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TONI AZZURRI - Toni Iavarone: "Napoli, chiamatelo pure GOLZALO Higuain!"
21.03.2016 20:56 di Napoli Magazine

NAPOLI - Emerge in tutta la sua voglia di vincere, la squadra che a volte diventa per gli avversari bersaglio da Luna Park. La porta di Reina è come quei baracconi del gioco con le pallette: un tiro, un premio. Due tiri del Genoa, un gol. Ora, però, sfogliamo i petali di quest’altro successo ripreso per i capelli e condotto in porto con la forza dei meccanismi offensivi e, pure, con la forza di volontà. Ed è “Gol-zalo” (perdonate il facile neologismo) Higuain la plastica raffigurazione di questo fantastico paradigma calcistico. È soprattutto lui, assieme al meglio del meglio della scuola Sarri, ad aver cambiato il destino del Napoli e del campionato in corso. Ci sono volute 30 giornate per rimettere in ordine la classifica, riportando in alto due delle tre favorite in estate. Si diceva: soltanto l’Inter può fermare Juve e Roma. Sette mesi dopo si registra una sola, grande novità. Non c’è l’Inter fra le prime tre, ma il Napoli, secondo con sette punti di vantaggio sulla Roma terza: un’enormità. Le previsioni di agosto erano fondate sulla prima analisi di mercato. Juve, Inter e Roma avevano i favori degli allibratori italiani e inglesi. Contavano nei giudizi gli investimenti delle società, ma anche le scelte tecniche. La Juve era a 1,9. Una quota da favoritissima. La Roma a 5.5, il Napoli a 11. I bookmakers mostravano verso il Napoli più fiducia dello stesso Napoli, se è vero che nel contratto di Sarri figura solo il premio Champions, lo scudetto non è neppure menzionato. Dunque, se il Napoli è la rivelazione dell’anno lo si deve a Sarri, quanto ai giocatori che ne condividono passione e regole: la cultura del sacrificio e dello studio li porta dove nessuno immaginava. Se sono bastati tre arrivi - Reina, Allan, Hysaj - a riverniciare con 17 punti in più, la squadra appassita intorno a Benitez, sono evidenti i meriti di Sarri e dei suoi giocatori. Solo una campagna acquisti faraonica - ovviamente mai verificatasi - avrebbe potuto cambiare così i destini di una squadra. La società ha avuto merito in una rara fortuna. Proprio perché non si ricordano grossi investimenti in due mercati: uscì imperfetto e incompleto in agosto, non ha avuto vitamine a gennaio. Se De Laurentiis si ferma oltre le vetrine del mercato, tuttavia, non può essere certo censurato. Il Napoli è suo. Non ha multinazionali alle spalle e nemmeno voglia di guardare oltre il proprio fatturato. Ben venga, quindi, l’anno dei miracoli, ma poi si passi dai fatti straordinari all’ordinarietà dei successi.

 

 

Toni Iavarone

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte:www.napolimagazine.com

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TONI AZZURRI - Toni Iavarone: "Napoli, chiamatelo pure GOLZALO Higuain!"

di Napoli Magazine

21/03/2024 - 20:56

NAPOLI - Emerge in tutta la sua voglia di vincere, la squadra che a volte diventa per gli avversari bersaglio da Luna Park. La porta di Reina è come quei baracconi del gioco con le pallette: un tiro, un premio. Due tiri del Genoa, un gol. Ora, però, sfogliamo i petali di quest’altro successo ripreso per i capelli e condotto in porto con la forza dei meccanismi offensivi e, pure, con la forza di volontà. Ed è “Gol-zalo” (perdonate il facile neologismo) Higuain la plastica raffigurazione di questo fantastico paradigma calcistico. È soprattutto lui, assieme al meglio del meglio della scuola Sarri, ad aver cambiato il destino del Napoli e del campionato in corso. Ci sono volute 30 giornate per rimettere in ordine la classifica, riportando in alto due delle tre favorite in estate. Si diceva: soltanto l’Inter può fermare Juve e Roma. Sette mesi dopo si registra una sola, grande novità. Non c’è l’Inter fra le prime tre, ma il Napoli, secondo con sette punti di vantaggio sulla Roma terza: un’enormità. Le previsioni di agosto erano fondate sulla prima analisi di mercato. Juve, Inter e Roma avevano i favori degli allibratori italiani e inglesi. Contavano nei giudizi gli investimenti delle società, ma anche le scelte tecniche. La Juve era a 1,9. Una quota da favoritissima. La Roma a 5.5, il Napoli a 11. I bookmakers mostravano verso il Napoli più fiducia dello stesso Napoli, se è vero che nel contratto di Sarri figura solo il premio Champions, lo scudetto non è neppure menzionato. Dunque, se il Napoli è la rivelazione dell’anno lo si deve a Sarri, quanto ai giocatori che ne condividono passione e regole: la cultura del sacrificio e dello studio li porta dove nessuno immaginava. Se sono bastati tre arrivi - Reina, Allan, Hysaj - a riverniciare con 17 punti in più, la squadra appassita intorno a Benitez, sono evidenti i meriti di Sarri e dei suoi giocatori. Solo una campagna acquisti faraonica - ovviamente mai verificatasi - avrebbe potuto cambiare così i destini di una squadra. La società ha avuto merito in una rara fortuna. Proprio perché non si ricordano grossi investimenti in due mercati: uscì imperfetto e incompleto in agosto, non ha avuto vitamine a gennaio. Se De Laurentiis si ferma oltre le vetrine del mercato, tuttavia, non può essere certo censurato. Il Napoli è suo. Non ha multinazionali alle spalle e nemmeno voglia di guardare oltre il proprio fatturato. Ben venga, quindi, l’anno dei miracoli, ma poi si passi dai fatti straordinari all’ordinarietà dei successi.

 

 

Toni Iavarone

 

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