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VIDEO SKY - Verdi: "Non è stato un no al Napoli, non volevo lasciare il Bologna a gennaio, Sarri, Tonelli e Sepe mi hanno chiamato, ma non volevo prendere in giro nessuno"
16.01.2018 12:28 di Napoli Magazine

NAPOLI - A Sky Sport24 HD, intervista esclusiva al trequartista del Bologna Simone Verdi.  

 

 

Perché hai detto no al Napoli e hai deciso di restare a Bologna?

Voglio premettere che non è stato un no al Napoli, nel senso che fin da giugno e come ho ribadito prima di Natale, io avevo intenzione di rimanere a Bologna. Qualunque altra società fosse arrivata avrei preferito restare qui perché avevo preso un impegno con la società e ho iniziato un processo di crescita che voglio continuare fino a giugno. Sono molto lusingato dal fatto che l’offerta sia stata molto importante, anche perché quando arrivano società del genere è normale avere momenti di tentennamento e momenti in cui ci si pensa ma poi sono ritornato sulla mia strada. Ribadisco che non è stato un no alla società del Napoli perché in questo periodo sia la società sia i tifosi del Napoli mi hanno fatto sentire il loro calore e la loro vicinanza: soprattutto sui social mi sono arrivati tantissimi messaggi e per questo li ringrazio.

 

Quella con il Napoli sarebbe stata la grande occasione? È solo rimandata?

Ci sono stati momenti in cui ho pensato a tutte le possibilità ed ero consapevole che mi avesse cercato la prima della classe in questo momento, una squadra forte con una piazza importante dove si poteva ambire all’Europa League e allo Scudetto fino alla fine, ma come ho detto prima ho scelto di restare a Bologna con molta serenità e con il sorriso sulle labbra, perché avevo intrapreso un percorso di crescita ed avevo in testa di finirlo.

 

Il Bologna ti ha fatto pressioni per andare a Napoli per incassare tanti soldi?

No, il Bologna sotto questo aspetto mi ha detto quello che pensava la società ed era logico che i soldi avrebbero fatto comodo, però la scelta era mia e la società mi ha fatto sentire la propria vicinanza dicendomi che, se avessi deciso di restare, loro sarebbero stati comunque contenti. Sanno dell’importanza che ho all’interno di questa squadra, ma ripeto che la scelta è stata mia.

 

Come sono andate le ultime ore, con l’incontro con Giuntoli e la telefonata con Sarri?

Sotto questo punto di vista devo ringraziare il Direttore Sportivo del Napoli Giuntoli perché ha provato in tutti i modi a convincermi, ma io sono sempre rimasto della mia idea e l’ho detto anche a lui. Anche con mister Sarri, quando ieri mi ha chiamato, abbiamo parlato un po’ ma io con molta sincerità gli ho detto che in questo momento non me la sentivo di lasciare Bologna, perché avevo preso una decisione da giugno e ho voluto ribadirgli questa cosa. In questo momento non ce l’avrei fatta e non avrei voluto lasciare Bologna.

 

Tanti tifosi sostengono che tu non abbia lasciato Bologna perché a Napoli non saresti stato sicuro del posto da titolare.

Io a questo non ho pensato perché sono consapevole del fatto che quando arrivi in quelle squadre nessuno ti può garantire il posto sicuro, devi dimostrare di valere una certa piazza e in ogni allenamento devi cercare di andare al 100% per guadagnarti il posto. Dal Napoli non mi hanno assicurato che avrei giocato ed è giusto così perché non sono nella posizione di poterlo dire: sono consapevole del fatto che quando vai in quelle squadre devi avere l’approccio giusto, la testa giusta per conquistarti il posto.

 

Nemmeno il fatto di conoscere molte persone nel Napoli ti ha convinto ad andare?

Sì, mi hanno scritto in tanti, tra cui Sepe e Tonelli, in questi due giorni e mi hanno detto, scherzando, che stavo facendo il fenomeno, ma io ho ribadito la mia posizione anche a loro. Stamattina ho detto a Tonelli che la realtà è che avevo intrapreso un percorso di crescita con il Bologna e volevo portarlo a termine e terminare l’annata qui.

