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G-FACTOR - Gianfranco Lucariello: "Napoli, o stavolta o mai più"
25.12.2015 13:12 di Napoli Magazine

NAPOLI - Non siamo incontentabili: il bilancio – quello tecnico e non quello dei conti che è di per sé notevole per la redditività e il bilanciamento dei costi e dei ricavi – è eccellente, non si può negare. E se il Pipita non sbagliava quel rigore contro la Lazio, oggi come oggi saremmo appena appena sotto le stelle, quelle europee. Ma ci accontentiamo per il momento, giacchè la squadra del cuore è lassù in classifica tra le stelle del calcio nazionale e con un posizionamento nel ranking europeo di grande valenza e di buonissima considerazione. Sì, il Pipita e i suoi compagni sono in Europa League. Però non ci basta – siamo assetati di vittorie - e don Aurelio lo sa anche se per tenere sotto controllo le incandescenti tensioni di una città calcisticamente parlando caldissima, sostiene che i napoletani “vogliono tutto e subito…”. Beh, è passato un po’ di tempo, per la verità, più di 25 anni. D’altra parte pure il patron è comunque sulla stessa linea, visto che proprio alla vigilia di questo Natale ha ufficializzato la sua volontà e del Club azzurro: l’arrivo a gennaio di due calciatori, utili e necessari per tentare il tutto per tutto nel campionato in corso e di un altro giocatore a giugno prossimo. Tre big? C’è da pensarlo, c’è da credere che sia proprio così, altrimenti non se ne parla proprio. Calciatori di calibratura diversa da quella dei titolari di Sarri in realtà non hanno senso, in un organico che va migliorato nella qualità in questa grande corsa verso lo scudetto, sui blocchi di partenza per lo sprint decisivo nel giorno della prossima Epifania. D’altronde è inimmaginabile l’acquisto di due giocatori di seconda fascia in un team come il Napoli che vanta il centrattacco più forte d’Europa e forse del mondo. E non solo: c’è un portierone ispano-napoletano tornato nella città in riva al Golfo alimentato dal suo grande amore verso la vecchia Partenope e che nei suoi propositi vuole scrivere il suo nome nella storia della squadra del cuore, nella pagina successiva a quella dove sono incisi a lettere d’oro i protagonisti di un quarto di secolo fa, da Maradona a Careca, a Giordano, a Bagni, Alemao e tanti altri grandi calciatori. Non è mica finita, però. Nel Napoli di oggi in una ipotetica pagella di valori assoluti, al Pipita Higuain e a Pepe Reina, va associato Koulibaly, il gigantesco - per prestazioni e valore – centrale difensivo: i tre costituiscono la classica struttura verticale della squadra costruita per vincere, dal portiere all’attaccante. Vien voglia di ripetere davvero “o stavolta o mai più”. Anche perché nel chiacchiericcio del calciomercato c’è sempre quella maledetta voce che riporta l’insana volontà di Ancelotti – insana per noi tutti - di portarsi il Pipita al Bayern Monaco. Perciò don Aurè, facimme ampresse: o stavolta o mai più.

 

 

Gianfranco Lucariello

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte:www.napolimagazine.com

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G-FACTOR - Gianfranco Lucariello: "Napoli, o stavolta o mai più"

di Napoli Magazine

25/12/2024 - 13:12

NAPOLI - Non siamo incontentabili: il bilancio – quello tecnico e non quello dei conti che è di per sé notevole per la redditività e il bilanciamento dei costi e dei ricavi – è eccellente, non si può negare. E se il Pipita non sbagliava quel rigore contro la Lazio, oggi come oggi saremmo appena appena sotto le stelle, quelle europee. Ma ci accontentiamo per il momento, giacchè la squadra del cuore è lassù in classifica tra le stelle del calcio nazionale e con un posizionamento nel ranking europeo di grande valenza e di buonissima considerazione. Sì, il Pipita e i suoi compagni sono in Europa League. Però non ci basta – siamo assetati di vittorie - e don Aurelio lo sa anche se per tenere sotto controllo le incandescenti tensioni di una città calcisticamente parlando caldissima, sostiene che i napoletani “vogliono tutto e subito…”. Beh, è passato un po’ di tempo, per la verità, più di 25 anni. D’altra parte pure il patron è comunque sulla stessa linea, visto che proprio alla vigilia di questo Natale ha ufficializzato la sua volontà e del Club azzurro: l’arrivo a gennaio di due calciatori, utili e necessari per tentare il tutto per tutto nel campionato in corso e di un altro giocatore a giugno prossimo. Tre big? C’è da pensarlo, c’è da credere che sia proprio così, altrimenti non se ne parla proprio. Calciatori di calibratura diversa da quella dei titolari di Sarri in realtà non hanno senso, in un organico che va migliorato nella qualità in questa grande corsa verso lo scudetto, sui blocchi di partenza per lo sprint decisivo nel giorno della prossima Epifania. D’altronde è inimmaginabile l’acquisto di due giocatori di seconda fascia in un team come il Napoli che vanta il centrattacco più forte d’Europa e forse del mondo. E non solo: c’è un portierone ispano-napoletano tornato nella città in riva al Golfo alimentato dal suo grande amore verso la vecchia Partenope e che nei suoi propositi vuole scrivere il suo nome nella storia della squadra del cuore, nella pagina successiva a quella dove sono incisi a lettere d’oro i protagonisti di un quarto di secolo fa, da Maradona a Careca, a Giordano, a Bagni, Alemao e tanti altri grandi calciatori. Non è mica finita, però. Nel Napoli di oggi in una ipotetica pagella di valori assoluti, al Pipita Higuain e a Pepe Reina, va associato Koulibaly, il gigantesco - per prestazioni e valore – centrale difensivo: i tre costituiscono la classica struttura verticale della squadra costruita per vincere, dal portiere all’attaccante. Vien voglia di ripetere davvero “o stavolta o mai più”. Anche perché nel chiacchiericcio del calciomercato c’è sempre quella maledetta voce che riporta l’insana volontà di Ancelotti – insana per noi tutti - di portarsi il Pipita al Bayern Monaco. Perciò don Aurè, facimme ampresse: o stavolta o mai più.

 

 

Gianfranco Lucariello

 

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