Calcio
JUVENTUS - Bernardeschi: "Il campionato sarà duro, ma vogliamo il settimo scudetto, avrei preso la 10 ma..."
28.07.2017 20:17 di Napoli Magazine Fonte: Tuttomercatoweb
Conferenza stampa di presentazione come nuovo giocatore della Juventus, per Federico Bernardeschi. Sul numero 33: "E' stata una scelta condivisa con la società, c'è rispetto per la maglia numero 10 e io devo dimostrare a società, mister e compagni di poterla indossare. Il prossimo anno vedremo". Sulla Juventus: "E' uno dei top club al mondo. Rappresenta la storia del calcio mondiale, per me è una grande emozione essere qua e voglio vivere tutto dall'inizio alla fine". Sulla Juve da avversaria: "Mi ha sempre colpito la mentalità, c'è sempre stata e l'ha sempre mantenuta negli anni. Da avversario questa cosa si nota. Le prime sensazioni sono positive, sono stato accolto da tanti tifosi e li voglio ringraziare perché ho passato una bellissima giornata. Cercherò di ricambiarli sul campo". Sul numero 33: "Ovviamente il 10 mi piace a l'avrei presa, ma è giusto così, lo devo meritare. Il 33 perché sono credente, religioso. Forse è un numero anche più pesante...". Sulla concorrenza: "Per me è uno stimolo, serve per raggiungere traguardi importanti. Sono a disposizione del mister, ci sarà tempo per parlare del ruolo". Sulla trattativa: "E' stata lunga, ma anche bella ed emozionante. Non era semplice, ma la Juve mi ha dimostrato subito grande fiducia e alla fine siamo riusciti a portare a casa il risultato". Sullo striscione dei tifosi viola: "E' un argomento delicato. C'è una parte malsana della società di oggi, basta vedere i tifosi sui social che augurano la morte. Io non voglio alimentare questa parte, voglio solo ringraziare chi mi ha fatto l'in bocca al lupo per la nuova avventura. La parte malsana fa più rumore. Io però ho un carattere forte, credo semplicemente che questo sia un problema sociale". Su Buffon: "Gigi è un esempio, non solo per me. La sua storia perla per lui. Quando hai un condottiero di questo spessore accanto hai più voglia di seguirlo". Sul suo modo di vestire e la foto sui social: "Non so se era una gonna... Per me lo stile e l'abbigliamento di una persona è un segno di personalità, siamo in un mondo libero e ognuno può fare ciò che vuole. Erano pantaloni, non era una gonna, ma oramai le foto si possono modificare". Ancora sulla 10 : "Fosse stato per me avrei preso la 10, ma è stata una scelta condivisa dalla società con me. Credo sia la scelta più giusta, la 10 deve avere un rispetto assoluto e un giocatore deve meritarsela sul campo". Sulla sua personalità : "Ognuno ha la propria personalità. E' giusto mantenere una linea comune con società e allenatore, ma la propria idea deve comunque rimanere". Sui compagni con cui vorrebbe giocare: "Quando li vedi in campo sono tutti forti, sarà bello giocare con la Juve. Quando entri a far parte di un club del genere ti puoi divertire tanto in campo". Sulla Champions: "Io sono qua per aiutare la squadra a continuare a fare ciò che ha fatto negli ultimi sei anni. Ripetersi nella vita è sempre difficile e la Juve è stata fenomenale in questo. Io sono qua per dare una mano e provare a vincere il settimo scudetto. La Champions è una competizione difficilissima, fatta di mille sfaccettature. L'obiettivo della Juve è comunque arrivare fra le prime 4". Sulla valutazione da 40 milioni: "La responsabilità un giocatore è giusto che se le prenda, fa parte del gioco. Nel calcio vengono investiti tanti soldi e questo è positivo, sia per il calcio che per gli appassionati. Ora che si spende tanto dovremmo essere tutti più felici, soprattutto noi giovani che fino a pochi anni fa non venivamo presi in considerazione". Sul paragone con Baggio: "Baggio è Baggio, ce n'è soltanto uno. Fare paragoni è sempre sbagliato secondo me. Lui è stato il più grande calciatore italiano di sempre, mi sembra un paragone che non deve essere fatto. Mi fa piacere, ma è poco rispettoso nei suoi