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D10 - Diego Jr: "C'è stato un solo Maradona ma questo è il Napoli più forte della storia"
25.04.2018 21:50 di Napoli Magazine Fonte: Pasquale Tina per Repubblica

«Me lo sentivo che il Napoli avrebbe vinto a Torino contro la Juventus. L’ho detto a tutti la scorsa settimana. Anche a mio padre con il quale mi sono incontrato sabato sera a Roma». Diego Maradona junior aveva le giuste sensazioni e la ha trasmesse pure al Diez nella cena consumata all’hotel Cavalieri, solito buen ritiro dell’argentino nella Capitale. L’ex Pibe de Oro, ospite di Amici, il programma di Maria De Filippi, ne ha approfittato per conoscere il nipotino Diego Matias, nato meno di un mese fa. «È stata un’emozione immensa – spiega Diego junior – vedere mio padre con mio figlio in braccio. È stato meraviglioso». Scene (private) di una famiglia che ha sempre il calcio nel dna.

 

Poi il Napoli veramente ha vinto. Come mai era così convinto?
«Questa squadra ormai ha fatto il salto di qualità dal punto di vista della maturità e raramente fallisce gli appuntamenti importanti. Tra l’altro non ha paura di affrontare le grandi a viso aperto e con il suo gioco. Il risultato mi è parso netto».

 

In che senso?
«Il Napoli ha comandato allo Juventus Stadium senza timori reverenziali. La Juve ha pagato lo scotto dell’eliminazione di Madrid. La Champions era il vero obiettivo dei bianconeri».

 

E adesso cosa succede? In città c’è euforia.
«Confesso che ha contagiato pure me per qualche ora. Ho pensato di andare a Capodichino anch’io per salutare la squadra. Ora dobbiamo stare calmi: il Napoli è ancora a -1, ci sono ancora 12 punti per tentare di vincere lo scudetto, ma è tutto in mano alla Juve».

 

Arrivare secondi sarebbe una delusione?
«Dipende dalla prospettiva. Sicuramente non vincere lo scudetto dopo questi risultati sarebbe spiacevole, ma questo è il Napoli più bello della storia».

 

Anche meglio di quello targato Maradona?
«Vabbè, in quella squadra c’era un marziano, è un discorso a parte. Diciamo che tolto mio padre, questo è il Napoli più forte».

 

Quanto è importante Sarri?
«È fondamentale. È l’artefice di tutto sia dal punto di vista tecnico-tattico che morale. Tra l’altro questo Napoli somiglia tanto a lui, quindi mi sembra il suo successo più grande».

 

Lei ha seguito spesso i suoi allenamenti.
«È un ‘malato’ di calcio come diciamo noi. Quando torna a casa, rivede la partita due o tre volte. La passione è il motore della sua giornata».

 

Secondo lei il suo ciclo è finito?
“No. Avrebbe la possibilità di rilanciarsi e creare un nuovo gruppo.

 

 È stato molto chiaro: ha parlato di stimoli per far felice la gente. Credo che la sua conferma dipenda molto da come verrà rafforzata la squadra in estate».

 

Ha sentito suo padre dopo la vittoria con la Juve?
«Sì era davvero felice come tutti noi».


Lo aspetta per la festa scudetto?
«Mi piacerebbe tanto che venisse in città ad esultare assieme alla gente di Napoli e rivederlo ancora col piccolo Diego Matias».

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D10 - Diego Jr: "C'è stato un solo Maradona ma questo è il Napoli più forte della storia"

di Napoli Magazine

25/04/2024 - 21:50

«Me lo sentivo che il Napoli avrebbe vinto a Torino contro la Juventus. L’ho detto a tutti la scorsa settimana. Anche a mio padre con il quale mi sono incontrato sabato sera a Roma». Diego Maradona junior aveva le giuste sensazioni e la ha trasmesse pure al Diez nella cena consumata all’hotel Cavalieri, solito buen ritiro dell’argentino nella Capitale. L’ex Pibe de Oro, ospite di Amici, il programma di Maria De Filippi, ne ha approfittato per conoscere il nipotino Diego Matias, nato meno di un mese fa. «È stata un’emozione immensa – spiega Diego junior – vedere mio padre con mio figlio in braccio. È stato meraviglioso». Scene (private) di una famiglia che ha sempre il calcio nel dna.

 

Poi il Napoli veramente ha vinto. Come mai era così convinto?
«Questa squadra ormai ha fatto il salto di qualità dal punto di vista della maturità e raramente fallisce gli appuntamenti importanti. Tra l’altro non ha paura di affrontare le grandi a viso aperto e con il suo gioco. Il risultato mi è parso netto».

 

In che senso?
«Il Napoli ha comandato allo Juventus Stadium senza timori reverenziali. La Juve ha pagato lo scotto dell’eliminazione di Madrid. La Champions era il vero obiettivo dei bianconeri».

 

E adesso cosa succede? In città c’è euforia.
«Confesso che ha contagiato pure me per qualche ora. Ho pensato di andare a Capodichino anch’io per salutare la squadra. Ora dobbiamo stare calmi: il Napoli è ancora a -1, ci sono ancora 12 punti per tentare di vincere lo scudetto, ma è tutto in mano alla Juve».

 

Arrivare secondi sarebbe una delusione?
«Dipende dalla prospettiva. Sicuramente non vincere lo scudetto dopo questi risultati sarebbe spiacevole, ma questo è il Napoli più bello della storia».

 

Anche meglio di quello targato Maradona?
«Vabbè, in quella squadra c’era un marziano, è un discorso a parte. Diciamo che tolto mio padre, questo è il Napoli più forte».

 

Quanto è importante Sarri?
«È fondamentale. È l’artefice di tutto sia dal punto di vista tecnico-tattico che morale. Tra l’altro questo Napoli somiglia tanto a lui, quindi mi sembra il suo successo più grande».

 

Lei ha seguito spesso i suoi allenamenti.
«È un ‘malato’ di calcio come diciamo noi. Quando torna a casa, rivede la partita due o tre volte. La passione è il motore della sua giornata».

 

Secondo lei il suo ciclo è finito?
“No. Avrebbe la possibilità di rilanciarsi e creare un nuovo gruppo.

 

 È stato molto chiaro: ha parlato di stimoli per far felice la gente. Credo che la sua conferma dipenda molto da come verrà rafforzata la squadra in estate».

 

Ha sentito suo padre dopo la vittoria con la Juve?
«Sì era davvero felice come tutti noi».


Lo aspetta per la festa scudetto?
«Mi piacerebbe tanto che venisse in città ad esultare assieme alla gente di Napoli e rivederlo ancora col piccolo Diego Matias».

Fonte: Pasquale Tina per Repubblica