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AIC - Calcagno: "Il sistema calcio italiano ha fragilità finanziaria, la Lega Serie A deve aiutare ad allargare la base dei calciatori italiani"
06.05.2024 13:50 di Napoli Magazine

"Non ha molto senso parlare di riforma dei format dei campionati se prima non ci si rende conto chi ha veramente capacità di fare calcio professionistico in futuro", nel momento attuale in cui "il sistema interno è molto fragile dal punto di vista economico-finanziario". Lo ha affermato Umberto Calcagno, presidente dell'Associazione italiana calciatori, in un videomessaggio inviato al convegno 'Tra crisi e rilancio: la situazione economica del calcio italiano' oggi a Firenze. "Il sistema calcistico sta vivendo un'epoca di grande cambiamenti - ha detto - e le decisioni che verranno prese in questa fase condizioneranno intere generazioni del calcio, e ciò riguarda giocatori, allenatori, società e piazze. Per tali cambiamenti servirà unità di intenti in tutte le componenti federali". Calcagno ha ricordato che "nel corso dell'ultimo Consiglio federale è stato approvato il documento programmatico presentatoci dal presidente Gravina che va nella giusta direzione, un documento che ci farà capire chi potrà davvero fare calcio in futuro". "La Lega di serie A deve aiutare il lavoro della Lega serie B e Lega Pro per allargare la base dei giocatori convocabili nelle nostre Nazionali, visto l'aumento sempre maggiori dell'utilizzo di stranieri". Lo ha affermato il presidente dell'Associazione italiana calciatori (Aic), Umberto Calcagno, sottolineando che "il minutaggio di U.21 stranieri è superiore a quello degli U.21 azzurri, e questo abbassa le possibilità di convocazioni nella nazionale di Luciano Spalletti". Calcagno ha inviato un videomessaggio al convegno 'Tra crisi e rilancio: la situazione economica del calcio italiano' di Firenze evidenziando che "le sfide che ci attendono sono di natura economico-finanziaria ma anche tecnico-sportiva, e fra queste la sfida di valorizzare tutta la filiera giovanile con i vivai italiani che stanno patendo una crisi come mai hanno attraversato".

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AIC - Calcagno: "Il sistema calcio italiano ha fragilità finanziaria, la Lega Serie A deve aiutare ad allargare la base dei calciatori italiani"

di Napoli Magazine

06/05/2024 - 13:50

"Non ha molto senso parlare di riforma dei format dei campionati se prima non ci si rende conto chi ha veramente capacità di fare calcio professionistico in futuro", nel momento attuale in cui "il sistema interno è molto fragile dal punto di vista economico-finanziario". Lo ha affermato Umberto Calcagno, presidente dell'Associazione italiana calciatori, in un videomessaggio inviato al convegno 'Tra crisi e rilancio: la situazione economica del calcio italiano' oggi a Firenze. "Il sistema calcistico sta vivendo un'epoca di grande cambiamenti - ha detto - e le decisioni che verranno prese in questa fase condizioneranno intere generazioni del calcio, e ciò riguarda giocatori, allenatori, società e piazze. Per tali cambiamenti servirà unità di intenti in tutte le componenti federali". Calcagno ha ricordato che "nel corso dell'ultimo Consiglio federale è stato approvato il documento programmatico presentatoci dal presidente Gravina che va nella giusta direzione, un documento che ci farà capire chi potrà davvero fare calcio in futuro". "La Lega di serie A deve aiutare il lavoro della Lega serie B e Lega Pro per allargare la base dei giocatori convocabili nelle nostre Nazionali, visto l'aumento sempre maggiori dell'utilizzo di stranieri". Lo ha affermato il presidente dell'Associazione italiana calciatori (Aic), Umberto Calcagno, sottolineando che "il minutaggio di U.21 stranieri è superiore a quello degli U.21 azzurri, e questo abbassa le possibilità di convocazioni nella nazionale di Luciano Spalletti". Calcagno ha inviato un videomessaggio al convegno 'Tra crisi e rilancio: la situazione economica del calcio italiano' di Firenze evidenziando che "le sfide che ci attendono sono di natura economico-finanziaria ma anche tecnico-sportiva, e fra queste la sfida di valorizzare tutta la filiera giovanile con i vivai italiani che stanno patendo una crisi come mai hanno attraversato".