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FOCUS AZZURRO - Cammaroto a "NM": "Sarri non è convinto dell'opzione Inglese, Reina potrebbe rinnovare, Milik gradirebbe l'Udinese, per Ghoulam bisogna fare in fretta"
21.10.2017 17:30 di Napoli Magazine

NAPOLI - Aspettando Napoli-Inter, la trasferta di Champions sta lasciando troppa euforia nella platea dei "gufi" e degli scettici che non hanno ancora realizzato (o accettato) la piena legittimità dell'attuale primato degli azzurri in campionato. Ormai è storia nota che la classifica attuale della Serie A con Napoli e il Napoli lassù stia letteralmente terrorizzando qualcuno al solo pensiero che possa essere poi la stessa di fine stagione. Piaccia o non piaccia, e a me non dispiace affatto, il Napoli di questa stagione ha deciso (e fa bene) di puntare sullo scudetto. Il Napoli che ha un'occasione enorme di portare a casa il suo terzo tricolore non vuole spremersi più di tanto in una Champions dove si può anche arrivare ad un ottavo di finale ma sarebbe pura follia dissanguare energie mentali e fisiche al cospetto di squadre come Real Madrid, Barcellona e Psg che fanno un'altra competizione. Accedere alla Champions a gironi porta 40 milioni e aver superato il Nizza contava sul serio, adesso avanzare o no di turno equivale ad un introito di 1 o 2 milioni che non spostano un bilancio. La sconfitta col City racconta una brutta mezz'ora iniziale e poi una degna figura contro una big europea costretta a rifugiarsi per 5 minuti alla bandierina del calcio d'angolo. La stanchezza di Manchester è l'unica variante imprevedibile nella sfida del San Paolo contro un'Inter sospinta al successo nel derby dal "masochismo" difensivo del Milan ma anche plasmata da Spalletti nella tattica dell'essenziale, scaltra nel cercare di raccogliere il massimo col minimo sforzo. Il Napoli può superare anche questo ostacolo, aspettiamoci 90 minuti di sofferenza: servirà tutta la spinta del San Paolo per dare la spallata e lanciare un segnale, a quel punto, inequivocabile. Non si ferma, intanto, il mercato e si continua a parlare del prestito di Milik, idea che mi lascia perplesso ma che pare prendere quota. Mi risulta che al giocatore sia destinazione molto più gradita l'Udinese rispetto al Chievo. Sempre sul polacco mi raccontano di un sondaggio del Sassuolo, che a gennaio rivoluzionerà la squadra e sarebbe disposto a riparlare di Berardi. Ma soprattutto mi risulta che Sarri non sia per nulla convinto dell'opzione Inglese, evidentemente e comprensibilmente valutato come un Pavoletti bis sotto vari aspetti. Giocare in un Napoli che lotta per lo scudetto non è come giocarsi la salvezza a Genova o a Verona e l'esempio lampante lo ha dato il simpatico Pavoletti, ora in difficoltà anche a Cagliari. E allora Inglese potrebbe finire altrove come merce di scambio per arrivare ad una punta che sia da Napoli e che possa integrarsi in fretta nel gruppo. Sarri gradirebbe un innesto di qualità e in grado di alzare il livello del gruppo, qualcosa si sta già muovendo con dei sondaggi in atto su alcuni nomi, altrimenti vorrà dire che arriverà Inglese senza minutaggio nelle rotazioni e solo per scaldare la panchina per sei mesi. Reina potrebbe rinnovare, Giuntoli sta lavorando comunque su un portiere da affiancargli: se resta Sarri il nome che verrà indicato non è l'argentino Rulli, ormai lontano dai radar partenopei. Il rinnovo di Ghoulam è ancora da definire e c'è da fare in fretta perché le ottime prestazioni dell'algerino non aiutano la contrattazione di Adl con i suoi agenti. Una riflessione, ad ogni modo, è d'obbligo: ma questo Napoli che ha l'attuale miglior difensore del mondo, cioè Koulibaly, il miglior esterno sinistro che gioca in Europa, cioè Ghoulam, Insigne che è il miglior giocatore italiano, e gente come Albiol, Hamsik, Allan, Callejon e Mertens, è una squadra che in Italia sarebbe seconda o inferiore a chi? Se la risposta di qualcuno è che i migliori sono a Torino e magari sono gli stessi che oggi maledicono la Var, beh forse è meglio preparare un pò di scorte di Maalox da qui alla primavera.