 

A giugno però può capitare di tutto.

Sì, a giugno può capitare di tutto. Ora per me viene il bello, perché so di non avere preso un treno, però sono anche consapevole del fatto che devo dare molto di più da qui in avanti perché anche i tifosi del Bologna si aspetteranno tanto. Ho fatto questa scelta con molta serenità per cui sono tranquillissimo.

 

Chi è che ti è stato vicino in questo momento di crescita personale e di assunzione di responsabilità?  

Mi sono stati vicini la società Bologna, il mio procuratore, la mia fidanzata e la mia famiglia. Tutti hanno cercato di darmi consigli, ma quando arrivano questi momenti, come mi hanno detto in tanti, è importante ascoltare tutti ma poi prendere da soli le decisioni, perché se si fanno scelte basate solo su quello che dicono gli altri poi ci potrebbero essere dei rimpianti nel futuro. Per quello io ho scelto con la mia testa: hanno accettato tutti quelli attorno a me, perché sanno che è una scelta che mi rende felice e questa è la cosa più importante.

 

Cosa succederà se farai gol al Napoli?

Io gioco nel Bologna, quindi può anche succedere che faccia gol al Napoli.

 

Questo 2018 sarà un anno importante per te, cosa vuoi fare con il Bologna e con la Nazionale?

Adesso è ancora più difficile di prima: se finora ho fatto bene, da adesso dovrò fare benissimo e dovrò cercare di non sbagliare mai una partita e di essere determinante anche quando gioco meno bene. So che sarà difficile, perché anche i tifosi del Bologna ora si aspetteranno tanto da me, ma io sono pronto ed ora cercherò di lavorare più di prima per cercare di aiutare la squadra a fare il meglio possibile.

 

Hai chiesto al Bologna di migliorarti il contratto per rimanere?

No, non c’è stata nessuna trattativa e non sono nemmeno nelle condizioni di chiedere questo perché la società mi ha sempre fatto sentire vicinanza e sono davvero grato al Bologna per questo. Ho fatto questa scelta anche perché il Bologna è stata la squadra che ha sempre creduto in me e che mi ha dato la possibilità di crescere.

 

Non pensi di poter crescere di più giocandoti il posto con grandi campioni e per grandi obiettivi?

Ovviamente c’è sempre il rovescio della medaglia, rimanere ha Bologna è stata una scelta serena ma adesso sarà anche difficile perché i tifosi qui si aspetteranno sempre il meglio da me ed anche questo fa parte di un percorso di crescita importante visto che dovrò prendermi delle responsabilità che forse prima non mi erano richieste. Anche per i miei compagni ora devo lavorare duro e dare sempre il meglio, per cui nemmeno la scelta che ho fatto è facile.

 

Durante tutta la trattativa, tu sei sempre stato dell’idea di rimanere a Bologna?

Come ho detto prima, quando arrivano queste grandi società è giusto che uno ci pensi e faccia le sue riflessioni: ci sono stati momenti di tentennamento in cui ho dovuto pensare bene e fare un po’ di riflessioni, però come ho detto prima volevo finire il mio percorso di crescita qui.

 

Cosa ti ha detto Sarri nella telefonata che hai avuto con lui?

Lui mi ha detto onestamente quello che pensava e che, se fossi andato a Napoli, lui sarebbe stato contento. Comunque, ha capito anche la mia decisione e mi ha detto che spera che la mia decisione mi renda felice. Questa è la cosa più importante che mi ha detto.

 

Donadoni, il tuo mister, cosa ti ha detto?

Abbiamo parlato, lui giustamente mi ha detto di pensarci perché sarebbe stata una decisione importante per la mia carriera. Tutti mi hanno dato consigli ma alla fine la scelta è stata mia.

 

Quindi resterai a Bologna?

Adesso finiamo il campionato e poi vedremo: succederà quello che succederà. Per ora si è fatto avanti solo il Napoli.

