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G-FACTOR - Lucariello: "I tifosi del Napoli devono stare tranquilli...", mio caro Higuain, e meno male!"
03.07.2016 22:42 di Napoli Magazine

NAPOLI - E pensare che il Pipita Higuain dall’altra parte del mondo negli ultimi giorni della Coppa America abbracciò con tutto il suo affetto la torcida azzurra allarmata e preoccupata per lui e del suo futuro, con un messaggio chiarissimo e tutto sommato, per i più anche rassicurante: “I tifosi del Napoli devono restare tranquilli….”, e meno male! Poi, a suo nome e per suo conto ha scatenato un inferno il fratello Nicolas che al di là del fragore del caso fatto scoppiare con i suoi interventi, prima a Crc e poi a Marca, ha provocato una ferita profonda, straordinaria, inaspettata e dolorosissima nei tifosi della squadra del cuore. Di proporzioni infinite la frittata. Eh sì, Gonzalo e Nicolas hanno spaccato in due la torcida napoletana. Basta un’occhiata sul web per rendersi conto del danno incalcolabile all’intera comunità azzurra da sempre unita in un unico atto e patto d’amore per la squadra e per i propri idoli, una pugnalata autentica al cuore dei napoletani, ormai divisi e spaccati in due schieramenti: chi dà ragione al Pipita – che vuole comunque andare via – e chi lo accusa di alto tradimento ponendosi sulle arroccate posizioni di don Aurelio che non ne vuol sapere: certo, giuste le osservazioni sul progetto, ma non possono costituire un pretesto per indurre al Napoli e al patron De Laurentiis la cessione dell’attaccante più forte del mondo – al momento – alle condizioni che vogliono imporre i club che si nascondono ma non troppo alle spalle di Gonzalo e Nicolas Higuain. C’entra anche il sentimento, giacchè davanti agli occhi di tutti scorrono condite da sconforto e delusione le immagini del Pipita felice e scatenato nell’entusiasmo dei tifosi al San Paolo impazzito di gioia e d’affetto: le braccia del bomber che si levano ripetutamente al cielo saltellando sulle gambe nell’unione di un coro interminabile e piuttosto significativo: “Un giorno all’improvviso m’innamorai di te…”, embè ci siamo caduti di nuovo, ognuno era convinto di quest’amore straordinario proprio tra il Pipita, Napoli e i napoletani, un amore però tradito da altre ambizioni e da altre pretese, scaraventate in pasto alla gente proprio sulle note e con le parole del canto d’amore di fede azzurra, un paradosso, un controsenso, una contraddizione , una coltellata al cuore, interpretato e cantato da Nicolas Higuain stavolta su altri denominatori, però: “un giorno all’improvviso….”, già proprio all’improvviso, e chi se l’aspettava, pur se la situazione di Higuain era seguita da tutto il mondo azzurro con ansie e preoccupazioni: “Che farà Higuian, resta o va via?....”, la domanda che si ponevano e si pongono tutti tuttora, cercando di capire cosa c’era e c’è dietro la maschera indossata e proposta da Nicolas. Adesso lo sappiamo, il Pipita vuole andarsene, per la gloria sì, ma soprattutto per tanti tantissimi milioni in più, anche lui come tanti altri. E l’amore infinito?, adesso non c’è più.

 

 

Gianfranco Lucariello

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte:www.napolimagazine.com

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di Napoli Magazine

03/07/2024 - 22:42

NAPOLI - E pensare che il Pipita Higuain dall’altra parte del mondo negli ultimi giorni della Coppa America abbracciò con tutto il suo affetto la torcida azzurra allarmata e preoccupata per lui e del suo futuro, con un messaggio chiarissimo e tutto sommato, per i più anche rassicurante: “I tifosi del Napoli devono restare tranquilli….”, e meno male! Poi, a suo nome e per suo conto ha scatenato un inferno il fratello Nicolas che al di là del fragore del caso fatto scoppiare con i suoi interventi, prima a Crc e poi a Marca, ha provocato una ferita profonda, straordinaria, inaspettata e dolorosissima nei tifosi della squadra del cuore. Di proporzioni infinite la frittata. Eh sì, Gonzalo e Nicolas hanno spaccato in due la torcida napoletana. Basta un’occhiata sul web per rendersi conto del danno incalcolabile all’intera comunità azzurra da sempre unita in un unico atto e patto d’amore per la squadra e per i propri idoli, una pugnalata autentica al cuore dei napoletani, ormai divisi e spaccati in due schieramenti: chi dà ragione al Pipita – che vuole comunque andare via – e chi lo accusa di alto tradimento ponendosi sulle arroccate posizioni di don Aurelio che non ne vuol sapere: certo, giuste le osservazioni sul progetto, ma non possono costituire un pretesto per indurre al Napoli e al patron De Laurentiis la cessione dell’attaccante più forte del mondo – al momento – alle condizioni che vogliono imporre i club che si nascondono ma non troppo alle spalle di Gonzalo e Nicolas Higuain. C’entra anche il sentimento, giacchè davanti agli occhi di tutti scorrono condite da sconforto e delusione le immagini del Pipita felice e scatenato nell’entusiasmo dei tifosi al San Paolo impazzito di gioia e d’affetto: le braccia del bomber che si levano ripetutamente al cielo saltellando sulle gambe nell’unione di un coro interminabile e piuttosto significativo: “Un giorno all’improvviso m’innamorai di te…”, embè ci siamo caduti di nuovo, ognuno era convinto di quest’amore straordinario proprio tra il Pipita, Napoli e i napoletani, un amore però tradito da altre ambizioni e da altre pretese, scaraventate in pasto alla gente proprio sulle note e con le parole del canto d’amore di fede azzurra, un paradosso, un controsenso, una contraddizione , una coltellata al cuore, interpretato e cantato da Nicolas Higuain stavolta su altri denominatori, però: “un giorno all’improvviso….”, già proprio all’improvviso, e chi se l’aspettava, pur se la situazione di Higuain era seguita da tutto il mondo azzurro con ansie e preoccupazioni: “Che farà Higuian, resta o va via?....”, la domanda che si ponevano e si pongono tutti tuttora, cercando di capire cosa c’era e c’è dietro la maschera indossata e proposta da Nicolas. Adesso lo sappiamo, il Pipita vuole andarsene, per la gloria sì, ma soprattutto per tanti tantissimi milioni in più, anche lui come tanti altri. E l’amore infinito?, adesso non c’è più.

 

 

Gianfranco Lucariello

 

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