 

 

Emanuele Cammaroto

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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FOCUS AZZURRO - Cammaroto a "NM": "Sarri non è convinto dell'opzione Inglese, Reina potrebbe rinnovare, Milik gradirebbe l'Udinese, per Ghoulam bisogna fare in fretta"

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NAPOLI - Aspettando Napoli-Inter, la trasferta di Champions sta lasciando troppa euforia nella platea dei "gufi" e degli scettici che non hanno ancora realizzato (o accettato) la piena legittimità dell'attuale primato degli azzurri in campionato. Ormai è storia nota che la classifica attuale della Serie A con Napoli e il Napoli lassù stia letteralmente terrorizzando qualcuno al solo pensiero che possa essere poi la stessa di fine stagione. Piaccia o non piaccia, e a me non dispiace affatto, il Napoli di questa stagione ha deciso (e fa bene) di puntare sullo scudetto. Il Napoli che ha un'occasione enorme di portare a casa il suo terzo tricolore non vuole spremersi più di tanto in una Champions dove si può anche arrivare ad un ottavo di finale ma sarebbe pura follia dissanguare energie mentali e fisiche al cospetto di squadre come Real Madrid, Barcellona e Psg che fanno un'altra competizione. Accedere alla Champions a gironi porta 40 milioni e aver superato il Nizza contava sul serio, adesso avanzare o no di turno equivale ad un introito di 1 o 2 milioni che non spostano un bilancio. La sconfitta col City racconta una brutta mezz'ora iniziale e poi una degna figura contro una big europea costretta a rifugiarsi per 5 minuti alla bandierina del calcio d'angolo. La stanchezza di Manchester è l'unica variante imprevedibile nella sfida del San Paolo contro un'Inter sospinta al successo nel derby dal "masochismo" difensivo del Milan ma anche plasmata da Spalletti nella tattica dell'essenziale, scaltra nel cercare di raccogliere il massimo col minimo sforzo. Il Napoli può superare anche questo ostacolo, aspettiamoci 90 minuti di sofferenza: servirà tutta la spinta del San Paolo per dare la spallata e lanciare un segnale, a quel punto, inequivocabile. Non si ferma, intanto, il mercato e si continua a parlare del prestito di Milik, idea che mi lascia perplesso ma che pare prendere quota. Mi risulta che al giocatore sia destinazione molto più gradita l'Udinese rispetto al Chievo. Sempre sul polacco mi raccontano di un sondaggio del Sassuolo, che a gennaio rivoluzionerà la squadra e sarebbe disposto a riparlare di Berardi. Ma soprattutto mi risulta che Sarri non sia per nulla convinto dell'opzione Inglese, evidentemente e comprensibilmente valutato come un Pavoletti bis sotto vari aspetti. Giocare in un Napoli che lotta per lo scudetto non è come giocarsi la salvezza a Genova o a Verona e l'esempio lampante lo ha dato il simpatico Pavoletti, ora in difficoltà anche a Cagliari. E allora Inglese potrebbe finire altrove come merce di scambio per arrivare ad una punta che sia da Napoli e che possa integrarsi in fretta nel gruppo. Sarri gradirebbe un innesto di qualità e in grado di alzare il livello del gruppo, qualcosa si sta già muovendo con dei sondaggi in atto su alcuni nomi, altrimenti vorrà dire che arriverà Inglese senza minutaggio nelle rotazioni e solo per scaldare la panchina per sei mesi. Reina potrebbe rinnovare, Giuntoli sta lavorando comunque su un portiere da affiancargli: se resta Sarri il nome che verrà indicato non è l'argentino Rulli, ormai lontano dai radar partenopei. Il rinnovo di Ghoulam è ancora da definire e c'è da fare in fretta perché le ottime prestazioni dell'algerino non aiutano la contrattazione di Adl con i suoi agenti. Una riflessione, ad ogni modo, è d'obbligo: ma questo Napoli che ha l'attuale miglior difensore del mondo, cioè Koulibaly, il miglior esterno sinistro che gioca in Europa, cioè Ghoulam, Insigne che è il miglior giocatore italiano, e gente come Albiol, Hamsik, Allan, Callejon e Mertens, è una squadra che in Italia sarebbe seconda o inferiore a chi? Se la risposta di qualcuno è che i migliori sono a Torino e magari sono gli stessi che oggi maledicono la Var, beh forse è meglio preparare un pò di scorte di Maalox da qui alla primavera.

 

 

Emanuele Cammaroto

 

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