NAPOLI - Mentre Napoli è carica d'entusiasmo per il controsorpasso sull'Inter - tra l'altro ancora stordita dai fantastici numeri di Mertens - Sarri è già più avanti. Ha girato in fretta e furia la pagina di Genova, non solo per l'approssimarsi del match col Sassuolo. C'è qualcosa di parecchio più importante. A don Maurizio non interessano particolarmente i numeri da record del suo Napoli, pur se straordinari. L'ha detto in tv e lo sta ripetendo ai ragazzi. Incontentabile?, perfezionista? Un pò dell'uno e un pò dell'altro. A farla breve non gli è andato giù il calo di tensione sul 3-1 a Genova. Sarri insomma non ci sta. I cali di tensione possono compromettere risultati che pensi di avere già in tasca, rovinando piani e progetti. E allora? Tutti a rapporto dal mister: la squadra è cresciuta, vero. Ma non del tutto mentalmente. Una questione di testa, insomma. Il rimedio, eccolo qui. Tutti nei banchi come a scuola per un corso superaccelerato con il maestro Sarri in cattedra. Semplice comunque la terapia di gruppo che ha un solo denominatore. Poche parole per chiarire le idee al gruppo: per diventare una grande squadra non basta giocare il più bel calcio e segnare un buon numero di gol. Occorre anche restare sul pezzo sino alla fine, questo il passo necessario per completare la crescita. Proprio quello che ci vuole per arrivare sino in fondo per centrare quel traguardo al quale il mister ci pensa, eccome. Vuole entrare di diritto e con tutti gli onori nella storia del Napoli. E poi? Andar via, o restare, è tutto da scoprire..

Gianfranco Lucariello

Napoli Magazine

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