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L'EDITORIALE - Antonio Petrazzuolo: "Silenzio, "parla" il Napoli"
20.08.2017 23:19 di Napoli Magazine

NAPOLI - Ricordate quel vecchio spot televisivo: "Silenzio, parla Agnesi?". Era un marchio di pasta molto celebre alla fine degli Anni '80 e quella pubblicità, che vi ripropongo al termine di questo editoriale, colpì la mia attenzione di bambino perchè era uno spot muto: scorrevano le immagini di persone a tavola e in sovraimpressione una frase invitava a non stupirsi del messaggio silente, perchè a "parlare" era la pasta. Di sicuro un colpo ad effetto, di impatto, energico nella sua totale quiete. Bene. Ora togliamo "Agnesi" al noto slogan e mettiamo "il Napoli". Come scene di sottofondo immaginiamo gli highlights di Verona-Napoli, con i tre gol partenopei in rapida sequenza, ottimamente orchestrati da Insigne, Souprayen (suo malgrado), Milik e Ghoulam. Ne viene dunque fuori "Silenzio, parla il Napoli". Bello, vero? Il Napoli fa parlare il campo, evitando di dedicare commenti nel pre e post partita "per mantenere alta la concentrazione in vista del match di ritorno col Nizza nei preliminari di Champions". Scelta che non condivido per un semplice motivo: il Napoli, ormai maturo delle proprie convinzioni, è a mio modesto avviso la squadra più forte del campionato e pertanto non ha nulla da temere in nessuna competizione. Rispetto per il Nizza, come per il Verona, l'Atalanta e le squadre che verranno, ma fredda, cinica e spietata consapevolezza della propria forza devastante, che sfocia in campo ogni qualvolta Sarri manda sul terreno di gioco la formazione prescelta, devono assolutamente essere le caratteristiche che questo gruppo deve lanciare al mondo intero. Per cui non può essere una dichiarazione davanti alle telecamere a distogliere l'attenzione di una squadra già fortissima di suo. Dando un occhio al campo, merita un plauso Pepe Reina: super reattivo su Verdi, un guizzo che e' valso come un gol. Non do invece peso al finale di partita, dopo il rigore concesso per fallo di Hysaj su Bessa; un provvedimento errato del signor Fabbri, che non ha visto l'iniziale trattenuta del veronese sull'esterno albanese espulso per fallo conseguente ad una chiara occasione da gol. A 7 minuti dalla fine delle ostilità, con un vantaggio di due reti, ci sarà stata anche qualche fase concitata ma resto del tutto sorpreso per come alcuni cronisti hanno intravisto scenari semi apocalittici che poi puntualmente non si sono verificati. Napoli, dunque, che vince col turnover, e si dimostra piu' forte del VAR, che è bene ricordare può essere applicato in situazioni che riguardano gol, rigori, scambio di identità ed espulsioni dirette. Invisibile invece il tocco di Koulibaly sulla prima rete del Napoli: forse a molti sara' sfuggita la totale uscita a vuoto del portiere Nicolas... Polemiche comunque evitabili. Applausi invece per il primo gol di Ghoulam, nella gara delle 100 presenze in A col Napoli, traguardo (quest'ultimo) centrato anche da Sarri. In difesa Chiriches ha confermato il buon pre campionato disputato, con il collega Koulibaly che non è stato meno bravo. A centrocampo Hamsik e' ancora alla ricerca della forma migliore, mentre il diesel Zielinski ha lasciato il palco ad uno strepitoso Diawara. In attacco Insigne ha fatto il bello e il cattivo tempo, rispondendo con classe ai soliti cori razzisti piovuti dagli spalti. Bene Milik, bene Callejon, bene anche Giaccherini, come pure l'altro subentrato Allan, benissimo Mertens (ma ormai non fa quasi più notizia). Ne riparleremo nelle finestre Champions con i diretti interessati, augurandoci che la gioia dei protagonisti non venga limitata ai post sui rispettivi profili social, non per protagonismo della stampa, ma perchè i momenti positivi, come quelli difficili, vanno vissuti, sottolineati ed approfonditi insieme. Nel frattempo bastano i gol, e che gol. Partire con il piede giusto è sempre un bel segnale. Intanto, silenzio, parla il Napoli: per il momento solo sul campo e si spera, presto, anche fuori dal rettangolo di gioco.

