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L'ANALISI - Ciro Venerato scrive su "NM": "Napoli, non contano le tabelle: ecco cosa mi ripete Arrigo Sacchi"
27.04.2018 16:49 di Napoli Magazine

NAPOLI - Le lacrime immortalate in mondo visione di Vincenzo Di Massa sono quelle di tutti i napoletani. Questo ragazzo residente in Piemonte era l’emblema di una napoletanita’ senza confini. Una risposta ai soliti beceri cori razzisti di gente che va allo stadio solo per odiare, non per sostenere. Io nella mia vita di giovane tifoso (prima di passare il Rubicone e sostare in tribuna stampa) ho sempre e solo tifato per i colori della mia citta’ (Turris o Napoli) non partecipando mai a cori ostili. Al San Paolo da anni prevale il cuore, non il disamore. Che il Napoli vinca o perda a fine gara i ragazzi di Sarri vanno sotto la curva cantando quello splendido inno, mutuato perfino dai supporters del Liverpool.

 

Quello che e’ successo in Campania dopo il goal di Koulibaly e’ pura e semplice gioia. Non si e’ festeggiato uno scudetto ma una bella vittoria sul campo di una rivale da sempre temuta. Il piccolo sud che ribalta il potere consolidato del nord. Nulla di offensivo, credo. Solo gioia di un popolo che si rispecchia da sempre con il suo club. Tratti identitari. A Torino altra musica. E’ bastato un ko per dare via ad una assurda contestazione nei confronti di una societa’ capace di ottenere 6 scudetti e 2 finali di Champions. E’ anche vero che sotto la Mole prevale un motto che la dice lunga: “Vincere e’ la sola cosa che conta”. A Napoli non e’ cosi’. Basta meno o di piu’, a seconda dei punti di vista. Il pubblico del San Paolo e’ fiero del gioco espresso da Sarri. Che anche a Torino ha dimostrato che non e’ un perdente di successo, ma un grandissimo allenatore, un maestro di calcio.

 

Arrigo Sacchi, mio amico e mentore, me lo ripete sempre. “Caro Ciro, conta il copione, non basta recitare a soggetto”. Il Napoli da 3 anni ha una sua identita’. La juve e’ poliedrica, si adatta all’avversario, ma non ha un suo gioco riconosciuto. Ha vinto perche’ ha una rosa extra large. Ma lo spettacolo e’ un’altra cosa. E non lo vedi solo al circo, giusto per rispondere ad idioti e cicisbei, ma anche su un rettangolo verde. L’Ajax di Cruijff, l’Olanda di Michels, il Barcellona di Guardiola, l’Arsenal del primo Wenger, il Milan di Sacchi, la Fiorentina di Prandelli, la prima Roma di Spalletti e quella di Liedholm, il Napoli di Vinicio, hanno lasciato ricordi indelebili. Partite scolpite nel segno della memoria. Questo Napoli puo’ iscriversi al club della bellezza. Lo scudetto puo’ solo nobilitare la stagione ed arricchire l’almanacco, ci mancherebbe. Ma nulla e nessuno togliera’ ai partenopei un posto nella storia.

 

Per motivi di lavoro, legati al calciomercato, dialogo con mezzo mondo. Sappiate che il Napoli di Sarri e’ elogiato da addetti ai lavori sparsi in tutti i continenti.

 

Ora resta solo la ciliegina, dopo la torta. Inutile fare pronostici. La Juve ha perso punti a Ferrara e Crotone, poi magari li scova al Meazza e all’Olimpico. Il ciuccio non pensi a fantomatiche tabelle. Si industri per conseguire 12 punti, poi si vedra’. I tifosi partenopei gli tributeranno un grazie, comunque vada. Perche’ da queste parti conta vincere, ma soprattutto… convincere.

 

In fondo l’amore e’ la luce del cuore. Il Napoli illumina il cammino.

