A Radio CRC nel corso della trasmissione “Si Gonfia la Rete” è intervenuto Domenico Di Carlo, allenatore: “Se Italiano può fare il salto di qualità al Napoli? Ci sono allenatori che non allenano e si trovano subito nelle grandi squadre. Italiano ha fatto il suo percorso, la sua trafila. È un allenatore in crescita e che fa risultati, e sa che ogni anno bisogna ripartire e fare risultati. Italiano sta facendo il suo percorso. Quest’anno il Napoli ha fatto un’annata veramente al di sotto delle proprie possibilità, quindi chiunque arriverà l’anno prossimo avrà vantaggi e svantaggi. Il vantaggio è che sarà difficile fare peggio. I calciatori devono essere sereni per lavorare. Può succedere l’annata sbagliata, ma da lì bisogna ricostruire e ripartire dalle certezze, è chiaro che andrà riprogrammato un anno diverso da questo. Chiunque arriverà come allenatore troverà dei problemi, ma anche tanta forza e sicurezza per riportare il Napoli tra le prime quattro del campionato. Quando si vince lo scudetto, l’anno dopo è sempre difficile rivincerlo, ma non così. Tutti devono trovare spunti per ripartire, ognuno si deve mettere in discussione. Quando cambi tre allenatori di solito significa che la squadra non ha trovato sicurezza e non ha trovato la fiducia necessaria. C’è ancora una partita da fare, forse ci sarà ancora qualcosa per rientrare in Europa. Chiunque riparta deve ripartire dalle certezze della società e i tifosi. Tu hai una buona squadra che ha vinto lo scudetto e quest’anno non ha fatto niente di quello che doveva fare. Lì c’è da lavorare perché non è possibile cambiare tre allenatori. I calciatori hanno bisogno di lavorare in tranquillità, di fiducia e delle motivazioni. Si è dato per scontato che la squadra fosse forte e non si è lavorato sull’aspetto mentale, ma può succedere. Chiunque arriverà troverà un po’ di negatività, ma anche tanta voglia di rifarsi e ripartire. Allegri? A prescindere dal trofeo, quando è tornato alla Juventus si è tirato su tutta la società. Sulle sue spalle ha messo tutto il mondo Juventus, mettendo la sua esperienza e la faccia per salvaguardare i giocatori. Secondo me si è sentito un po’ tradito e ha avuto questo sfogo che non sto a giustificare, ma è un grande allenatore e ha portato a casa risultati che la società gli aveva chiesto”.
di Napoli Magazine
20/05/2024 - 13:57
A Radio CRC nel corso della trasmissione “Si Gonfia la Rete” è intervenuto Domenico Di Carlo, allenatore: “Se Italiano può fare il salto di qualità al Napoli? Ci sono allenatori che non allenano e si trovano subito nelle grandi squadre. Italiano ha fatto il suo percorso, la sua trafila. È un allenatore in crescita e che fa risultati, e sa che ogni anno bisogna ripartire e fare risultati. Italiano sta facendo il suo percorso. Quest’anno il Napoli ha fatto un’annata veramente al di sotto delle proprie possibilità, quindi chiunque arriverà l’anno prossimo avrà vantaggi e svantaggi. Il vantaggio è che sarà difficile fare peggio. I calciatori devono essere sereni per lavorare. Può succedere l’annata sbagliata, ma da lì bisogna ricostruire e ripartire dalle certezze, è chiaro che andrà riprogrammato un anno diverso da questo. Chiunque arriverà come allenatore troverà dei problemi, ma anche tanta forza e sicurezza per riportare il Napoli tra le prime quattro del campionato. Quando si vince lo scudetto, l’anno dopo è sempre difficile rivincerlo, ma non così. Tutti devono trovare spunti per ripartire, ognuno si deve mettere in discussione. Quando cambi tre allenatori di solito significa che la squadra non ha trovato sicurezza e non ha trovato la fiducia necessaria. C’è ancora una partita da fare, forse ci sarà ancora qualcosa per rientrare in Europa. Chiunque riparta deve ripartire dalle certezze della società e i tifosi. Tu hai una buona squadra che ha vinto lo scudetto e quest’anno non ha fatto niente di quello che doveva fare. Lì c’è da lavorare perché non è possibile cambiare tre allenatori. I calciatori hanno bisogno di lavorare in tranquillità, di fiducia e delle motivazioni. Si è dato per scontato che la squadra fosse forte e non si è lavorato sull’aspetto mentale, ma può succedere. Chiunque arriverà troverà un po’ di negatività, ma anche tanta voglia di rifarsi e ripartire. Allegri? A prescindere dal trofeo, quando è tornato alla Juventus si è tirato su tutta la società. Sulle sue spalle ha messo tutto il mondo Juventus, mettendo la sua esperienza e la faccia per salvaguardare i giocatori. Secondo me si è sentito un po’ tradito e ha avuto questo sfogo che non sto a giustificare, ma è un grande allenatore e ha portato a casa risultati che la società gli aveva chiesto”.