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Calcio, Di Marzio, Agostinelli, Mutti e Mondonico: "Per vincere il campionato servono lo spettacolo e una difesa più forte"
24.05.2017 11:14 di Napoli Magazine Fonte: Fabio Tarantino per il Roma

Potrebbero non bastare 86 punti, al Napoli, per raggiungere il secondo posto in campionato. Si tratta di un paradosso ma è anche lo specchio del livello tecnico della Serie A, vecchia patria di talento e campioni ed oggi insieme di ottimi giocatori e poco altro. Esiste però un’eccezione di bellezza: è la squadra di Sarri. E sono le idee dell’allenatore a renderla divertente, pratica, efficace, ultimamente anche concreta ma non ancora vincente. Manca il trionfo che andrebbe ad affiancarsi ai mille elogi e ai tanti record (già) raggiunti. I tifosi sognano in grande, lo fa anche parte della squadra che s’è già espressa - coi senatori Hamsik e Albiol dopo la gara con la Fiorentina - e si prenota per la prossima stagione rivelando la forte di volontà di raggiungere qualcosa di importante.

 

QUESITO. Vittoria e bel gioco: possono coesistere questi due concetti oppure l’uno esclude l’altro? Ad esprimersi sono allenatori che in queste due stagioni hanno volentieri ammirato, studiato e raccontato la squadra di Sarri in ogni suo aspetto ed hanno imparato a conoscerla nei dettagli. Gianni Di Marzio spiega: «Quello di Sarri è un calcio iberico. C’è chi preferisce questo e chi quello inglese o italiano. A me piace, si può vincere con questa idea di gioco, ma servirebbero anche giocatori esperti e di grande carisma, cattiveria e senso agonismo che sappiano affrontare le gare delicate, i momenti più duri, ma anche quelle più facili con tranquillità. E poi bisogna crescere in difesa. Vince il campionato chi segna tanto, certo, ma anche chi subisce meno reti». Bortolo Mutti aggiunge: «A parlare sono i numeri, il Napoli ha raggiunto una media punti importante, bisogna essere solo fieri e contenti per i gol, i punti, lo spettacolo. Stiamo ammirando una squadra che piace e fa divertire i suoi tifosi, il prossimo anno ci sono i presupposti per diventare protagonisti perché il potenziale tecnico, che può essere migliorato sul mercato, è già importante, e poi perché non è detto che la Juve debba dominare anche in futuro». Pensiero comune per Andrea Agostinelli: «Il modo di giocare del Napoli non va modificato, piuttosto va rinforzata la squadra. Ormai manca poco per il definitivo salto di qualità, la forbice con la Juve s’è ridotta. I bianconeri restano i più forti ma non è detto continuino a vincere anche il prossimo anno. Mercato? Faccio fatica a consigliare nomi o ruoli da rinforzare, vorrei semplicemente ritrovare, il prossimo anno, la stessa squadra in grado di subire cinque gol in meno rispetto a questa stagione ». Infine il parere di Emiliano Mondonico: «Il Napoli gioca bene, diverte, raccoglie consensi e lascia ben sperare. In Italia, però, vince chi subisce meno gol, non chi ne fa di più. Leggo tanti nomi di attaccanti accostati al Napoli ma, piuttosto che guardare all’attacco, la società azzurra dovrebbe riflettere, e lo farà sicuramente, sul futuro dei suoi difensori e su quali acquisti potrebbe effettuare per migliorare il reparto».

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Calcio, Di Marzio, Agostinelli, Mutti e Mondonico: "Per vincere il campionato servono lo spettacolo e una difesa più forte"

di Napoli Magazine

24/05/2024 - 11:14

Potrebbero non bastare 86 punti, al Napoli, per raggiungere il secondo posto in campionato. Si tratta di un paradosso ma è anche lo specchio del livello tecnico della Serie A, vecchia patria di talento e campioni ed oggi insieme di ottimi giocatori e poco altro. Esiste però un’eccezione di bellezza: è la squadra di Sarri. E sono le idee dell’allenatore a renderla divertente, pratica, efficace, ultimamente anche concreta ma non ancora vincente. Manca il trionfo che andrebbe ad affiancarsi ai mille elogi e ai tanti record (già) raggiunti. I tifosi sognano in grande, lo fa anche parte della squadra che s’è già espressa - coi senatori Hamsik e Albiol dopo la gara con la Fiorentina - e si prenota per la prossima stagione rivelando la forte di volontà di raggiungere qualcosa di importante.

 

QUESITO. Vittoria e bel gioco: possono coesistere questi due concetti oppure l’uno esclude l’altro? Ad esprimersi sono allenatori che in queste due stagioni hanno volentieri ammirato, studiato e raccontato la squadra di Sarri in ogni suo aspetto ed hanno imparato a conoscerla nei dettagli. Gianni Di Marzio spiega: «Quello di Sarri è un calcio iberico. C’è chi preferisce questo e chi quello inglese o italiano. A me piace, si può vincere con questa idea di gioco, ma servirebbero anche giocatori esperti e di grande carisma, cattiveria e senso agonismo che sappiano affrontare le gare delicate, i momenti più duri, ma anche quelle più facili con tranquillità. E poi bisogna crescere in difesa. Vince il campionato chi segna tanto, certo, ma anche chi subisce meno reti». Bortolo Mutti aggiunge: «A parlare sono i numeri, il Napoli ha raggiunto una media punti importante, bisogna essere solo fieri e contenti per i gol, i punti, lo spettacolo. Stiamo ammirando una squadra che piace e fa divertire i suoi tifosi, il prossimo anno ci sono i presupposti per diventare protagonisti perché il potenziale tecnico, che può essere migliorato sul mercato, è già importante, e poi perché non è detto che la Juve debba dominare anche in futuro». Pensiero comune per Andrea Agostinelli: «Il modo di giocare del Napoli non va modificato, piuttosto va rinforzata la squadra. Ormai manca poco per il definitivo salto di qualità, la forbice con la Juve s’è ridotta. I bianconeri restano i più forti ma non è detto continuino a vincere anche il prossimo anno. Mercato? Faccio fatica a consigliare nomi o ruoli da rinforzare, vorrei semplicemente ritrovare, il prossimo anno, la stessa squadra in grado di subire cinque gol in meno rispetto a questa stagione ». Infine il parere di Emiliano Mondonico: «Il Napoli gioca bene, diverte, raccoglie consensi e lascia ben sperare. In Italia, però, vince chi subisce meno gol, non chi ne fa di più. Leggo tanti nomi di attaccanti accostati al Napoli ma, piuttosto che guardare all’attacco, la società azzurra dovrebbe riflettere, e lo farà sicuramente, sul futuro dei suoi difensori e su quali acquisti potrebbe effettuare per migliorare il reparto».

Fonte: Fabio Tarantino per il Roma