Calcio
MR Z - Napoli, 3 conferme ed è tempo di cambiare i connotati a questa rosa
23.04.2019 16:24 di Napoli Magazine

NAPOLI - Mi iscrivo al dibattito sul futuro del Napoli. Ieri sera dopo la sconfitta con l’Atalanta ho sentito Ancelotti nelle interviste post partita parlare della necessità di cambiare soltanto parzialmente la rosa attraverso qualche innesto. La base - ha detto il tecnico - rimarrà la stessa di quest’anno. Insomma nessuna rivoluzione, niente ribaltoni, soltanto un aggiustamento in corsa in occasione del mercato estivo. In questa sede non intendo avventurarmi in ragionamenti relativi alle possibili cessioni di pezzi pregiati (Koulibaly, Allan e Insigne) perché non so se De Laurentiis e Ancelotti vogliano privarsi di uno o più di tali calciatori. È di tutta evidenza che confermarli tutti e tre sarebbe una buona base sulla quale partire per fondare la squadra del domani. Il problema credo invece sia legato alla fine di un ciclo che, come avviene sempre nel calcio, si materializza quando si configura assieme al cambio di un allenatore anche una modifica sostanziale della filosofia di gioco. Questa rosa andava bene con Sarri, con Ancelotti ci vogliono altri interpreti. Quest’anno le cessioni di Jorginho e Hamsik hanno indebolito la squadra soprattutto perché l’hanno fondamentalmente snaturata. L’innesto di Fabian Ruiz non ha arginato adeguatamente il decadimento tecnico rispetto allo scorso anno. La squadra continua a tentare di giocare secondo i dettami di Sarri ma non può farlo, sia perché non è più quella della passata stagione, sia perché sono tutti invecchiati di un anno. Allora? Bisogna utilizzare la campagna acquisti estiva per cambiare i connotati della rosa. Se serve, se è necessario per fare questa operazione di revisione profonda, si può anche sacrificare uno dei tre pezzi pregiati. Vanno cambiati almeno quattro o cinque titolari. E questa operazione la devono fare Giuntoli e Ancelotti individuando gli uomini giusti e trovando le argomentazioni adatte per convincerli a indossare la maglia azzurra.

 

 

Mario Zaccaria

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte:www.napolimagazine.com

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23/04/2024 - 16:24

NAPOLI - Mi iscrivo al dibattito sul futuro del Napoli. Ieri sera dopo la sconfitta con l’Atalanta ho sentito Ancelotti nelle interviste post partita parlare della necessità di cambiare soltanto parzialmente la rosa attraverso qualche innesto. La base - ha detto il tecnico - rimarrà la stessa di quest’anno. Insomma nessuna rivoluzione, niente ribaltoni, soltanto un aggiustamento in corsa in occasione del mercato estivo. In questa sede non intendo avventurarmi in ragionamenti relativi alle possibili cessioni di pezzi pregiati (Koulibaly, Allan e Insigne) perché non so se De Laurentiis e Ancelotti vogliano privarsi di uno o più di tali calciatori. È di tutta evidenza che confermarli tutti e tre sarebbe una buona base sulla quale partire per fondare la squadra del domani. Il problema credo invece sia legato alla fine di un ciclo che, come avviene sempre nel calcio, si materializza quando si configura assieme al cambio di un allenatore anche una modifica sostanziale della filosofia di gioco. Questa rosa andava bene con Sarri, con Ancelotti ci vogliono altri interpreti. Quest’anno le cessioni di Jorginho e Hamsik hanno indebolito la squadra soprattutto perché l’hanno fondamentalmente snaturata. L’innesto di Fabian Ruiz non ha arginato adeguatamente il decadimento tecnico rispetto allo scorso anno. La squadra continua a tentare di giocare secondo i dettami di Sarri ma non può farlo, sia perché non è più quella della passata stagione, sia perché sono tutti invecchiati di un anno. Allora? Bisogna utilizzare la campagna acquisti estiva per cambiare i connotati della rosa. Se serve, se è necessario per fare questa operazione di revisione profonda, si può anche sacrificare uno dei tre pezzi pregiati. Vanno cambiati almeno quattro o cinque titolari. E questa operazione la devono fare Giuntoli e Ancelotti individuando gli uomini giusti e trovando le argomentazioni adatte per convincerli a indossare la maglia azzurra.

 

 

Mario Zaccaria

 

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