NAPOLI - Prima di tutto, buon 2017! La vittoria del Napoli ha messo tutti di buon umore. Ma partiamo dalla fine. Mettiamo da parte i -3 gradi, con 29.870 spettatori presenti sugli spalti da applausi, mettiamo da parte l'errore inspiegabile di Chiriches che ha spianato la strada a Schick per l'autogol di Hysaj, la prestazione da dimenticare del centrocampo, e i due gol divorati da Mertens a tu per tu con Puggioni. Mettiamo da parte anche l'arbitro Di Bello, con le vibranti proteste di Ferrero per l'espulsione di Silvestre, senza però dimenticare che nel primo tempo c'era un rigore per fallo di Barreto su Callejon ed un fallo al limite dell'area per l'atterramento di Mertens lanciato a rete con possibile cartellino rosso per fallo da ultimo uomo di Skriniar, e parliamo dunque delle note positive. A mio avviso in tre meritano un premio speciale. Partiamo dal subentrato Gabbiadini, che con la sua chioma fluente, ha trovato il gol del pari grazie ad un perfetto assist di Callejon dalla corsia destra. Venti milioni di euro la sua valutazione, accostato a Wolfsburg, Everton e Stoke City, la vera novità è che non si esclude che possa rimanere all'ombra del Vesuvio, dato che le pretendenti non sembrano intenzionate a sborsare la su citata cifra. E poi Lorenzo Tonelli, da libro cuore. Dopo mesi di incubazione, è sbocciato. Lo ha fatto con una prestazione superba, coronata dal gol vittoria all'esordio. Cosa vuoi di più dalla vita? Il bacio della sua Claudia, ricevuto all'uscita dagli spogliatoi e prontamente colto dall'obiettivo di "Napoli Magazine". Insomma un bel modo per iniziare l'anno dopo l'Epifania, senza dimenticare Strinic, autore dell'assist gol per Tonelli al 95° minuto: un gesto tecnico da non sottovalutare, perchè di solito solo alla playstation si ha la freddezza di attuare il retropasaggio anzichè tirare ad un passo dalla porta. Sfatato dunque il tabù della ripresa storicamente ostica al Napoli, che si mantiene a ridosso di Roma e Juventus, compiendo un passo alla volta. Punti che pesano, ce ne accorgeremo più in là. E non fa nulla se per una volta, è arrivata una vittoria senza il tanto decantato bel gioco. Per vincere bisogna anche saper essere, una tantum, sporchi, brutti e cattivi. Avanti così.