Per Aurelio De Laurentiis la partita contro la Roma ha sempre un sapore particolare. Mai si è capito bene se prima del Napoli il presidente azzurro tifasse per i giallorossi o per la Lazio. Forse per nessuna delle due, chissà. Voci di corridoio mormorano di simpatie familiari (si guarda ai figli) per la Lazio, ma roba di ragazzini e senza conferme. Ciò che è certo è che il presidente del Napoli tiene molto alla partita contro i giallorossi, soprattutto quella dell’Olimpico. Anche da questo si spiega lo sguardo atterrito visto lunedì pomeriggio al fischio finale di Roma-Napoli. Va bene Udine, va molto meno bene anche Milano. Ma perdere pure a Roma proprio no.

EPPURE IN MEZZO c’era il roboante (e da record) 6-0 al Bologna. Un rendimento casalingo imponente. Anche per questo il presidente del Napoli ha preferito tacere. Evitare commenti e mantenere l’ordine del silenzio stampa. Vero che il secondo posto si conserva, ma a soli due punti di vantaggio sulla Roma. Il patron è confortato dalle due partite in casa che aspettano il suo Napoli. Nell’immediato l’Atalanta lunedì a Fuorigrotta, poi il 15 maggio sarà la volta del Frosinone ancora al San Paolo. Confida in questo De Laurentiis, e ha preferito evitare di catapultarsi a Castelvolturno per incontrare i giocatori e l’allenatore. Spronarli.

INVIATI SOLO MESSAGGI indiretti riportati da Sarri e dal direttore sportivo Giuntoli. Non bisogna mollare assolutamente. Le parole dell’allenatore sono quelle del presidente. Ha digerito a malapena, forse mai, il quinto posto arrivato in modo beffardo un anno fa, stavolta non vuole scivoloni. Terzo posto blindato, ma non basta dopo un campionato straordinario e dopo un titolo di campione d’inverno che non conterà nulla ma ha avuto comunque un peso, sicuramente come aspettative. De Laurentiis aspetta lunedì per incontrare la squadra e l’allenatore. Dopo la partita scenderà negli spogliatoi, sperando di commentare una vittoria e magari un risultato non positivo della Roma, che nel frattempo avrà già giocato a Genova contro il Genoa. De Laurentiis, quindi, sceglie la strada della riflessione. Ma non ci sono sconti: o secondo posto o niente. E ci sarà poi tempo per parlare di premi e di rinnovi.