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G-FACTOR - G. Lucariello scrive su "NM": "Stop a insulti e critiche"
18.08.2018 13:20 di Napoli Magazine

NAPOLI - Dovevano far meglio, dovevano fare di più anziché disporre soltanto un minuto di raccoglimento e la fascia di lutto al braccio. Troppo poco per un tragico evento che ha colpito l’Italia e commosso il mondo. I vertici del Coni, della Figc e della Lega Calcio hanno invece pensato soltanto ai soldi, anziché fermare tutto il calcio nel rispetto dei morti di Genova e del lutto nazionale proclamato per questa immane tragedia: da mandare a casa, senza esitazioni. Invece resteranno saldamente ai loro posti. Ancora una volta purtroppo. La situazione è questa: i soldi, gli affari, gli sponsor, le tv in tutte le salse, il business, l’interesse delle imprese sportive, soprattutto quelle di serie A del nostro calcio prevalgono su tutto e su tutti, una spietatezza. Calpestato il buon senso civile, i valori, la memoria e il rispetto dovuti. Già, i soldi. Ponendo in qualche modo un parallelo sotto questo profilo, ecco il denominatore di quello che è diventato un pesantissimo dissidio tra una parte della tifoseria azzurra e il presidente del Napoli che sinceramente fa di tutto per non rendersi simpatico. I social denunciano e testimoniano sintetizzando il dissenso iniziale che ha dato vita a questa profonda spaccatura, il calciomercato e gli striscioni di contestazione nei confronti di De Laurentiis. Questi i punti di partenza di una diatriba che ha raggiunto punte insostenibili, intollerabili. Un recentissimo intervento pubblico del patron azzurro ha scatenato ancor di più chi già gli contestava il mancato acquisto di calciatori di superiore livello e il mancato arrivo di giocatori in ruoli ritenuti chiave: insulti e offese che stanno caratterizzando un momento tra i più travagliati della storia azzurra. Nemmeno negli anni di Ferlaino, quelli peggiori con la squadra in zona retrocessione, si era arrivati a tale livello di scontri verbali. Più in generale i napoletani ne fanno adesso una questione di orgoglio e di dignità, altri invece guardano soltanto all’aspetto calcistico, il che sta provocando una profonda spaccatura all’interno della torcida. Chi invece bada al sodo è Ancelotti che ieri poco dopo mezzogiorno ha illustrato la sua missione e gli obiettivi puntati dal Napoli nella stagione che inizia stasera con Lazio-Napoli. Un altro motivo di fermento e di dissenso nella tifoseria azzurra è costituito dalla nuova piattaforma Dazn, improvvisamente sorta sulla scena con i suoi costi ulteriori anche agli abbonati Sky e Mediaset Premium e con criteri tecnici di collegamento piuttosto complicati e per niente agevoli. Come dare torto alla tartassata torcida azzurra? Siamo comunque alla partenza di un nuovo campionato che inizia con l’amaro e il veleno in bocca. Vogliamo spendere però qualche riflessione per i tifosi della squadra del cuore, senza che nessuno delle parti se la prenda. Basta con gli insulti: i napoletani non lo meritano. 

 

 

Gianfranco Lucariello

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com 

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G-FACTOR - G. Lucariello scrive su "NM": "Stop a insulti e critiche"

di Napoli Magazine

18/08/2024 - 13:20

NAPOLI - Dovevano far meglio, dovevano fare di più anziché disporre soltanto un minuto di raccoglimento e la fascia di lutto al braccio. Troppo poco per un tragico evento che ha colpito l’Italia e commosso il mondo. I vertici del Coni, della Figc e della Lega Calcio hanno invece pensato soltanto ai soldi, anziché fermare tutto il calcio nel rispetto dei morti di Genova e del lutto nazionale proclamato per questa immane tragedia: da mandare a casa, senza esitazioni. Invece resteranno saldamente ai loro posti. Ancora una volta purtroppo. La situazione è questa: i soldi, gli affari, gli sponsor, le tv in tutte le salse, il business, l’interesse delle imprese sportive, soprattutto quelle di serie A del nostro calcio prevalgono su tutto e su tutti, una spietatezza. Calpestato il buon senso civile, i valori, la memoria e il rispetto dovuti. Già, i soldi. Ponendo in qualche modo un parallelo sotto questo profilo, ecco il denominatore di quello che è diventato un pesantissimo dissidio tra una parte della tifoseria azzurra e il presidente del Napoli che sinceramente fa di tutto per non rendersi simpatico. I social denunciano e testimoniano sintetizzando il dissenso iniziale che ha dato vita a questa profonda spaccatura, il calciomercato e gli striscioni di contestazione nei confronti di De Laurentiis. Questi i punti di partenza di una diatriba che ha raggiunto punte insostenibili, intollerabili. Un recentissimo intervento pubblico del patron azzurro ha scatenato ancor di più chi già gli contestava il mancato acquisto di calciatori di superiore livello e il mancato arrivo di giocatori in ruoli ritenuti chiave: insulti e offese che stanno caratterizzando un momento tra i più travagliati della storia azzurra. Nemmeno negli anni di Ferlaino, quelli peggiori con la squadra in zona retrocessione, si era arrivati a tale livello di scontri verbali. Più in generale i napoletani ne fanno adesso una questione di orgoglio e di dignità, altri invece guardano soltanto all’aspetto calcistico, il che sta provocando una profonda spaccatura all’interno della torcida. Chi invece bada al sodo è Ancelotti che ieri poco dopo mezzogiorno ha illustrato la sua missione e gli obiettivi puntati dal Napoli nella stagione che inizia stasera con Lazio-Napoli. Un altro motivo di fermento e di dissenso nella tifoseria azzurra è costituito dalla nuova piattaforma Dazn, improvvisamente sorta sulla scena con i suoi costi ulteriori anche agli abbonati Sky e Mediaset Premium e con criteri tecnici di collegamento piuttosto complicati e per niente agevoli. Come dare torto alla tartassata torcida azzurra? Siamo comunque alla partenza di un nuovo campionato che inizia con l’amaro e il veleno in bocca. Vogliamo spendere però qualche riflessione per i tifosi della squadra del cuore, senza che nessuno delle parti se la prenda. Basta con gli insulti: i napoletani non lo meritano. 

 

 

Gianfranco Lucariello

 

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