 

 

Ciro Venerato

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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L'ANALISI - Ciro Venerato scrive su "NM": "Napoli, non contano le tabelle: ecco cosa mi ripete Arrigo Sacchi"

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27/04/2024 - 16:49

NAPOLI - Le lacrime immortalate in mondo visione di Vincenzo Di Massa sono quelle di tutti i napoletani. Questo ragazzo residente in Piemonte era l’emblema di una napoletanita’ senza confini. Una risposta ai soliti beceri cori razzisti di gente che va allo stadio solo per odiare, non per sostenere. Io nella mia vita di giovane tifoso (prima di passare il Rubicone e sostare in tribuna stampa) ho sempre e solo tifato per i colori della mia citta’ (Turris o Napoli) non partecipando mai a cori ostili. Al San Paolo da anni prevale il cuore, non il disamore. Che il Napoli vinca o perda a fine gara i ragazzi di Sarri vanno sotto la curva cantando quello splendido inno, mutuato perfino dai supporters del Liverpool.

 

Quello che e’ successo in Campania dopo il goal di Koulibaly e’ pura e semplice gioia. Non si e’ festeggiato uno scudetto ma una bella vittoria sul campo di una rivale da sempre temuta. Il piccolo sud che ribalta il potere consolidato del nord. Nulla di offensivo, credo. Solo gioia di un popolo che si rispecchia da sempre con il suo club. Tratti identitari. A Torino altra musica. E’ bastato un ko per dare via ad una assurda contestazione nei confronti di una societa’ capace di ottenere 6 scudetti e 2 finali di Champions. E’ anche vero che sotto la Mole prevale un motto che la dice lunga: “Vincere e’ la sola cosa che conta”. A Napoli non e’ cosi’. Basta meno o di piu’, a seconda dei punti di vista. Il pubblico del San Paolo e’ fiero del gioco espresso da Sarri. Che anche a Torino ha dimostrato che non e’ un perdente di successo, ma un grandissimo allenatore, un maestro di calcio.

 

Arrigo Sacchi, mio amico e mentore, me lo ripete sempre. “Caro Ciro, conta il copione, non basta recitare a soggetto”. Il Napoli da 3 anni ha una sua identita’. La juve e’ poliedrica, si adatta all’avversario, ma non ha un suo gioco riconosciuto. Ha vinto perche’ ha una rosa extra large. Ma lo spettacolo e’ un’altra cosa. E non lo vedi solo al circo, giusto per rispondere ad idioti e cicisbei, ma anche su un rettangolo verde. L’Ajax di Cruijff, l’Olanda di Michels, il Barcellona di Guardiola, l’Arsenal del primo Wenger, il Milan di Sacchi, la Fiorentina di Prandelli, la prima Roma di Spalletti e quella di Liedholm, il Napoli di Vinicio, hanno lasciato ricordi indelebili. Partite scolpite nel segno della memoria. Questo Napoli puo’ iscriversi al club della bellezza. Lo scudetto puo’ solo nobilitare la stagione ed arricchire l’almanacco, ci mancherebbe. Ma nulla e nessuno togliera’ ai partenopei un posto nella storia.

 

Per motivi di lavoro, legati al calciomercato, dialogo con mezzo mondo. Sappiate che il Napoli di Sarri e’ elogiato da addetti ai lavori sparsi in tutti i continenti.

 

Ora resta solo la ciliegina, dopo la torta. Inutile fare pronostici. La Juve ha perso punti a Ferrara e Crotone, poi magari li scova al Meazza e all’Olimpico. Il ciuccio non pensi a fantomatiche tabelle. Si industri per conseguire 12 punti, poi si vedra’. I tifosi partenopei gli tributeranno un grazie, comunque vada. Perche’ da queste parti conta vincere, ma soprattutto… convincere.

 

In fondo l’amore e’ la luce del cuore. Il Napoli illumina il cammino.

 

 

Ciro Venerato

 

Napoli Magazine

 

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