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Evento: successo ad Angri per la mostra di arte contemporanea del maestro Claudio Carrino
19.02.2017 12:00 di Napoli Magazine

Claudio Carrino, la pittura della luce nella patografia del visibile

 

Si è chiusa con  successo di pubblico  la mostra di arte contemporanea del maestro Claudio Carrino presso  la PAGEA  Di Angri ( SA).

 

Negli ultimi lavori dedicati alla natura, come nota il critico Enzo Pagano”,  ed alle risonanze  interiori dell’animo , siamo di fronte  ad una sorta di patografia della visione. .  “ Le profondità marine , esaltate dalla mutevole mobilità di serpentinate luminescenze  cangianti riflessi, improvvisi bagliori, si aprono all’infinito del sogno e a un’immaginazione aperta”.

 

“Pittore della luce nei luoghi impervi dei deserti mari dell’anima” così definito da Olga Olsen.” Le sue opere hanno capacità di clonazione  delle diverse stratificazioni geometriche della luce  nei meandri di un’astrazione poliedrica  e   criptica “ dove il linguaggio è sperimentale  volto a sondare profondità metaforiche.

 

Uno spettacolo in cui l’emozione della visione non si arresta  al primo sguardo. 

 

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Evento: successo ad Angri per la mostra di arte contemporanea del maestro Claudio Carrino

di Napoli Magazine

19/02/2024 - 12:00

Claudio Carrino, la pittura della luce nella patografia del visibile

 

Si è chiusa con  successo di pubblico  la mostra di arte contemporanea del maestro Claudio Carrino presso  la PAGEA  Di Angri ( SA).

 

Negli ultimi lavori dedicati alla natura, come nota il critico Enzo Pagano”,  ed alle risonanze  interiori dell’animo , siamo di fronte  ad una sorta di patografia della visione. .  “ Le profondità marine , esaltate dalla mutevole mobilità di serpentinate luminescenze  cangianti riflessi, improvvisi bagliori, si aprono all’infinito del sogno e a un’immaginazione aperta”.

 

“Pittore della luce nei luoghi impervi dei deserti mari dell’anima” così definito da Olga Olsen.” Le sue opere hanno capacità di clonazione  delle diverse stratificazioni geometriche della luce  nei meandri di un’astrazione poliedrica  e   criptica “ dove il linguaggio è sperimentale  volto a sondare profondità metaforiche.

 

Uno spettacolo in cui l’emozione della visione non si arresta  al primo sguardo.