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MR Z - Solo polemiche inutili e sterili!
23.01.2018 11:06 di Napoli Magazine

NAPOLI - Polemiche inutili e sterili. Ai detrattori a tanto al chilo del Napoli non sembrava vero poter finalmente dire la loro sul gol grazie al quale gli azzurri hanno strameritatamente vinto a Bergamo con l'Atalanta, squadra che in 90' minuti (in molti forse lo hanno dimenticato) è riuscita a calciare una sola volta in porta da 25 metri con una conclusione che ha richiesto non una grande parata, come ho sentito dire in giro, ma una buona parata di Reina, visto che il tiro, contrariamente a quanto affermato da taluni, non era destinato a togliere le ragnatele dall'incrocio dei pali, ma era invece abbastanza centrale. Per il resto buio totale, con il Papu Gomez relegato a comparsa davanti agli occhi, probabilmente meravigliati, del CT dell'Argentina Sanpaoli. Il mondo del giornalismo de noantri è entrato in fibrillazione a seguito della convalida del gol di Mertens. Soloni di ogni latitudine hanno commentato la posizione del belga, il suo presunto fuorigioco, la validità del Var. Si è parlato nelle ultime ore sui giornali, nelle tv e nelle radio, su buona parte dei siti specializzati, di storia e di filosofia, con veloci incurisioni nella epistemologia, si sono susseguite disquisizioni di natura teologica e sono stati perfino ascoltati accenni diretti e indiretti alla morale kantiana. Da non sottovalutare, infine, il riferimento cartesiano, vale a dire a un gruppo di rette (dette assi cartesiani) intersecantisi in un punto (origine), lungo le quali misurare le distanze (coordinate) di un punto dall'origine, in modo da poterlo individuare nello spazio. Tutti campioni di geometria! Ma mi facciano il piacere...!!! Se questi colleghi alquanto approssimativi nel loro lavoro si fossero premurati di partecipare giovedì e venerdì scorsi all'Acquacetosa, a Roma, al Seminario 'Il calcio e chi lo racconta', avrebbero evitato di dare inutilmente aria ai loro denti, esercizio che in certi casi è alquanto controproducente. Al seminario in questione è intervenuto Rosetti, responsabile Var (anche per la FIFA, oltre che per l'Italia) il quale ha spiegato ai giornalisti presenti che le immagini che si vedono in TV non sono quelle sulla base delle quali il Var prende le sue decisioni. Il Var (e il suo aiutante che si chiama Avar) hanno a disposizione le immagini di 12 telecamere, prodotte da un'azienda specializzata, leader mondiale del settore, 'autonoma' e che lavora - ovviamente dietro lauto compenso - solo per la Lega. La decisione viene presa sulla base della migliore (o delle migliori) immagini fra le 12 complessive. Lo stesso Rosetti ha precisato che proprio per la iperspecializzazione dei tecnici (conta anche la precisione millimetrica con la quale vengono 'tracciate' sul terreno di gioco le linee parallele a quella del centrocampo e l'attimo preciso della partenza del passaggio) le immagini di cui dispone il Var sono qualitativamente notevolmente migliori di quelle delle TV commerciali. Ecco perché il gol di Hamsik che a tutti noi era sembrato clamorosamente regolare, in realtà non lo era. E' una questione di affidabilità delle tecnologie adoperate. Lo stesso Rosetti ha precisato durante il seminario che proprio per cercare di evitare in futuro le polemiche che stanno avvelenando il clima attorno ai fuorigioco veri o presunti, molto presto dalla sala di controllo del Var l' immagine 'ufficiale', sulla base della quale è stata presa la decisione, sarà 'girata' in tempo reale alle TV affinché la mostrino ai propri abbonati. Informarsi, chiarire, verificare le fonti, parlare solo a ragion veduta, misurare le parole, evitare di trinciare sentenze quando non si è certi di ciò di cui si sta parlando: sono tutte caratteristiche che una volta erano alla base del nostro mestiere e che purtroppo oggi si sono perse in molti, troppi casi. Oggi parlano tutti, senza ritegno, senza neppure un po' di modestia e di umiltà, tutti si sentono giornalisti, in tanti credono addirittura di essere opinion leader. A mano a mano che mi vado invecchiando mi convinco sempre di più che questo mestiere debba essere profondamente rifondato.

