NAPOLI - La quiete dopo la tempesta. L'aria però è ancora contagiata dagli effetti della figuraccia rimediata in Olanda ed anche dalle osservazioni a botta calda del timoniere azzurro tra cui qualcosa riguardante gli obiettivi stagionali, scudetto o Champions nell'imbarazzo della scelta: "La squadra ha optato per il campionato dall'inizio", a questo punto verrebbe voglia di dire che se davvero la Champions è stata messa da parte già in partenza, figuriamoci adesso con l'Europa League. E allora cosa fare? Mettendo da parte critiche, polemiche, errori di un pò tutti i protagonisti, dai calciatori al tecnico ed anche del club, serve soprattutto rimboccarsi le maniche e rituffarsi nel calcio giocato, col piede schiacciato sul pedale dell'acceleratore per il campionato, visto l'orientamento della squadra, girato ai quattro venti da Sarri, l'integralista. E questo è un altro punto di costante discussione tra chi pretende e condivide la filosofia sarriana sull'impiego dei titolarissimi sempre - anche quando non stanno più in piedi - e chi invece è per l'impiego delle forze fresche perennemente in panchina, chiamate in causa per spiccioli di minutaggio o del tutto escluso. Delicata la questione nella diversità di vedute anche da parte del patron al quale la torcida chiede di intervenire a gennaio sul mercato per colmare le carenze dell'organico determinate non soltanto dagli infortuni ma da una più attenta valutazione sulla rosa in ragione delle effettive esigenze. Chiudiamola qui intanto visto pure il silenzio piuttosto eloquente del patron che riusciamo ad immaginare con un diavolo per capello. Va detto pure della tifoseria spaccata sui due fronti, chi con Sarri e chi con ADL. Contro la Fiorentina però tutti uniti. Con Insigne nel motore, hai detto niente?

Gianfranco Lucariello

Napoli Magazine

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