Calcio
MERCATO - Venerato: "Le richieste per Sarri e i possibili sostituti"
04.05.2018 20:59 di Napoli Magazine Fonte: TuttoNapoli

Tutta Napoli è reduce da un week end infernale. I cattivi pensieri fanno il paio con la delusione. La ragione spesso viene messa in fuorigioco dalla passione. Non regge lo choch post-Orsato. Una grande squadra non si lascia irretire da nulla. Andando  a meno 1 il campionato sarebbe ancora in bilico, visto che questa Juve (un po’ sulle gambe, come il ciuccio) è attesa da una grande Roma. Forse inconsciamente gli azzurri erano già sazi: avevano battuto i bianconeri a domicilio. Succede anche questo nel calcio, soprattutto se non sei allenato agli scudetti. Il prossimo turno propina un duello incrociato all’insegna degli ex. Donadoni affronta la Juve in Piemonte. Mazzarri ritorna al San Paolo con il suo Torino. Rimpiazzò in Campania proprio il silenzioso e garbato bergamasco. Uomo giusto nel posto sbagliato. Buon allenatore ma non adatto forse ad una città come Napoli che chiede tutto e subito. Non legò con Marino: il diggì subì la scelta del patron, ma non la condivise. Troppo diversi i due per intendersi: fu proprio quello l’inizio della fine. In 2 settimane l’Aurelio fece piazza pulita di marino e donadoni (Bologna e Roma tappe della via crucis azzurra) assumendo il toscanaccio Mazzarri. Walter sponsorizzò l’arrivo di Riccardo Bigon, suo ex braccio destro a Reggio Calabria. Scelta vincente. Un quadriennio ricco di risultati e successi nonostante tiepidi investimenti. Citiamo dei dati, per essere più eloquenti. Napoli terzo pur avendo il nono monte ingaggi. 2 anni dopo addirittura secondo, con il quinto. Coppa Italia vinta contro l’imbattuta Juve di Conte. Avrebbe vinto anche la Supercoppa  a Pechino ma la direzione arbitrale lasciò a desiderare. Walter ha valorizzato Cavani: a palermo giocava da seconda punta. Ha esaltato giocatori normali come Gargano, Aronica, Paolo Cannavaro, Pazienza, Zuniga, e Campagnaro. E anche due big deputati come Lavezzi ed Hamsik, solo con lui hanno garantito un rendimento costante. Di Maggio si era già occupato alla Samp: reinventandolo esterno destro di una difesa a 5. E De Sanctis, criticato con donadoni, arrivò in nazionale. Il rapporto con De Laurentiis visse di alti e bassi. Per il patron Mazzarri era un male necessario e viceversa. L’Aurelio divenne furioso quando scoprì che il toscano flertava con la vecchia signora. Prima di Conte, Andrea Agnelli sondò proprio Walter, stimatissimo da Fabio Paratici, suo ex dirigente blucerchiato. Meno intenso il feeling con Marotta, questo narrano le cronache.

Mazzarri decise di lasciare il Napoli un anno prima. Lottò alla pari con il Milan di Ibra ma chiese un mercato all’altezza a gennaio. Dela gli portò in dote Ruiz e Mascara. Il resto è noto. La stagione successiva il tecnico rispettò il contratto rifiutando il prolungamento. L’inter si fece viva in maniera decisa solo a fine aprile (Moratti voleva andare avanti con Stramaccioni nonostante il pressing di Fassone): Walter aveva detto addio al napoli molto molto prima. Credo che in assoluto sia stato la migliore guida tecnica del ciclo griffato Dela, considerato il valore dei giocatori di quel periodo. Sarri ha lottato quasi alla pari con la Juve, ma disponendo di una rosa superiore al ciuccio di Walter. Resto quindi stupito se penso ad un possibile ritorno di Benitez. Ha costretto De Laurentiis ad investire tanto sul mercato ottenendo un terzo e quinto posto. Lasciate perdere le coppe. La prima vinta ai rigori con la Juve, la seconda contro la modesta Fiorentina. Fase difensiva lacunosa, giocatori sotto stimati (Koulibaly, Jorginho, Albiol, Mertens ad esempio). Sarri ha rilanciato il Napoli, contestato durante la gestione di Rafa. Ora c’è il rischio concreto di un possibile divorzio. Chelsea, Dortmund, Monaco e Zenith sono sulle sue tracce. Va quindi reperito un nuovo nocchiero. Emery è un nome che galvanizza il patron. Giampaolo soddisfa le esigenze tattiche dell’area tecnica. Il “consigliore” Mendes propone Fonseca. Meno probabili altri nomi. Conte  (siamo certi) non accetterebbe mai la scommessa partenopea. Ancelotti (per ora…) sogna la premier. Inzaghi difficilmente verrebbe lasciato libero da Lotito. Gasperini è stimato, ma dopo l’infausta esperienza interista, c’e’ timore: medico di provincia? Blanc non convince e ranieri è ritenuto piu’ gestore che artigiano. Non credo che sia indispensabile un grande nome, basterebbe un… grande allenatore.

Sarri fu preso da Empoli, non dal Real Madrid. Essere e non apparire. In questo senso la scelta di Marco Giampaolo avrebbe una logica. L’obiettivo del Napoli sarà duplice: rifondare divertendo. Lottare per un posto in Champions resta il principale obiettivo. Lo scudetto resterà  una variabile impazzita, non l’imperativo dominante. Con o senza Sarri.

