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G-FACTOR - Lucariello scrive su "NM": "Napoli, e se tornasse Marino?"
09.12.2016 22:48 di Napoli Magazine

NAPOLI - Un'idea spunta all'orizzonte: il ritorno di Pier Paolo Marino, il digì della ricostruzione del Napoli dopo il fallimento e che in tre anni riportò la squadra del cuore dalla C alla serie A. Un'ipotesi di questo tipo potrebbe colmare qualche vuoto che esiste nell'organico societario. Se così fosse il digì potrebbe rientrare in ballo per la sua eventuale terza esperienza napoletana, dopo la rottura con il patron che annunciò in diretta tv nell'intervallo di Inter-Napoli il licenziamento del suo braccio destro. Di lui qualche anno prima aveva detto: "Ho preso Marino perché è il Maradona dei dirigenti". Il digì avellinese in realtà mise in piedi dal nulla la squadra che iniziò la sua corsa verso la A con Reja al comando dopo Ventura. I maggiori colpi di mercato di Marino furono portati a segno con l'arrivo di Sosa, Iezzo, Calaiò, Bogliacino, Grava ma soprattutto con gli acquisti di Hamsik e Lavezzi, oltre quelli di Gargano, Zalayeta, Denis e De Sanctis. Traumatico e inaspettato il suo addio dal Napoli, da quella squadra che nei primi anni di serie A e fino ad alcune stagioni scorse per dieci undicesimi è stata la sua. Non sono tuttavia mancate alcune operazioni poco soddisfacenti come quelle di Navarro e Datolo. Il bilancio tuttavia è stato di certo lusinghiero. Il ritorno eventuale di Marino creerebbe qualche situazione da chiarire all'interno del club, considerando il ruolo ricoperto da Giuntoli. E sarà proprio per questo che il patron procede con attenzione nel valutare tutti i particolari legati anche ad altre situazioni. Una nuova rivoluzione? È troppo presto per dirlo: la Champions e il campionato possono bloccare e allontanare i piani segreti.

 

 

Gianfranco Lucariello

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte:www.napolimagazine.com

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G-FACTOR - Lucariello scrive su "NM": "Napoli, e se tornasse Marino?"

di Napoli Magazine

09/12/2024 - 22:48

NAPOLI - Un'idea spunta all'orizzonte: il ritorno di Pier Paolo Marino, il digì della ricostruzione del Napoli dopo il fallimento e che in tre anni riportò la squadra del cuore dalla C alla serie A. Un'ipotesi di questo tipo potrebbe colmare qualche vuoto che esiste nell'organico societario. Se così fosse il digì potrebbe rientrare in ballo per la sua eventuale terza esperienza napoletana, dopo la rottura con il patron che annunciò in diretta tv nell'intervallo di Inter-Napoli il licenziamento del suo braccio destro. Di lui qualche anno prima aveva detto: "Ho preso Marino perché è il Maradona dei dirigenti". Il digì avellinese in realtà mise in piedi dal nulla la squadra che iniziò la sua corsa verso la A con Reja al comando dopo Ventura. I maggiori colpi di mercato di Marino furono portati a segno con l'arrivo di Sosa, Iezzo, Calaiò, Bogliacino, Grava ma soprattutto con gli acquisti di Hamsik e Lavezzi, oltre quelli di Gargano, Zalayeta, Denis e De Sanctis. Traumatico e inaspettato il suo addio dal Napoli, da quella squadra che nei primi anni di serie A e fino ad alcune stagioni scorse per dieci undicesimi è stata la sua. Non sono tuttavia mancate alcune operazioni poco soddisfacenti come quelle di Navarro e Datolo. Il bilancio tuttavia è stato di certo lusinghiero. Il ritorno eventuale di Marino creerebbe qualche situazione da chiarire all'interno del club, considerando il ruolo ricoperto da Giuntoli. E sarà proprio per questo che il patron procede con attenzione nel valutare tutti i particolari legati anche ad altre situazioni. Una nuova rivoluzione? È troppo presto per dirlo: la Champions e il campionato possono bloccare e allontanare i piani segreti.

 

 

Gianfranco Lucariello

 

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