 

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VIDEO SKY - Verdi: "Non è stato un no al Napoli, non volevo lasciare il Bologna a gennaio, Sarri, Tonelli e Sepe mi hanno chiamato, ma non volevo prendere in giro nessuno"

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16/01/2024 - 12:28

NAPOLI - A Sky Sport24 HD, intervista esclusiva al trequartista del Bologna Simone Verdi.  

 

 

Perché hai detto no al Napoli e hai deciso di restare a Bologna?

Voglio premettere che non è stato un no al Napoli, nel senso che fin da giugno e come ho ribadito prima di Natale, io avevo intenzione di rimanere a Bologna. Qualunque altra società fosse arrivata avrei preferito restare qui perché avevo preso un impegno con la società e ho iniziato un processo di crescita che voglio continuare fino a giugno. Sono molto lusingato dal fatto che l’offerta sia stata molto importante, anche perché quando arrivano società del genere è normale avere momenti di tentennamento e momenti in cui ci si pensa ma poi sono ritornato sulla mia strada. Ribadisco che non è stato un no alla società del Napoli perché in questo periodo sia la società sia i tifosi del Napoli mi hanno fatto sentire il loro calore e la loro vicinanza: soprattutto sui social mi sono arrivati tantissimi messaggi e per questo li ringrazio.

 

Quella con il Napoli sarebbe stata la grande occasione? È solo rimandata?

Ci sono stati momenti in cui ho pensato a tutte le possibilità ed ero consapevole che mi avesse cercato la prima della classe in questo momento, una squadra forte con una piazza importante dove si poteva ambire all’Europa League e allo Scudetto fino alla fine, ma come ho detto prima ho scelto di restare a Bologna con molta serenità e con il sorriso sulle labbra, perché avevo intrapreso un percorso di crescita ed avevo in testa di finirlo.

 

Il Bologna ti ha fatto pressioni per andare a Napoli per incassare tanti soldi?

No, il Bologna sotto questo aspetto mi ha detto quello che pensava la società ed era logico che i soldi avrebbero fatto comodo, però la scelta era mia e la società mi ha fatto sentire la propria vicinanza dicendomi che, se avessi deciso di restare, loro sarebbero stati comunque contenti. Sanno dell’importanza che ho all’interno di questa squadra, ma ripeto che la scelta è stata mia.

 

Come sono andate le ultime ore, con l’incontro con Giuntoli e la telefonata con Sarri?

Sotto questo punto di vista devo ringraziare il Direttore Sportivo del Napoli Giuntoli perché ha provato in tutti i modi a convincermi, ma io sono sempre rimasto della mia idea e l’ho detto anche a lui. Anche con mister Sarri, quando ieri mi ha chiamato, abbiamo parlato un po’ ma io con molta sincerità gli ho detto che in questo momento non me la sentivo di lasciare Bologna, perché avevo preso una decisione da giugno e ho voluto ribadirgli questa cosa. In questo momento non ce l’avrei fatta e non avrei voluto lasciare Bologna.

 

Tanti tifosi sostengono che tu non abbia lasciato Bologna perché a Napoli non saresti stato sicuro del posto da titolare.

Io a questo non ho pensato perché sono consapevole del fatto che quando arrivi in quelle squadre nessuno ti può garantire il posto sicuro, devi dimostrare di valere una certa piazza e in ogni allenamento devi cercare di andare al 100% per guadagnarti il posto. Dal Napoli non mi hanno assicurato che avrei giocato ed è giusto così perché non sono nella posizione di poterlo dire: sono consapevole del fatto che quando vai in quelle squadre devi avere l’approccio giusto, la testa giusta per conquistarti il posto.

 

Nemmeno il fatto di conoscere molte persone nel Napoli ti ha convinto ad andare?

Sì, mi hanno scritto in tanti, tra cui Sepe e Tonelli, in questi due giorni e mi hanno detto, scherzando, che stavo facendo il fenomeno, ma io ho ribadito la mia posizione anche a loro. Stamattina ho detto a Tonelli che la realtà è che avevo intrapreso un percorso di crescita con il Bologna e volevo portarlo a termine e terminare l’annata qui.

