoso della napoletanità. Un piccolo scrigno che conserva la nostra memoria, ma anche un ampio respiro verso il futuro, un affresco in cui sembrano raffigurati tutti i napoletani che trovano voce in queste righe che vibrano mosse da una melodia a tratti malinconica, a tratti emozionante, ma sempre coinvolgente. Dal primo giorno nella Cattedrale del San Paolo, alla prima notte dell’esplosione Maradona, fino ai miti di Totò ed Eduardo, con un occhio attento ad una generazione che resterà immortale. BruNapoli si fa leggere tutto d’un fiato, in poco più di 100 pagine che restano in fondo all’animo. Introdotto dalla delicata prefazione di Guido Baldari e chiuso dall’incisiva Postfazione di Fabrizio Piccolo che ne esprime il valore: “BruNapoli mantiene ciò che promette”. La promessa di una città che attraverso la storia splende di luce propria. Perché come recita il principale aforisma: “La napoletanità è la vera arte di tradurre la realtà”. Questo è l’Oro di “BruNapoli” restituito al suo popolo dalla penna magnetica e trascinante di Bruno Marra. L’anti Saviano che ha negli occhi il sogno napoletano.