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FOCUS AZZURRO - Cammaroto a "NM": "Le vedove di Giuda e i cortigiani mediatici della Juventus non diano troppo fiato alle trombe"
05.10.2016 21:34 di Napoli Magazine

NAPOLI - Una sconfitta contro l'Atalanta formato Champions League non compromette il destino del Napoli. Le vedove di Giuda e i cortigiani mediatici della Juventus non diano troppo fiato alle trombe quando ancora siamo ad ottobre. La storia di questa stagione si preannuncia lunga e per niente scontata. Nonostante lo scivolone di Bergamo e i 4 punti di penalizzazione avuti in classifica, il Napoli non è morto e chi si sta affannando a sproloquiare con sentenze di presunta superiorità altrui dovrebbe essere prudente e non confondere l'Empoli con Real Madrid. Sono forse gli stessi smemorati che non ricordano lo score europeo della Dinamo Zagabria  (16 sconfitte nelle ultime 18 partite) e vorrebbero far passare per squadra scarsa il Benfica (che era reduce da 15 vittorie consecutive in trasferta).  Dunque, alla pausa di campionato il Napoli arriva con due vittorie esterne scippate in modo palese e dopo una battuta d'arresto al cospetto di un'Atalanta che ha mostrato un'ammirevole agonismo e un apprezzabile pullman davanti a Berisha. Ai bergamaschi che hanno dato un senso alla loro stagione, va un doveroso augurio di poter centrare la qualificazione in Europa vista la prestazione che siamo certi Gasperini ripeterà poi quando affronterà la Juventus, dove se non erro ha giocato nel 1976 ed è stato allenatore delle giovanili dal 94 al 2003. Pazienza e va bene così, anche perché se il Napoli vuole vincere questo campionato deve fare i conti con almeno 7-8 squadre che hanno un pò di simpatici incroci di giocatori che sono ex o avuti in prestito dalla stessa parte, e che giocheranno 34 partite per la lotta salvezza, 2 domeniche da Champions e 2 weekend da allenamento per la retrocessione. Alla ripresa ci aspetta Napoli-Roma e se il Napoli fa il Napoli non dovrebbe essere un Everest da scalare perché i giallorossi di Spalletti non troveranno sempre uno Jovetic in versione Babbo Natale e neppure l'Inter che dopo l'1-1, anzichè affondare il colpo, si è sciaguratamente consegnata all'avversario. A questo punto, il Napoli ha mezza qualificazione agli ottavi di Champions già in tasca e per staccare il biglietto e rifiatare deve liquidare la pratica Besiktas in casa. Il dilemma da risolvere è nel campionato, dove si può e si deve competere per vincere. Leggo e sento di un campionato chiuso, cantano le lodi di una squadra che avrebbe già vinto tutto, poi vedo che ha giocato contro Sassuolo, Cagliari ed Empoli e mi rianimo. Se poi Hernanes è il sostituto di Pogba, il 29 ottobre a Torino mi aspetto di vedere una fiction con una trama differente da quella che profetizzano parecchi sceneggiatori afflitti da problemi di miopia. La Juventus di ieri aveva quel Pogba che si fa finta di dimenticare e che, piaccia o non piaccia, ha spostato gli equilibri. Oggi il Napoli ha in panchina due gioielli grezzi come Rog e Diawara che non sono ragazzini delle scuole elementari, ma un titolare della Croazia ed uno dei migliori centrocampisti del passato campionato. Attenzione perché Diawara vale tutto il primo Pogba, ha fame di affermarsi, può dare fisicità e atletismo, e soprattutto non arriva dal pianeta Marte. Sarri deve lanciarlo, l'ex bolognese può essere la grande sorpresa dei prossimi mesi e può andare a prendersi la maglia di Jorginho: si accettano scommesse.  

 

 

Emanuele Cammaroto

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com 

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NAPOLI - Una sconfitta contro l'Atalanta formato Champions League non compromette il destino del Napoli. Le vedove di Giuda e i cortigiani mediatici della Juventus non diano troppo fiato alle trombe quando ancora siamo ad ottobre. La storia di questa stagione si preannuncia lunga e per niente scontata. Nonostante lo scivolone di Bergamo e i 4 punti di penalizzazione avuti in classifica, il Napoli non è morto e chi si sta affannando a sproloquiare con sentenze di presunta superiorità altrui dovrebbe essere prudente e non confondere l'Empoli con Real Madrid. Sono forse gli stessi smemorati che non ricordano lo score europeo della Dinamo Zagabria  (16 sconfitte nelle ultime 18 partite) e vorrebbero far passare per squadra scarsa il Benfica (che era reduce da 15 vittorie consecutive in trasferta).  Dunque, alla pausa di campionato il Napoli arriva con due vittorie esterne scippate in modo palese e dopo una battuta d'arresto al cospetto di un'Atalanta che ha mostrato un'ammirevole agonismo e un apprezzabile pullman davanti a Berisha. Ai bergamaschi che hanno dato un senso alla loro stagione, va un doveroso augurio di poter centrare la qualificazione in Europa vista la prestazione che siamo certi Gasperini ripeterà poi quando affronterà la Juventus, dove se non erro ha giocato nel 1976 ed è stato allenatore delle giovanili dal 94 al 2003. Pazienza e va bene così, anche perché se il Napoli vuole vincere questo campionato deve fare i conti con almeno 7-8 squadre che hanno un pò di simpatici incroci di giocatori che sono ex o avuti in prestito dalla stessa parte, e che giocheranno 34 partite per la lotta salvezza, 2 domeniche da Champions e 2 weekend da allenamento per la retrocessione. Alla ripresa ci aspetta Napoli-Roma e se il Napoli fa il Napoli non dovrebbe essere un Everest da scalare perché i giallorossi di Spalletti non troveranno sempre uno Jovetic in versione Babbo Natale e neppure l'Inter che dopo l'1-1, anzichè affondare il colpo, si è sciaguratamente consegnata all'avversario. A questo punto, il Napoli ha mezza qualificazione agli ottavi di Champions già in tasca e per staccare il biglietto e rifiatare deve liquidare la pratica Besiktas in casa. Il dilemma da risolvere è nel campionato, dove si può e si deve competere per vincere. Leggo e sento di un campionato chiuso, cantano le lodi di una squadra che avrebbe già vinto tutto, poi vedo che ha giocato contro Sassuolo, Cagliari ed Empoli e mi rianimo. Se poi Hernanes è il sostituto di Pogba, il 29 ottobre a Torino mi aspetto di vedere una fiction con una trama differente da quella che profetizzano parecchi sceneggiatori afflitti da problemi di miopia. La Juventus di ieri aveva quel Pogba che si fa finta di dimenticare e che, piaccia o non piaccia, ha spostato gli equilibri. Oggi il Napoli ha in panchina due gioielli grezzi come Rog e Diawara che non sono ragazzini delle scuole elementari, ma un titolare della Croazia ed uno dei migliori centrocampisti del passato campionato. Attenzione perché Diawara vale tutto il primo Pogba, ha fame di affermarsi, può dare fisicità e atletismo, e soprattutto non arriva dal pianeta Marte. Sarri deve lanciarlo, l'ex bolognese può essere la grande sorpresa dei prossimi mesi e può andare a prendersi la maglia di Jorginho: si accettano scommesse.  

 

 

Emanuele Cammaroto

 

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