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G-FACTOR - G. Lucariello su "NM": "Victor Osimhen non si tocca!"
17.04.2021 19:54 di Napoli Magazine

NAPOLI - Andiamoci piano, ma giova chiarirlo in quattro e quattr’otto per arginare gli attacchi scellerati dei soliti “cuntra”, quelli che hanno sempre da ridire tutto e il contrario di tutto su chicchessia, senza risparmio, infierendo e distruggendo, insomma “Victor Osimhen non si tocca!”, è tra le migliori carte che il Napoli si gioca in questo accesissimo finale di stagione per approdare nella prossima Champions. Contro la Beneamata Inter di Conte l’attuale timoniere azzurro affiderà al nuovo Panterone – o anche di nuova denominazione la “Pantera nera nigeriana” – la specifica missione di provocare lì davanti buchi e corridoi fatali ai nerazzurri, a favore di Politano, Insigne, Zielinski, Di Lorenzo e Fabian Ruiz, con le sue corse sfrenate. Se poi al giovanotto capiterà l’occasione buona e giusta, certamente non si farà pregare per andare a rete, a dispetto di chi pone sul tappeto osservazioni e critiche abbastanza pesanti sulle qualità tecniche del “superflash” africano che contro la Samp ha fatto notare che anche coi piedi ci sa fare. Certo non è Lukaku né Lautaro Martinez ma soprattutto non è neppure il cileno Vargas, abulico, distratto, superficiale e svogliato, l’acquisto misterioso del Napoli di cui Mazzarri riferì che del suo arrivo in azzurro nessuno del club lo aveva informato. Su Victor Osimhen invece tutti d’accordo. Una cifra blu il suo acquisto, settanta milioni di euro, cifra che gli ha conferito l’etichetta di calciatore più costoso di tutti i tempi nella storia azzurra, protagonista suo malgrado di un’operazione più finanziaria che tecnica. Insensato tra l’altro ogni accostamento con chicchessia per la particolare caratteristica che gli appartiene, quella di poter determinare l’andamento di una partita grazie alla qualità di maggiore evidenza e risalto, la velocità forsennata che gli consente di spaccare le difese avversarie attraverso il mozzafiato contropiede che è capace di produrre. Intanto va detto pure che Osimhen ha già fatto degli importanti passi avanti nella tecnica che potrà affinare e migliorare. Il carattere ce l’ha, forse anche troppo, visto che non si tira mai indietro e che talvolta esplode di brutto quando gli avversari adoperano il bastone per fermarlo. Lui non ci sta, ma dovrà moderarsi nelle reazioni al gioco pesante a cui ricorrono per fermarlo. Sempre sotto il profilo tecnico Osimhen non è gemello a nessun altro attaccante. E’ un atipico, non un centravanti d’area, questo è certo, e d’altronde non è neppure pervaso dal tipico egoismo dei bomber: è sempre disponibile allo scambio con i compagni ai quali è in grado di fornire importanti assist, e l’ha fatto vedere. Finora non ha giocato un gran numero di partite a causa dell’infortunio alla spalla destra subito durante un match della sua nazionale e del covid da cui fu contagiato in una breve vacanza a casa sua, durante la convalescenza. Ora che il peggio è passato il nuovo Panterone inserito in una particolare ed efficace strategia tecnico-tattica si sta impossessando sempre più del suo particolare incarico, quello di trascinare il Napoli verso maggiori successi. Al momento sulla sua strada e su quella degli altri azzurri c’è l’Inter ormai prossima allo scudetto, quale migliore occasione per Superflash per confermare la sua ascesa. D’altra parte se davvero vuole andare in Champions il Napoli deve…volare!, e con Osimhen nel motore la squadra vola. Già, chi meglio di lui?!

 

 

Gianfranco Lucariello

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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G-FACTOR - G. Lucariello su "NM": "Victor Osimhen non si tocca!"

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NAPOLI - Andiamoci piano, ma giova chiarirlo in quattro e quattr’otto per arginare gli attacchi scellerati dei soliti “cuntra”, quelli che hanno sempre da ridire tutto e il contrario di tutto su chicchessia, senza risparmio, infierendo e distruggendo, insomma “Victor Osimhen non si tocca!”, è tra le migliori carte che il Napoli si gioca in questo accesissimo finale di stagione per approdare nella prossima Champions. Contro la Beneamata Inter di Conte l’attuale timoniere azzurro affiderà al nuovo Panterone – o anche di nuova denominazione la “Pantera nera nigeriana” – la specifica missione di provocare lì davanti buchi e corridoi fatali ai nerazzurri, a favore di Politano, Insigne, Zielinski, Di Lorenzo e Fabian Ruiz, con le sue corse sfrenate. Se poi al giovanotto capiterà l’occasione buona e giusta, certamente non si farà pregare per andare a rete, a dispetto di chi pone sul tappeto osservazioni e critiche abbastanza pesanti sulle qualità tecniche del “superflash” africano che contro la Samp ha fatto notare che anche coi piedi ci sa fare. Certo non è Lukaku né Lautaro Martinez ma soprattutto non è neppure il cileno Vargas, abulico, distratto, superficiale e svogliato, l’acquisto misterioso del Napoli di cui Mazzarri riferì che del suo arrivo in azzurro nessuno del club lo aveva informato. Su Victor Osimhen invece tutti d’accordo. Una cifra blu il suo acquisto, settanta milioni di euro, cifra che gli ha conferito l’etichetta di calciatore più costoso di tutti i tempi nella storia azzurra, protagonista suo malgrado di un’operazione più finanziaria che tecnica. Insensato tra l’altro ogni accostamento con chicchessia per la particolare caratteristica che gli appartiene, quella di poter determinare l’andamento di una partita grazie alla qualità di maggiore evidenza e risalto, la velocità forsennata che gli consente di spaccare le difese avversarie attraverso il mozzafiato contropiede che è capace di produrre. Intanto va detto pure che Osimhen ha già fatto degli importanti passi avanti nella tecnica che potrà affinare e migliorare. Il carattere ce l’ha, forse anche troppo, visto che non si tira mai indietro e che talvolta esplode di brutto quando gli avversari adoperano il bastone per fermarlo. Lui non ci sta, ma dovrà moderarsi nelle reazioni al gioco pesante a cui ricorrono per fermarlo. Sempre sotto il profilo tecnico Osimhen non è gemello a nessun altro attaccante. E’ un atipico, non un centravanti d’area, questo è certo, e d’altronde non è neppure pervaso dal tipico egoismo dei bomber: è sempre disponibile allo scambio con i compagni ai quali è in grado di fornire importanti assist, e l’ha fatto vedere. Finora non ha giocato un gran numero di partite a causa dell’infortunio alla spalla destra subito durante un match della sua nazionale e del covid da cui fu contagiato in una breve vacanza a casa sua, durante la convalescenza. Ora che il peggio è passato il nuovo Panterone inserito in una particolare ed efficace strategia tecnico-tattica si sta impossessando sempre più del suo particolare incarico, quello di trascinare il Napoli verso maggiori successi. Al momento sulla sua strada e su quella degli altri azzurri c’è l’Inter ormai prossima allo scudetto, quale migliore occasione per Superflash per confermare la sua ascesa. D’altra parte se davvero vuole andare in Champions il Napoli deve…volare!, e con Osimhen nel motore la squadra vola. Già, chi meglio di lui?!

 

 

Gianfranco Lucariello

 

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