confronti". Sui suoi modelli: "Mi è sempre piaciuto il calcio di qualità. Tutti i 10 mi hanno sempre affascinato, li guardavo con ammirazione. Un nome non voglio farlo, ce ne sono tanti". Sulle parole di Del Piero, Buffon e Allegri: "Li ringrazio, fanno piacere. Credo che quando delle leggende ti fanno i complimenti è sempre un qualcosa che devi portarti dietro. Li ringrazio pubblicamente, mi fanno emozionare". Su cosa lo ha colpito della Juve: "Mi ha colpito l'accoglienza dei tifosi, mi sono emozionato. Al di là del club o della storia che tutti conoscono, è bello entrare a far parte di questa società. Vieni accolto da persone che hanno fatto la storia del calcio. Sono emozioni indescrivibili". Sul campionato: "Sarà difficile, tosto. Tutte si sono rinforzate e ci sarà da divertirsi". Sui miglioramenti: "Nell'ultimo anno sono cresciuto caratterialmente, fisicamente e dal punto di vista della continuità. Ora dovrò continuare a crescere, la strada da fare è tanta e non vedo l'ora di farla". Sull'accoglienza alle visite mediche: "Sono un ragazzo giovane, italiano. Sono felice di aver portato entusiasmo e tanti tifosi fuori dallo stadio. Per un ragazzo come me è una cosa incredibile". Sulla Fiorentina: "Sui social ho ringraziato la Fiorentina. 12 anni sono tanti, voglio ringraziare la società per quello che ha sempre fatto per me. Mi ha sempre difeso, mi ha fatto diventare uomo. Ringrazio anche le persone che mi sono sempre state accanto nel bene e nel male. E' un ringraziamento di cuore quello che faccio alla Fiorentina". Sulle aspettative: "Non mi fanno paura. Non è un discorso di presunzione, ma di umiltà consapevole. E' giusto che un calciatore pensi certe cose. Ovviamente dopo un trasferimento del genere hai gli occhi puntati addosso, ma le pressioni fanno parte del gioco e me le devo prendere". Sul Mondiale e la concorrenza: "Per me è uno stimolo la concorrenza. Ovviamente per me il Mondiale è un obiettivo".
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JUVENTUS - Bernardeschi: "Il campionato sarà duro, ma vogliamo il settimo scudetto, avrei preso la 10 ma..."

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28/07/2024 - 20:17

Conferenza stampa di presentazione come nuovo giocatore della Juventus, per Federico Bernardeschi. Sul numero 33: "E' stata una scelta condivisa con la società, c'è rispetto per la maglia numero 10 e io devo dimostrare a società, mister e compagni di poterla indossare. Il prossimo anno vedremo". Sulla Juventus: "E' uno dei top club al mondo. Rappresenta la storia del calcio mondiale, per me è una grande emozione essere qua e voglio vivere tutto dall'inizio alla fine". Sulla Juve da avversaria: "Mi ha sempre colpito la mentalità, c'è sempre stata e l'ha sempre mantenuta negli anni. Da avversario questa cosa si nota. Le prime sensazioni sono positive, sono stato accolto da tanti tifosi e li voglio ringraziare perché ho passato una bellissima giornata. Cercherò di ricambiarli sul campo". Sul numero 33: "Ovviamente il 10 mi piace a l'avrei presa, ma è giusto così, lo devo meritare. Il 33 perché sono credente, religioso. Forse è un numero anche più pesante...". Sulla concorrenza: "Per me è uno stimolo, serve per raggiungere traguardi importanti. Sono a disposizione del mister, ci sarà tempo per parlare del ruolo". Sulla trattativa: "E' stata lunga, ma anche bella ed emozionante. Non era semplice, ma la Juve mi ha dimostrato subito grande fiducia e alla fine siamo riusciti a portare a casa il risultato". Sullo striscione dei tifosi viola: "E' un argomento delicato. C'è una parte malsana della società di oggi, basta vedere i tifosi sui social che augurano la morte. Io non voglio alimentare questa parte, voglio solo ringraziare chi mi ha fatto l'in bocca al lupo per la nuova avventura. La parte malsana fa più rumore. Io però ho un carattere forte, credo semplicemente che questo sia un problema sociale". Su Buffon: "Gigi è un esempio, non solo per me. La sua storia