NAPOLI - Voci o no, Sarri non si tocca. Da Napoli si è già alzato il forte coro della Torcia azzurra: "giù le mani da don Maurizio" urlare la gente che ai immagina un quadro come quello prospettato e confermato da chi ha sottoscritto un rendez-vous tra l'allenatore toscano e qualcuno - ma chi - per conto di Madama. Difficile da credere anche perché don Maurizio non é né Capello né Higuain, è di un'altra pasta. Due giuda: Capello giurò ai tifosi della Roma che mai è poi mai sarebbe andato alla Juve e poi invece ci andò. Higuain a sua volta si è attaccato al "progetto" non rispettato dal patron tradendo però il sentimento che lui stesso aveva scatenato nei tifosi, spessissimo invitati dall'argentino a cantare con lui "un giorno all'improvviso". Si, è di un'altra pasta Sarri che si è indiavolato per questa voce, annunciando tuoni e fulmini nei confronti di chi  ha scritto "una falsità", ha detto più volte il timoniere del Napoli. E c'è da credere al suo senso dell'onore e alla sua professionalità ma c'è anche da ritenere che sulla sua pista si lanceranno diversi club, visto che sta lavorando alla grande e che nei suoi confronti si sprecano apprezzamenti pure a livello europeo. Ad ogni bisogna preoccuparsi? Pensiamo proprio di no. D'altronde Sarri ha un contratto blindato dal Napoli e almeno per il momento non se ne parla proprio. Alcuni mesi fa tuttavia alcuni organi d'informazione paventato o un presunto possibile addio a fine stagione per un rapporto per niente idilliaco con De Laurentino e presunti difformi punti di vista sul "progetto" Napoli. Ma va pure detto che se tutto andrà per il verso giusto, don Maurizio diventerà il nuovo re di Napoli. E le sirene resteranno a guardare.

Gianfranco Lucariello

Napoli Magazine

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