Calcio
IL REGISTA - Jorginho è l’ago della bilancia del Napoli
20.09.2017 11:35 di Napoli Magazine Fonte: Fabio Tarantino per il Roma

Esserci o non esserci, è questo il dilemma. E l’assenza, nel caso, si fa sentire ugualmente. Jorginho è l’ago della bilancia del Napoli. Agisce nel buio, all’ombra degli altri, però c’è sempre ed è indispensabile lavorando ogni pallone con raffinata intelligenza, rendendolo pulito e pronto per una nuova azione. Quando manca è facile accorgersene, perché la manovra è meno fluida e perché Diawara, un predestinato, ha caratteristiche differenti ed anzi vorrebbe imparare proprio da Jorginho l’arte di saper giocare il pallone ad un tocco, con semplicità, senza rischiare mai.

 

REGISTA. Jorginho interpreta questo ruolo in maniera differente rispetto ad altri. Lo richiede il gioco di Sarri, glielo impone questa filosofia basata sul possesso palla, sul fraseggio di prima, sullo scarico al compagno vicino e su infiniti movimenti per trovare sempre due, tre compagni liberi (almeno) da servire. Jorginho, con la sua tecnica, unisce i puntini in campo, tesse tele di straordinaria bellezza grazie alle quali il Napoli crea superiorità numerica e s’avvia in porta. Dai e vai, dai e vai, dai e vai: ecco il gioco del Napoli e Jorginho è l’uomo giusto al posto giusto. Si vede poco, non compie lanci alla Pirlo (non sono richiesti nel gioco azzurro) ma è sempre puntuale e preciso in ogni singola azione, in ogni idea, in ogni rifinitura.

 

IL GOL. Gli manca, ma non è un assillo. I tifosi, in passato, gli hanno spesso rimproverato la scarsa vena realizzativa. Non è quello il suo compito, anche se in passato, al Verona, Jorginho si scoprì anche abile goleador e, soprattutto, rigorista implacabile. L’abitudine dagli undici metri l’ha ritrovata col Nizza in Champions (allo stadio San Paolo, per la rete del 2-0) e potrebbe riabbracciarla presto. Fa parte, come Mertens, della lista dei rigoristi, e già col Benevento avrebbe potuto calciare uno dei due penalty, lasciati poi al belga. Ma ci saranno altre occasioni e Jorginho sarà ben lieto di approfittarne, anche se il gol, come detto, è semplicemente un surplus di felicità, non un obbligo morale. Altri sono i suoi compiti e li rispetta alla perfezione, tanto da risultare indispensabile nell’economia del gioco.

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IL REGISTA - Jorginho è l’ago della bilancia del Napoli

di Napoli Magazine

20/09/2024 - 11:35

Esserci o non esserci, è questo il dilemma. E l’assenza, nel caso, si fa sentire ugualmente. Jorginho è l’ago della bilancia del Napoli. Agisce nel buio, all’ombra degli altri, però c’è sempre ed è indispensabile lavorando ogni pallone con raffinata intelligenza, rendendolo pulito e pronto per una nuova azione. Quando manca è facile accorgersene, perché la manovra è meno fluida e perché Diawara, un predestinato, ha caratteristiche differenti ed anzi vorrebbe imparare proprio da Jorginho l’arte di saper giocare il pallone ad un tocco, con semplicità, senza rischiare mai.

 

REGISTA. Jorginho interpreta questo ruolo in maniera differente rispetto ad altri. Lo richiede il gioco di Sarri, glielo impone questa filosofia basata sul possesso palla, sul fraseggio di prima, sullo scarico al compagno vicino e su infiniti movimenti per trovare sempre due, tre compagni liberi (almeno) da servire. Jorginho, con la sua tecnica, unisce i puntini in campo, tesse tele di straordinaria bellezza grazie alle quali il Napoli crea superiorità numerica e s’avvia in porta. Dai e vai, dai e vai, dai e vai: ecco il gioco del Napoli e Jorginho è l’uomo giusto al posto giusto. Si vede poco, non compie lanci alla Pirlo (non sono richiesti nel gioco azzurro) ma è sempre puntuale e preciso in ogni singola azione, in ogni idea, in ogni rifinitura.

 

IL GOL. Gli manca, ma non è un assillo. I tifosi, in passato, gli hanno spesso rimproverato la scarsa vena realizzativa. Non è quello il suo compito, anche se in passato, al Verona, Jorginho si scoprì anche abile goleador e, soprattutto, rigorista implacabile. L’abitudine dagli undici metri l’ha ritrovata col Nizza in Champions (allo stadio San Paolo, per la rete del 2-0) e potrebbe riabbracciarla presto. Fa parte, come Mertens, della lista dei rigoristi, e già col Benevento avrebbe potuto calciare uno dei due penalty, lasciati poi al belga. Ma ci saranno altre occasioni e Jorginho sarà ben lieto di approfittarne, anche se il gol, come detto, è semplicemente un surplus di felicità, non un obbligo morale. Altri sono i suoi compiti e li rispetta alla perfezione, tanto da risultare indispensabile nell’economia del gioco.

Fonte: Fabio Tarantino per il Roma