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NAPOLI - Sarri ha parlato con la squadra, nessun dubbio: avanti con il 4-3-3 e gli uomini di fiducia
16.09.2017 11:18 di Napoli Magazine Fonte: Giovanni Scotto per il Roma

Ma quali ribaltoni. Quali dubbi. E perché mai, poi? Dopo una sconfitta arrivata dopo quasi venti risultati utili consecutivi. Il Napoli in questo inizio di stagione non aveva sbagliato nulla: solo vittorie, tutte rotonde nel risultato. Vero che qualche prestazione era stata sottotono in alcuni frangenti, ma è troppo poco per parlare di difficoltà oggettive. È vero che la sconfitta in Ucraina contro lo Shakhtar nel primo turno di Champions League era inaspettata. Vero che il ko complica le cose, perché ora i margini di errore della squadra azzurra si sono ridotti.

 

SARRI non è rimasto sorpreso dal risultato contro lo Shakhtar. Aveva visto qualcosa che non andava: mentre in tanti parlavano di un Napoli bravo a vincere le partite “sporche”, anche senza giocare molto bene. O magari “regalando” un tempo agli avversari. A Sarri invece tutto questo non piaceva: «Se lo faremo ancora ci potremmo rimettere le penne», aveva detto prima dello Shakhtar, e così è stato. A turbare il tecnico azzurro è soprattutto un fattore: l’approccio alla partita, evidentemente sbagliato in Champions ma non ottimale nemmeno nelle prime tre gare di campionato. Fu giusto, invece, contro il Nizza, dove gli azzurri giocarono con la giusta umiltà e concentrazione.

 

PROPRIO SU QUESTO aspetto Sarri ha riflettuto: dopo le due partite - obiettivamente perfette - contro i francesi il Napoli forse si è sentito più forte degli altri. Troppa sicurezza. E contro lo Shakhtar si è pagato il conto. Ma all’allenatore azzurro non è piaciuta neanche una lentezza della manovra, che forse è un sintomo di qualcosa che va al di là dell’aspetto fisico. Gli azzurri sono scesi in campo troppo sicuri di fare un gol prima o poi, col risultato di concludere poco nel primo tempo e di subire gol. Se poi arrivano gli errori della difesa (mai visti nelle prime cinque partite) è chiaro che la frittata è fatta. Di questo ha parlato Maurizio Sarri ieri alla ripresa degli allenamenti a Castelvolturno. Dopo un viaggio faticoso (squadra rientrata all’alba di giovedì) si è reso necessario un giorno di stop. Non era ciò che Sarri preferiva, ma con la Champions i ritmi sono questi. Però all’appuntamento sul campo sportivo il tecnico ha parlato a lungo con la squadra, soffermandosi poi anche con qualche singolo. Bisogna sistemare l’approccio mentale, soprattutto in vista del Benevento, che è un’avversaria che può essere pericolosamente sottovaluta. Una trappola, insomma, che Sarri vuole evitare. Ma di sicuro non ha dubbi: al di là di qualche possibile cambio domani col Benevento, avanti col 4-3- 3 e con gli uomini di fiducia, a partire da Hamsik. Perché il problema è nella testa.

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NAPOLI - Sarri ha parlato con la squadra, nessun dubbio: avanti con il 4-3-3 e gli uomini di fiducia

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16/09/2024 - 11:18

Ma quali ribaltoni. Quali dubbi. E perché mai, poi? Dopo una sconfitta arrivata dopo quasi venti risultati utili consecutivi. Il Napoli in questo inizio di stagione non aveva sbagliato nulla: solo vittorie, tutte rotonde nel risultato. Vero che qualche prestazione era stata sottotono in alcuni frangenti, ma è troppo poco per parlare di difficoltà oggettive. È vero che la sconfitta in Ucraina contro lo Shakhtar nel primo turno di Champions League era inaspettata. Vero che il ko complica le cose, perché ora i margini di errore della squadra azzurra si sono ridotti.

 

SARRI non è rimasto sorpreso dal risultato contro lo Shakhtar. Aveva visto qualcosa che non andava: mentre in tanti parlavano di un Napoli bravo a vincere le partite “sporche”, anche senza giocare molto bene. O magari “regalando” un tempo agli avversari. A Sarri invece tutto questo non piaceva: «Se lo faremo ancora ci potremmo rimettere le penne», aveva detto prima dello Shakhtar, e così è stato. A turbare il tecnico azzurro è soprattutto un fattore: l’approccio alla partita, evidentemente sbagliato in Champions ma non ottimale nemmeno nelle prime tre gare di campionato. Fu giusto, invece, contro il Nizza, dove gli azzurri giocarono con la giusta umiltà e concentrazione.

 

PROPRIO SU QUESTO aspetto Sarri ha riflettuto: dopo le due partite - obiettivamente perfette - contro i francesi il Napoli forse si è sentito più forte degli altri. Troppa sicurezza. E contro lo Shakhtar si è pagato il conto. Ma all’allenatore azzurro non è piaciuta neanche una lentezza della manovra, che forse è un sintomo di qualcosa che va al di là dell’aspetto fisico. Gli azzurri sono scesi in campo troppo sicuri di fare un gol prima o poi, col risultato di concludere poco nel primo tempo e di subire gol. Se poi arrivano gli errori della difesa (mai visti nelle prime cinque partite) è chiaro che la frittata è fatta. Di questo ha parlato Maurizio Sarri ieri alla ripresa degli allenamenti a Castelvolturno. Dopo un viaggio faticoso (squadra rientrata all’alba di giovedì) si è reso necessario un giorno di stop. Non era ciò che Sarri preferiva, ma con la Champions i ritmi sono questi. Però all’appuntamento sul campo sportivo il tecnico ha parlato a lungo con la squadra, soffermandosi poi anche con qualche singolo. Bisogna sistemare l’approccio mentale, soprattutto in vista del Benevento, che è un’avversaria che può essere pericolosamente sottovaluta. Una trappola, insomma, che Sarri vuole evitare. Ma di sicuro non ha dubbi: al di là di qualche possibile cambio domani col Benevento, avanti col 4-3- 3 e con gli uomini di fiducia, a partire da Hamsik. Perché il problema è nella testa.

Fonte: Giovanni Scotto per il Roma