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MR Z - Napoli, provarci fino in fondo!
13.03.2018 18:44 di Napoli Magazine

NAPOLI - La Juventus prende il largo. La vittoria dei bianconeri contro l'Udinese e il contemporaneo pareggio del Napoli a San Siro con l'Inter hanno ratificato il sorpasso. E la Juve mercoledì sera ha a disposizione il recupero della partita con l'Atalanta per aggiudicarsi se non l'intera partita, quanto meno il primo set. Rimanere lontani quattro punti dalla nuova capolista, con la prospettiva di dover andare a giocare lo scontro diretto allo Juventus Stadium non è una prospettiva rassicurante. Certo il Napoli ci proverà fino in fondo, come ha detto anche Insigne l'altro ieri sera, a botta calda, alla fine della gara di San Siro. Ma non è un'impresa facile, questo dobbiamo dircelo, senza farci troppe illusioni. E' vero, lo scontro diretto mette gli azzurri nella condizione di giocarsi un'importante fetta del futuro faccia a faccia con l'antagonista. E' anche vero che non sta scritto nel Vangelo che la Juve vincerà il recupero contro l'Atalanta. Tutto sommato se i bergamaschi facessero appieno il loro dovere, la gara di mercoledì sera potrebbe avere anche un esito sorprendente. E poi c'è la Champions League che, perlomeno per altre due partite che saranno per i bianconeri durissime, indipendentemente da quello che stabilirà il sorteggio, potrebbe indirettamente dare una mano al Napoli, facendo accumulare ai suoi avversari fatiche e tensioni in un momento decisivo della stagione. Però c'è da fare una constatazione amara sulla disparità delle forze in campo. Sarri lo ha detto e ripetuto più volte: la Juventus ha un'altra robustezza, una struttura differente che può facilmente misurarsi con il fatturato. Il Napoli, al confronto, è una realtà molto più limitata. E' impressionante soffermarsi sulla formazione mandata in campo da Allegri contro l'Udinese. Tra infortunati e titolari tenuti a riposo dopo le fatiche di Coppa, si poteva pensare che il potenziale della squadra schierata contro i friulani potesse essere di qualità inferiore. Andate a dare uno sguardo al tabellino e vi accorgerete invece che, nonostante l'ampio rimaneggiamento, l'undici sceso in campo era di una qualità impressionante. La rosa ampia, il livello numerico di un organico straripante costituiscono la reale differenza tra le due squadre. E il Napoli, comunque andrà a finire la storia del campionato, avrà realizzato in ogni caso un'impresa straordinaria per aver tenuto testa fino all'ultimo alla Juventus. In nessun altro importante campionato europeo c'è una situazione simile. Tutti gli altri tornei che contano possono ormai da tempo considerarsi conclusi quanto a sfida al vertice. Solo in Italia il Napoli e la Juventus si contendono, e lo faranno fino alla fine, lo scettro del più forte. E di questo non si può che dare atto con un plauso alla squadra, a Sarri, alla dirigenza azzurra. Indipendentemente da come andrà a finire.

 
 

 

Mario Zaccaria

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte:www.napolimagazine.com

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NAPOLI - La Juventus prende il largo. La vittoria dei bianconeri contro l'Udinese e il contemporaneo pareggio del Napoli a San Siro con l'Inter hanno ratificato il sorpasso. E la Juve mercoledì sera ha a disposizione il recupero della partita con l'Atalanta per aggiudicarsi se non l'intera partita, quanto meno il primo set. Rimanere lontani quattro punti dalla nuova capolista, con la prospettiva di dover andare a giocare lo scontro diretto allo Juventus Stadium non è una prospettiva rassicurante. Certo il Napoli ci proverà fino in fondo, come ha detto anche Insigne l'altro ieri sera, a botta calda, alla fine della gara di San Siro. Ma non è un'impresa facile, questo dobbiamo dircelo, senza farci troppe illusioni. E' vero, lo scontro diretto mette gli azzurri nella condizione di giocarsi un'importante fetta del futuro faccia a faccia con l'antagonista. E' anche vero che non sta scritto nel Vangelo che la Juve vincerà il recupero contro l'Atalanta. Tutto sommato se i bergamaschi facessero appieno il loro dovere, la gara di mercoledì sera potrebbe avere anche un esito sorprendente. E poi c'è la Champions League che, perlomeno per altre due partite che saranno per i bianconeri durissime, indipendentemente da quello che stabilirà il sorteggio, potrebbe indirettamente dare una mano al Napoli, facendo accumulare ai suoi avversari fatiche e tensioni in un momento decisivo della stagione. Però c'è da fare una constatazione amara sulla disparità delle forze in campo. Sarri lo ha detto e ripetuto più volte: la Juventus ha un'altra robustezza, una struttura differente che può facilmente misurarsi con il fatturato. Il Napoli, al confronto, è una realtà molto più limitata. E' impressionante soffermarsi sulla formazione mandata in campo da Allegri contro l'Udinese. Tra infortunati e titolari tenuti a riposo dopo le fatiche di Coppa, si poteva pensare che il potenziale della squadra schierata contro i friulani potesse essere di qualità inferiore. Andate a dare uno sguardo al tabellino e vi accorgerete invece che, nonostante l'ampio rimaneggiamento, l'undici sceso in campo era di una qualità impressionante. La rosa ampia, il livello numerico di un organico straripante costituiscono la reale differenza tra le due squadre. E il Napoli, comunque andrà a finire la storia del campionato, avrà realizzato in ogni caso un'impresa straordinaria per aver tenuto testa fino all'ultimo alla Juventus. In nessun altro importante campionato europeo c'è una situazione simile. Tutti gli altri tornei che contano possono ormai da tempo considerarsi conclusi quanto a sfida al vertice. Solo in Italia il Napoli e la Juventus si contendono, e lo faranno fino alla fine, lo scettro del più forte. E di questo non si può che dare atto con un plauso alla squadra, a Sarri, alla dirigenza azzurra. Indipendentemente da come andrà a finire.

 
 

 

Mario Zaccaria

 

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