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MERCATO - Venerato: "Le richieste per Sarri e i possibili sostituti"

di Napoli Magazine

04/05/2024 - 20:59

Tutta Napoli è reduce da un week end infernale. I cattivi pensieri fanno il paio con la delusione. La ragione spesso viene messa in fuorigioco dalla passione. Non regge lo choch post-Orsato. Una grande squadra non si lascia irretire da nulla. Andando  a meno 1 il campionato sarebbe ancora in bilico, visto che questa Juve (un po’ sulle gambe, come il ciuccio) è attesa da una grande Roma. Forse inconsciamente gli azzurri erano già sazi: avevano battuto i bianconeri a domicilio. Succede anche questo nel calcio, soprattutto se non sei allenato agli scudetti. Il prossimo turno propina un duello incrociato all’insegna degli ex. Donadoni affronta la Juve in Piemonte. Mazzarri ritorna al San Paolo con il suo Torino. Rimpiazzò in Campania proprio il silenzioso e garbato bergamasco. Uomo giusto nel posto sbagliato. Buon allenatore ma non adatto forse ad una città come Napoli che chiede tutto e subito. Non legò con Marino: il diggì subì la scelta del patron, ma non la condivise. Troppo diversi i due per intendersi: fu proprio quello l’inizio della fine. In 2 settimane l’Aurelio fece piazza pulita di marino e donadoni (Bologna e Roma tappe della via crucis azzurra) assumendo il toscanaccio Mazzarri. Walter sponsorizzò l’arrivo di Riccardo Bigon, suo ex braccio destro a Reggio Calabria. Scelta vincente. Un quadriennio ricco di risultati e successi nonostante tiepidi investimenti. Citiamo dei dati, per essere più eloquenti. Napoli terzo pur avendo il nono monte ingaggi. 2 anni dopo addirittura secondo, con il quinto. Coppa Italia vinta contro l’imbattuta Juve di Conte. Avrebbe vinto anche la Supercoppa  a Pechino ma la direzione arbitrale lasciò a desiderare. Walter ha valorizzato Cavani: a palermo giocava da seconda punta. Ha esaltato giocatori normali come Gargano, Aronica, Paolo Cannavaro, Pazienza, Zuniga, e Campagnaro. E anche due big deputati come Lavezzi ed Hamsik, solo con lui hanno garantito un rendimento costante. Di Maggio si era già occupato alla Samp: reinventandolo esterno destro di una difesa a 5. E De Sanctis, criticato con donadoni, arrivò in nazionale. Il rapporto con De Laurentiis visse di alti e bassi. Per il patron Mazzarri era un male necessario e viceversa. L’Aurelio divenne furioso quando scoprì che il toscano flertava con la vecchia signora. Prima di Conte, Andrea Agnelli sondò proprio Walter, stimatissimo da Fabio Paratici, suo ex dirigente blucerchiato. Meno intenso il feeling con Marotta, questo narrano le cronache.

Mazzarri decise di lasciare il Napoli un anno prima. Lottò alla pari con il Milan di Ibra ma chiese un mercato all’altezza a gennaio. Dela gli portò in dote Ruiz e Mascara. Il resto è noto. La stagione successiva il tecnico rispettò il contratto rifiutando il prolungamento. L’inter si fece viva in maniera decisa solo a fine aprile (Moratti voleva andare avanti con Stramaccioni nonostante il pressing di Fassone): Walter aveva detto addio al napoli molto molto prima. Credo che in assoluto sia stato la migliore guida tecnica del ciclo griffato Dela, considerato il valore dei giocatori di quel periodo. Sarri ha lottato quasi alla pari con la Juve, ma disponendo di una rosa superiore al ciuccio di Walter. Resto quindi stupito se penso ad un possibile ritorno di Benitez. Ha costretto De Laurentiis ad investire tanto sul mercato ottenendo un terzo e quinto posto. Lasciate perdere le coppe. La prima vinta ai rigori con la Juve, la seconda contro la modesta Fiorentina. Fase difensiva lacunosa, giocatori sotto stimati (Koulibaly, Jorginho, Albiol, Mertens ad esempio). Sarri ha rilanciato il Napoli, contestato durante la gestione di Rafa. Ora c’è il rischio concreto di un possibile divorzio. Chelsea, Dortmund, Monaco e Zenith sono sulle sue tracce. Va quindi reperito un nuovo nocchiero. Emery è un nome che galvanizza il patron. Giampaolo soddisfa le esigenze tattiche dell’area tecnica. Il “consigliore” Mendes propone Fonseca. Meno probabili altri nomi. Conte  (siamo certi) non accetterebbe mai la scommessa partenopea. Ancelotti (per ora…) sogna la premier. Inzaghi difficilmente verrebbe lasciato libero da Lotito. Gasperini è stimato, ma dopo l’infausta esperienza interista, c’e’ timore: medico di provincia? Blanc non convince e ranieri è ritenuto piu’ gestore che artigiano. Non credo che sia indispensabile un grande nome, basterebbe un… grande allenatore.

Sarri fu preso da Empoli, non dal Real Madrid. Essere e non apparire. In questo senso la scelta di Marco Giampaolo avrebbe una logica. L’obiettivo del Napoli sarà duplice: rifondare divertendo. Lottare per un posto in Champions resta il principale obiettivo. Lo scudetto resterà  una variabile impazzita, non l’imperativo dominante. Con o senza Sarri.

Fonte: TuttoNapoli