 

A giugno però può capitare di tutto.

Sì, a giugno può capitare di tutto. Ora per me viene il bello, perché so di non avere preso un treno, però sono anche consapevole del fatto che devo dare molto di più da qui in avanti perché anche i tifosi del Bologna si aspetteranno tanto. Ho fatto questa scelta con molta serenità per cui sono tranquillissimo.

 

Chi è che ti è stato vicino in questo momento di crescita personale e di assunzione di responsabilità?  

Mi sono stati vicini la società Bologna, il mio procuratore, la mia fidanzata e la mia famiglia. Tutti hanno cercato di darmi consigli, ma quando arrivano questi momenti, come mi hanno detto in tanti, è importante ascoltare tutti ma poi prendere da soli le decisioni, perché se si fanno scelte basate solo su quello che dicono gli altri poi ci potrebbero essere dei rimpianti nel futuro. Per quello io ho scelto con la mia testa: hanno accettato tutti quelli attorno a me, perché sanno che è una scelta che mi rende felice e questa è la cosa più importante.

 

Cosa succederà se farai gol al Napoli?

Io gioco nel Bologna, quindi può anche succedere che faccia gol al Napoli.

 

Questo 2018 sarà un anno importante per te, cosa vuoi fare con il Bologna e con la Nazionale?

Adesso è ancora più difficile di prima: se finora ho fatto bene, da adesso dovrò fare benissimo e dovrò cercare di non sbagliare mai una partita e di essere determinante anche quando gioco meno bene. So che sarà difficile, perché anche i tifosi del Bologna ora si aspetteranno tanto da me, ma io sono pronto ed ora cercherò di lavorare più di prima per cercare di aiutare la squadra a fare il meglio possibile.

 

Hai chiesto al Bologna di migliorarti il contratto per rimanere?

No, non c’è stata nessuna trattativa e non sono nemmeno nelle condizioni di chiedere questo perché la società mi ha sempre fatto sentire vicinanza e sono davvero grato al Bologna per questo. Ho fatto questa scelta anche perché il Bologna è stata la squadra che ha sempre creduto in me e che mi ha dato la possibilità di crescere.

 

Non pensi di poter crescere di più giocandoti il posto con grandi campioni e per grandi obiettivi?

Ovviamente c’è sempre il rovescio della medaglia, rimanere ha Bologna è stata una scelta serena ma adesso sarà anche difficile perché i tifosi qui si aspetteranno sempre il meglio da me ed anche questo fa parte di un percorso di crescita importante visto che dovrò prendermi delle responsabilità che forse prima non mi erano richieste. Anche per i miei compagni ora devo lavorare duro e dare sempre il meglio, per cui nemmeno la scelta che ho fatto è facile.

 

Durante tutta la trattativa, tu sei sempre stato dell’idea di rimanere a Bologna?

Come ho detto prima, quando arrivano queste grandi società è giusto che uno ci pensi e faccia le sue riflessioni: ci sono stati momenti di tentennamento in cui ho dovuto pensare bene e fare un po’ di riflessioni, però come ho detto prima volevo finire il mio percorso di crescita qui.

 

Cosa ti ha detto Sarri nella telefonata che hai avuto con lui?

Lui mi ha detto onestamente quello che pensava e che, se fossi andato a Napoli, lui sarebbe stato contento. Comunque, ha capito anche la mia decisione e mi ha detto che spera che la mia decisione mi renda felice. Questa è la cosa più importante che mi ha detto.

 

Donadoni, il tuo mister, cosa ti ha detto?

Abbiamo parlato, lui giustamente mi ha detto di pensarci perché sarebbe stata una decisione importante per la mia carriera. Tutti mi hanno dato consigli ma alla fine la scelta è stata mia.

 

Quindi resterai a Bologna?

Adesso finiamo il campionato e poi vedremo: succederà quello che succederà. Per ora si è fatto avanti solo il Napoli.

 

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