 

 

Mario Zaccaria

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte:www.napolimagazine.com

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23/01/2024 - 11:06

NAPOLI - Polemiche inutili e sterili. Ai detrattori a tanto al chilo del Napoli non sembrava vero poter finalmente dire la loro sul gol grazie al quale gli azzurri hanno strameritatamente vinto a Bergamo con l'Atalanta, squadra che in 90' minuti (in molti forse lo hanno dimenticato) è riuscita a calciare una sola volta in porta da 25 metri con una conclusione che ha richiesto non una grande parata, come ho sentito dire in giro, ma una buona parata di Reina, visto che il tiro, contrariamente a quanto affermato da taluni, non era destinato a togliere le ragnatele dall'incrocio dei pali, ma era invece abbastanza centrale. Per il resto buio totale, con il Papu Gomez relegato a comparsa davanti agli occhi, probabilmente meravigliati, del CT dell'Argentina Sanpaoli. Il mondo del giornalismo de noantri è entrato in fibrillazione a seguito della convalida del gol di Mertens. Soloni di ogni latitudine hanno commentato la posizione del belga, il suo presunto fuorigioco, la validità del Var. Si è parlato nelle ultime ore sui giornali, nelle tv e nelle radio, su buona parte dei siti specializzati, di storia e di filosofia, con veloci incurisioni nella epistemologia, si sono susseguite disquisizioni di natura teologica e sono stati perfino ascoltati accenni diretti e indiretti alla morale kantiana. Da non sottovalutare, infine, il riferimento cartesiano, vale a dire a un gruppo di rette (dette assi cartesiani) intersecantisi in un punto (origine), lungo le quali misurare le distanze (coordinate) di un punto dall'origine, in modo da poterlo individuare nello spazio. Tutti campioni di geometria! Ma mi facciano il piacere...!!! Se questi colleghi alquanto approssimativi nel loro lavoro si fossero premurati di partecipare giovedì e venerdì scorsi all'Acquacetosa, a Roma, al Seminario 'Il calcio e chi lo racconta', avrebbero evitato di dare inutilmente aria ai loro denti, esercizio che in certi casi è alquanto controproducente. Al seminario in questione è intervenuto Rosetti, responsabile Var (anche per la FIFA, oltre che per l'Italia) il quale ha spiegato ai giornalisti presenti che le immagini che si vedono in TV non sono quelle sulla base delle quali il Var prende le sue decisioni. Il Var (e il suo aiutante che si chiama Avar) hanno a disposizione le immagini di 12 telecamere, prodotte da un'azienda specializzata, leader mondiale del settore, 'autonoma' e che lavora - ovviamente dietro lauto compenso - solo per la Lega. La decisione viene presa sulla base della migliore (o delle migliori) immagini fra le 12 complessive. Lo stesso Rosetti ha precisato che proprio per la iperspecializzazione dei tecnici (conta anche la precisione millimetrica con la quale vengono 'tracciate' sul terreno di gioco le linee parallele a quella del centrocampo e l'attimo preciso della partenza del passaggio) le immagini di cui dispone il Var sono qualitativamente notevolmente migliori di quelle delle TV commerciali. Ecco perché il gol di Hamsik che a tutti noi era sembrato clamorosamente regolare, in realtà non lo era. E' una questione di affidabilità delle tecnologie adoperate. Lo stesso Rosetti ha precisato durante il seminario che proprio per cercare di evitare in futuro le polemiche che stanno avvelenando il clima attorno ai fuorigioco veri o presunti, molto presto dalla sala di controllo del Var l' immagine 'ufficiale', sulla base della quale è stata presa la decisione, sarà 'girata' in tempo reale alle TV affinché la mostrino ai propri abbonati. Informarsi, chiarire, verificare le fonti, parlare solo a ragion veduta, misurare le parole, evitare di trinciare sentenze quando non si è certi di ciò di cui si sta parlando: sono tutte caratteristiche che una volta erano alla base del nostro mestiere e che purtroppo oggi si sono perse in molti, troppi casi. Oggi parlano tutti, senza ritegno, senza neppure un po' di modestia e di umiltà, tutti si sentono giornalisti, in tanti credono addirittura di essere opinion leader. A mano a mano che mi vado invecchiando mi convinco sempre di più che questo mestiere debba essere profondamente rifondato.

 

 

Mario Zaccaria

 

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