perla per lui. Quando hai un condottiero di questo spessore accanto hai più voglia di seguirlo". Sul suo modo di vestire e la foto sui social: "Non so se era una gonna... Per me lo stile e l'abbigliamento di una persona è un segno di personalità, siamo in un mondo libero e ognuno può fare ciò che vuole. Erano pantaloni, non era una gonna, ma oramai le foto si possono modificare". Ancora sulla 10 : "Fosse stato per me avrei preso la 10, ma è stata una scelta condivisa dalla società con me. Credo sia la scelta più giusta, la 10 deve avere un rispetto assoluto e un giocatore deve meritarsela sul campo". Sulla sua personalità : "Ognuno ha la propria personalità. E' giusto mantenere una linea comune con società e allenatore, ma la propria idea deve comunque rimanere". Sui compagni con cui vorrebbe giocare: "Quando li vedi in campo sono tutti forti, sarà bello giocare con la Juve. Quando entri a far parte di un club del genere ti puoi divertire tanto in campo". Sulla Champions: "Io sono qua per aiutare la squadra a continuare a fare ciò che ha fatto negli ultimi sei anni. Ripetersi nella vita è sempre difficile e la Juve è stata fenomenale in questo. Io sono qua per dare una mano e provare a vincere il settimo scudetto. La Champions è una competizione difficilissima, fatta di mille sfaccettature. L'obiettivo della Juve è comunque arrivare fra le prime 4". Sulla valutazione da 40 milioni: "La responsabilità un giocatore è giusto che se le prenda, fa parte del gioco. Nel calcio vengono investiti tanti soldi e questo è positivo, sia per il calcio che per gli appassionati. Ora che si spende tanto dovremmo essere tutti più felici, soprattutto noi giovani che fino a pochi anni fa non venivamo presi in considerazione". Sul paragone con Baggio: "Baggio è Baggio, ce n'è soltanto uno. Fare paragoni è sempre sbagliato secondo me. Lui è stato il più grande calciatore italiano di sempre, mi sembra un paragone che non deve essere fatto. Mi fa piacere, ma è poco rispettoso nei suoi confronti". Sui suoi modelli: "Mi è sempre piaciuto il calcio di qualità. Tutti i 10 mi hanno sempre affascinato, li guardavo con ammirazione. Un nome non voglio farlo, ce ne sono tanti". Sulle parole di Del Piero, Buffon e Allegri: "Li ringrazio, fanno piacere. Credo che quando delle leggende ti fanno i complimenti è sempre un qualcosa che devi portarti dietro. Li ringrazio pubblicamente, mi fanno emozionare". Su cosa lo ha colpito della Juve: "Mi ha colpito l'accoglienza dei tifosi, mi sono emozionato. Al di là del club o della storia che tutti conoscono, è bello entrare a far parte di questa società. Vieni accolto da persone che hanno fatto la storia del calcio. Sono emozioni indescrivibili". Sul campionato: "Sarà difficile, tosto. Tutte si sono rinforzate e ci sarà da divertirsi". Sui miglioramenti: "Nell'ultimo anno sono cresciuto caratterialmente, fisicamente e dal punto di vista della continuità. Ora dovrò continuare a crescere, la strada da fare è tanta e non vedo l'ora di farla". Sull'accoglienza alle visite mediche: "Sono un ragazzo giovane, italiano. Sono felice di aver portato entusiasmo e tanti tifosi fuori dallo stadio. Per un ragazzo come me è una cosa incredibile". Sulla Fiorentina: "Sui social ho ringraziato la Fiorentina. 12 anni sono tanti, voglio ringraziare la società per quello che ha sempre fatto per me. Mi ha sempre difeso, mi ha fatto diventare uomo. Ringrazio anche le persone che mi sono sempre state accanto nel bene e nel male. E' un ringraziamento di cuore quello che faccio alla Fiorentina". Sulle aspettative: "Non mi fanno paura. Non è un discorso di presunzione, ma di umiltà consapevole. E' giusto che un calciatore pensi certe cose. Ovviamente dopo un trasferimento del genere hai gli occhi puntati addosso, ma le pressioni fanno parte del gioco e me le devo prendere". Sul Mondiale e la concorrenza: "Per me è uno stimolo la concorrenza. Ovviamente per me il Mondiale è un obiettivo".
Fonte: Tuttomercatoweb