 

 

 

Antonio Petrazzuolo
 
 
Napoli Magazine
 
 
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com 
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20/08/2024 - 23:19

NAPOLI - Ricordate quel vecchio spot televisivo: "Silenzio, parla Agnesi?". Era un marchio di pasta molto celebre alla fine degli Anni '80 e quella pubblicità, che vi ripropongo al termine di questo editoriale, colpì la mia attenzione di bambino perchè era uno spot muto: scorrevano le immagini di persone a tavola e in sovraimpressione una frase invitava a non stupirsi del messaggio silente, perchè a "parlare" era la pasta. Di sicuro un colpo ad effetto, di impatto, energico nella sua totale quiete. Bene. Ora togliamo "Agnesi" al noto slogan e mettiamo "il Napoli". Come scene di sottofondo immaginiamo gli highlights di Verona-Napoli, con i tre gol partenopei in rapida sequenza, ottimamente orchestrati da Insigne, Souprayen (suo malgrado), Milik e Ghoulam. Ne viene dunque fuori "Silenzio, parla il Napoli". Bello, vero? Il Napoli fa parlare il campo, evitando di dedicare commenti nel pre e post partita "per mantenere alta la concentrazione in vista del match di ritorno col Nizza nei preliminari di Champions". Scelta che non condivido per un semplice motivo: il Napoli, ormai maturo delle proprie convinzioni, è a mio modesto avviso la squadra più forte del campionato e pertanto non ha nulla da temere in nessuna competizione. Rispetto per il Nizza, come per il Verona, l'Atalanta e le squadre che verranno, ma fredda, cinica e spietata consapevolezza della propria forza devastante, che sfocia in campo ogni qualvolta Sarri manda sul terreno di gioco la formazione prescelta, devono assolutamente essere le caratteristiche che questo gruppo deve lanciare al mondo intero. Per cui non può essere una dichiarazione davanti alle telecamere a distogliere l'attenzione di una squadra già fortissima di suo. Dando un occhio al campo, merita un plauso Pepe Reina: super reattivo su Verdi, un guizzo che e' valso come un gol. Non do invece peso al finale di partita, dopo il rigore concesso per fallo di Hysaj su Bessa; un provvedimento errato del signor Fabbri, che non ha visto l'iniziale trattenuta del veronese sull'esterno albanese espulso per fallo conseguente ad una chiara occasione da gol. A 7 minuti dalla fine delle ostilità, con un vantaggio di due reti, ci sarà stata anche qualche fase concitata ma resto del tutto sorpreso per come alcuni cronisti hanno intravisto scenari semi apocalittici che poi puntualmente non si sono verificati. Napoli, dunque, che vince col turnover, e si dimostra piu' forte del VAR, che è bene ricordare può essere applicato in situazioni che riguardano gol, rigori, scambio di identità ed espulsioni dirette. Invisibile invece il tocco di Koulibaly sulla prima rete del Napoli: forse a molti sara' sfuggita la totale uscita a vuoto del portiere Nicolas... Polemiche comunque evitabili. Applausi invece per il primo gol di Ghoulam, nella gara delle 100 presenze in A col Napoli, traguardo (quest'ultimo) centrato anche da Sarri. In difesa Chiriches ha confermato il buon pre campionato disputato, con il collega Koulibaly che non è stato meno bravo. A centrocampo Hamsik e' ancora alla ricerca della forma migliore, mentre il diesel Zielinski ha lasciato il palco ad uno strepitoso Diawara. In attacco Insigne ha fatto il bello e il cattivo tempo, rispondendo con classe ai soliti cori razzisti piovuti dagli spalti. Bene Milik, bene Callejon, bene anche Giaccherini, come pure l'altro subentrato Allan, benissimo Mertens (ma ormai non fa quasi più notizia). Ne riparleremo nelle finestre Champions con i diretti interessati, augurandoci che la gioia dei protagonisti non venga limitata ai post sui rispettivi profili social, non per protagonismo della stampa, ma perchè i momenti positivi, come quelli difficili, vanno vissuti, sottolineati ed approfonditi insieme. Nel frattempo bastano i gol, e che gol. Partire con il piede giusto è sempre un bel segnale. Intanto, silenzio, parla il Napoli: per il momento solo sul campo e si spera, presto, anche fuori dal rettangolo di gioco.

 

 

 

Antonio Petrazzuolo
 
 
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