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IL SUPER PENSIERO - Pastore su "NM": "Napoli, finalmente qualcuno si sta accorgendo del razzismo vomitevole!"
10.03.2017 22:53 di Napoli Magazine

NAPOLI - Mi fa veramente piacere che qualcuno si stia accorgendo del razzismo vomitevole che circola in tantissimi stadi calcistici italiani. Da anni il direttore di questa testata, Antonio Petrazzuolo e, molto più modestamente, il sottoscritto portano avanti la denuncia di un fatto gravissimo, diventato ancora più clamoroso da quando la federcalcio ha avuto la ventura di ritrovarsi come presidente Tavecchio. Qualcuno ricorda il primissimo proclama del nuovo massimo dirigente del calcio italiano (che il Signore provveda a cambiarlo al più presto)? Io sì, lo ricordo benissimo. "Da oggi - ebbe il coraggio di dire - le manifestazioni razziali all'interno degli impianti non verranno più punite con la chiusura dei settori colpevoli ma con una multa". Non aveva ancora finito di pronunciare queste sagge parole che i razzisti di trequarti d'Italia cominciarono a festeggiare. Da quel giorno in poi non ci sarebbe stato più il timore di interi settori degli stadi chiusi a questi gentiluomini ma sarebbe bastato che l'altoparlante dello stadio invitasse a contenersi o che gli agenti dell'ordine si muovessero un po' in campo per dare adito al Giudice Sportivo, che si sentiva la coscienza a posto per questi gesti così eclatanti, di comminare non più la squalifica ma una multa, per lo più ridicola, da affibbiare al club che aveva protetto questi nobiluomini. Ultimo esempio, i 10.000 euro che la Juventus dovrà pagare per i cori razzisti. I quali, è il caso di ricordarlo, ancora una volta invocavano il Vesuvio perché togliesse di mezzo un'intera tifoseria col suo beneamato fuoco. Sapete cosa si disse per giustificare questa misura? Che quei cori non dovevano essere trattati come manifestazioni razziali, ma solo come "antipatie" territoriali. "Napoli Magazine", anche attraverso gli articoli di chi scrive, denunciò immediatamente l'incongruenza, se non la ridicolaggine di questa cosiddetta discriminazione territoriale, che altro non era se non purissimo razzismo, nascosto dietro una formula ipocrita. Ora, grazie al signor De Laurentiis, che ha smesso di riderne (non lo dico io, lo ha affermato lui che all'inizio ne rideva), ma che finalmente afferma di esserne molto turbato, in Italia finalmente si affronta questo problema. Qualche giornale ha organizzato anche una specie di tavola rotonda, altri hanno pubblicato intelligenti ed eruditi interventi di intellettuali che vanno per la maggiore, altri ancora hanno finto di scandalizzarsi per qualche titolo pubblicato in prima pagina da un organo del Nord che non vale la pena neanche di nominare. Da nessuna parte mi sembra di aver letto una semplice parola: basta!  Basta con queste manifestazioni, basta con queste offese che fanno male e colpiscono nell'intimo anche i destinatari eventualmente assenti, come è successo proprio allo Juventus Stadium, interdetto ai tifosi residenti in Campania. Purtroppo c'è anche chi ha provato a giustificare questa situazione. Personalmente voglio sperare che il casino di questi giorni possa comportare un passo indietro, con gli arbitri (ma non credo che un Valeri, un Rizzoli, un Tagliavento o altri ancora, fate voi il listone) si metterà a scrivere nel referto come sono andate veramente le cose, così come dubito che il Giudice Sportivo torni a comminare, come una volta, la chiusura di qualche settore. Ma!, cose volete che vi dica: la speranza è l'ultima dea che ci sia rimasta. Affidiamoci a lei. Con l'illusione che da speranza ultima non si passi a: chi di speranza vive, disperato muore...   

 

 

Rosario Pastore

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com 

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IL SUPER PENSIERO - Pastore su "NM": "Napoli, finalmente qualcuno si sta accorgendo del razzismo vomitevole!"

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10/03/2024 - 22:53

NAPOLI - Mi fa veramente piacere che qualcuno si stia accorgendo del razzismo vomitevole che circola in tantissimi stadi calcistici italiani. Da anni il direttore di questa testata, Antonio Petrazzuolo e, molto più modestamente, il sottoscritto portano avanti la denuncia di un fatto gravissimo, diventato ancora più clamoroso da quando la federcalcio ha avuto la ventura di ritrovarsi come presidente Tavecchio. Qualcuno ricorda il primissimo proclama del nuovo massimo dirigente del calcio italiano (che il Signore provveda a cambiarlo al più presto)? Io sì, lo ricordo benissimo. "Da oggi - ebbe il coraggio di dire - le manifestazioni razziali all'interno degli impianti non verranno più punite con la chiusura dei settori colpevoli ma con una multa". Non aveva ancora finito di pronunciare queste sagge parole che i razzisti di trequarti d'Italia cominciarono a festeggiare. Da quel giorno in poi non ci sarebbe stato più il timore di interi settori degli stadi chiusi a questi gentiluomini ma sarebbe bastato che l'altoparlante dello stadio invitasse a contenersi o che gli agenti dell'ordine si muovessero un po' in campo per dare adito al Giudice Sportivo, che si sentiva la coscienza a posto per questi gesti così eclatanti, di comminare non più la squalifica ma una multa, per lo più ridicola, da affibbiare al club che aveva protetto questi nobiluomini. Ultimo esempio, i 10.000 euro che la Juventus dovrà pagare per i cori razzisti. I quali, è il caso di ricordarlo, ancora una volta invocavano il Vesuvio perché togliesse di mezzo un'intera tifoseria col suo beneamato fuoco. Sapete cosa si disse per giustificare questa misura? Che quei cori non dovevano essere trattati come manifestazioni razziali, ma solo come "antipatie" territoriali. "Napoli Magazine", anche attraverso gli articoli di chi scrive, denunciò immediatamente l'incongruenza, se non la ridicolaggine di questa cosiddetta discriminazione territoriale, che altro non era se non purissimo razzismo, nascosto dietro una formula ipocrita. Ora, grazie al signor De Laurentiis, che ha smesso di riderne (non lo dico io, lo ha affermato lui che all'inizio ne rideva), ma che finalmente afferma di esserne molto turbato, in Italia finalmente si affronta questo problema. Qualche giornale ha organizzato anche una specie di tavola rotonda, altri hanno pubblicato intelligenti ed eruditi interventi di intellettuali che vanno per la maggiore, altri ancora hanno finto di scandalizzarsi per qualche titolo pubblicato in prima pagina da un organo del Nord che non vale la pena neanche di nominare. Da nessuna parte mi sembra di aver letto una semplice parola: basta!  Basta con queste manifestazioni, basta con queste offese che fanno male e colpiscono nell'intimo anche i destinatari eventualmente assenti, come è successo proprio allo Juventus Stadium, interdetto ai tifosi residenti in Campania. Purtroppo c'è anche chi ha provato a giustificare questa situazione. Personalmente voglio sperare che il casino di questi giorni possa comportare un passo indietro, con gli arbitri (ma non credo che un Valeri, un Rizzoli, un Tagliavento o altri ancora, fate voi il listone) si metterà a scrivere nel referto come sono andate veramente le cose, così come dubito che il Giudice Sportivo torni a comminare, come una volta, la chiusura di qualche settore. Ma!, cose volete che vi dica: la speranza è l'ultima dea che ci sia rimasta. Affidiamoci a lei. Con l'illusione che da speranza ultima non si passi a: chi di speranza vive, disperato muore...   

 

 

Rosario Pastore

 

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