NAPOLI - Dopo la terza giornata di campionato ed i soli due punti conquistati, crescono i dubbi e gli interrogativi. Sarri si, Sarri no? Meglio due attaccanti ed un trequartista o tre attaccanti da schierare sulla stessa linea? Non ho la pretesa di fornire risposte esaustive. Vorrei, di contro, porre un quesito ai lettori: “Se al posto di Sarri ci fosse stato Jurgen Klopp (ex trainer del Borussia Dortmund), oppure Unai Emery (trainer Siviglia), avreste dubitato o discusso dopo solo tre domeniche delle capacità di questi “sontuosi” allenatori e del loro credo tattico? De Laurentiis, condivisibile o meno nella sua scelta, ha voluto cambiare radicalmente faccia al suo Napoli, considerando anche che, lo scorso biennio, il fascino di un tecnico “europeo” accompagnato da qualche acquisto importante ha portato risultati ben diversi da quelli auspicati. Il cambiamento è come un abito nuovo. Quando acquistiamo un indumento nuovo, difficilmente lo troviamo pronto da indossare senza necessità di apportare la benché minima modifica. Sarri, sta cercando di cucire il suo abito. Le difficoltà che il trainer partenopeo sta incontrando non risiedono certo nelle scelte tattiche da adottare, bensì nel dover vincere le resistenze mentali di alcuni atleti, pregni del loro vissuto e dalle loro personali esperienze. Basta osservare la linea difensiva per cogliere alcuni errori di sincronismo ed errori di interpretazione individuale. Nella difficoltà, nel dubbio, la mente recluta informazioni abitudinarie, che vanno in contraddizione con quello che il tecnico toscano sta proponendo alla squadra. Mi sovviene una citazione dello scrittore Paulo Coelho: “Bisogna chiudere i cicli. Non per orgoglio, per incapacità o per superbia.. semplicemente perché quella cosa esula ormai dalla tua vita. Chiudi la porta, cambia musica, pulisci la casa, rimuovi la polvere. Smetti di essere chi eri e trasformati in chi sei”. Nessuna difesa spasmodica del Sarri allenatore, solo la ferma convinzione che il lavoro, ben eseguito, alla lunga paga. Il mio augurio è che i napoletani possano gioire, quanto prima, per un risultato importante, made in Italy. Con affetto e gratitudine.
Gaetano Fontana
Napoli Magazine
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com
di Napoli Magazine
16/09/2024 - 10:20
NAPOLI - Dopo la terza giornata di campionato ed i soli due punti conquistati, crescono i dubbi e gli interrogativi. Sarri si, Sarri no? Meglio due attaccanti ed un trequartista o tre attaccanti da schierare sulla stessa linea? Non ho la pretesa di fornire risposte esaustive. Vorrei, di contro, porre un quesito ai lettori: “Se al posto di Sarri ci fosse stato Jurgen Klopp (ex trainer del Borussia Dortmund), oppure Unai Emery (trainer Siviglia), avreste dubitato o discusso dopo solo tre domeniche delle capacità di questi “sontuosi” allenatori e del loro credo tattico? De Laurentiis, condivisibile o meno nella sua scelta, ha voluto cambiare radicalmente faccia al suo Napoli, considerando anche che, lo scorso biennio, il fascino di un tecnico “europeo” accompagnato da qualche acquisto importante ha portato risultati ben diversi da quelli auspicati. Il cambiamento è come un abito nuovo. Quando acquistiamo un indumento nuovo, difficilmente lo troviamo pronto da indossare senza necessità di apportare la benché minima modifica. Sarri, sta cercando di cucire il suo abito. Le difficoltà che il trainer partenopeo sta incontrando non risiedono certo nelle scelte tattiche da adottare, bensì nel dover vincere le resistenze mentali di alcuni atleti, pregni del loro vissuto e dalle loro personali esperienze. Basta osservare la linea difensiva per cogliere alcuni errori di sincronismo ed errori di interpretazione individuale. Nella difficoltà, nel dubbio, la mente recluta informazioni abitudinarie, che vanno in contraddizione con quello che il tecnico toscano sta proponendo alla squadra. Mi sovviene una citazione dello scrittore Paulo Coelho: “Bisogna chiudere i cicli. Non per orgoglio, per incapacità o per superbia.. semplicemente perché quella cosa esula ormai dalla tua vita. Chiudi la porta, cambia musica, pulisci la casa, rimuovi la polvere. Smetti di essere chi eri e trasformati in chi sei”. Nessuna difesa spasmodica del Sarri allenatore, solo la ferma convinzione che il lavoro, ben eseguito, alla lunga paga. Il mio augurio è che i napoletani possano gioire, quanto prima, per un risultato importante, made in Italy. Con affetto e gratitudine.
Gaetano Fontana
Napoli Magazine
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com