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IL SUPER PENSIERO - Pastore su "NM": "Arbitri ormai allo sbando, guagliù, facimm' 'e 'ccorna..."
01.05.2017 23:13 di Napoli Magazine

NAPOLI - E chi lo sa se questo andazzo finalmente avrà fine. Chi lo sa se, quando finalmente verranno introdotte le nuove tecnologie, gli arbitri la smetteranno di considerarsi tanti esseri divini scesi in terra a miracol mostrare. Mi riferisco innanzitutto, lo avrete capito, ad un signore che da qualche tempo viene considerato il miglior arbitro italiano. Si chiama Orsato e, insieme al suo collaboratore che staziona a fondo campo vicino alla porta, si è fatto fare fesso da un vecchio marpione in maglia giallorossa che si chiama Strootman. Il quale è entrato in area ed ha fatto un tuffo degno del migliore fra gli stuntman, un tuffo da premio Oscar. L'interpretazione è talmente piaciuta al signore che dirigeva la partita che lo ha premiato con un calcio di rigore a favore della Roma. Vedere i giallorossi esultare (e mi riferisco specialmente a De Rossi che ha rischiato il coccolone) è stato ancora più vergognoso della sceneggiata di Strootman. Il quale, se il calcio fosse giusto, dovrebbe essere fermato, per la prova televisiva, almeno per due giornate. Spero che succeda anche se, visto qualche precedente (ricordo lo stesso giocatore, un vero gentiluomo, versare l'acqua della bottiglietta in testa ad un avversario: anche in quale caso le telecamere avevano ripreso tutta la scena ma al giallorosso non accadde niente). Ma non è solo "l'arbitro più bravo d'Italia" a meritare di essere ricordato. Un altro esemplare che ci augureremmo di non vedere più in campo si chiama Minelli e siamo d'accordo con voi: non sappiamo chi è, non l'abbiamo mai, come si dice con un pizzico di volgarità, coperto. Forse proprio per questo, il sigmor Minelli, che dirigeva Cagliari-Pescara, si è reso protagonista di un fatto ancor più grave rispetto all'erroraccio di Orsato. Il signor Minelli ha avuto il coraggio di ammomire Muntari che, con la massima cortesia, gli stava comunicando la sua intenzione di abbandonare il terreno di gioco per non ascoltare più i "buu" e le offese che il civilissimo pubblico di Cagliari gli stava vomitando addosso. Ebbene, il signor Minelli, invece di fermare Muntari, chiamare il capitano del Cagliari ed intimargli di avvertire il pubblico di non continuare ad esibirsi in quella rivoltante scena, ha ammonito Muntari, che è uscito lo stesso dal campo e che ora, secondo i regolamenti, potrà essere squalificato. Caso strano, quegli ululati scimmieschi, degni solo di chi li ha lanciati, non sono stati uditi da nessuno, men che mai dall'arbitro e dalla panchina cagliaritana. Sappiamo com'è andata a finire altre volte: la società cara ai baluba è stata multata di 15-20mila euro e il giocatore offeso non ha potuto difendersi o rispondere agli insulti ricevuti. Ma già, si vede che la cosiddetta "discriminazione territoriale", formula inventata dal presidente della Federcalcio Tavecchio per "addolcire" la parola razzismo e rendere meno colpevoli i cori contro i napoletani in voga sulle tribune dello Juventus Stadium, ora ha travalicato le frontiere e contro Muntari c'è stata solo discriminazione territoriale e non vera e propria esibizione di razzismo. La cosa più assurda sono state le dichiarazioni di alcuni sardi, che hanno dipinto i propri sostenitori come angioletti innocenti, quando si sa che, per esempio, il "Vesuvio lavali col fuoco" è stato intonato anche al Sant'Elia, oltre che, pensate un po', nello stadio di Foggia. E veniamo finalmente a Inter-Napoli ed a Rocchi. Il quale è stato fortunato. Oltre che distratto. Non si è avveduto degli interventi pesanti subiti dagli attaccanti napoletani (chiedere a Callejon e a Mertens), non ha visto il braccio di Icardi respingere in barriera la punizione di Insigne, si è affrettato ad ammonire Rog, risparmiando doverosamente interventi altrettanto duri dei giocatori nerazzurri. Ma dicevo che è stato anche fortunato, Rocchi. Perchè una squadra che non gli è affatto simpatica (ed i precedenti ci sono tutti) ha vinto alla grande, sia pure con un solo gol all'attivo, risparmiando all'arbitro critiche pesanti. Ma basta con gli arbitri, che continuo a considerare, nel loro complesso, fra i peggiori d'Europa, e complimenti incredìbilmente vivi ad una squadra, quella di Sarri, che ha giocato una delle sue partite più belle a San Siro, facendo dimenticare le sacrosante critiche di Reggio Emilia contro il Sassuolo. Veder giocare il Napoli è un godimento continuo (il mio amico Lorenzo D'Albora sarebbe molto, molto più esplicito, in proposito). Recriminare sui troppi punti lasciati per strada, specie contro squadre minori, mi pare inutile. Ora il Napoli ha un grosso obiettivo davanti, quello del secondo posto. Facciamo tutti gli scongiuri del mondo, tocchiamo legno o cosa diavolo vogliamo toccare, ma si tratta di un obiettivo alla sua portata. Guagliù, facimm' 'e 'ccorna...

 

 

Rosario Pastore

 

Napoli Magazine

 

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IL SUPER PENSIERO - Pastore su "NM": "Arbitri ormai allo sbando, guagliù, facimm' 'e 'ccorna..."

di Napoli Magazine

01/05/2024 - 23:13

NAPOLI - E chi lo sa se questo andazzo finalmente avrà fine. Chi lo sa se, quando finalmente verranno introdotte le nuove tecnologie, gli arbitri la smetteranno di considerarsi tanti esseri divini scesi in terra a miracol mostrare. Mi riferisco innanzitutto, lo avrete capito, ad un signore che da qualche tempo viene considerato il miglior arbitro italiano. Si chiama Orsato e, insieme al suo collaboratore che staziona a fondo campo vicino alla porta, si è fatto fare fesso da un vecchio marpione in maglia giallorossa che si chiama Strootman. Il quale è entrato in area ed ha fatto un tuffo degno del migliore fra gli stuntman, un tuffo da premio Oscar. L'interpretazione è talmente piaciuta al signore che dirigeva la partita che lo ha premiato con un calcio di rigore a favore della Roma. Vedere i giallorossi esultare (e mi riferisco specialmente a De Rossi che ha rischiato il coccolone) è stato ancora più vergognoso della sceneggiata di Strootman. Il quale, se il calcio fosse giusto, dovrebbe essere fermato, per la prova televisiva, almeno per due giornate. Spero che succeda anche se, visto qualche precedente (ricordo lo stesso giocatore, un vero gentiluomo, versare l'acqua della bottiglietta in testa ad un avversario: anche in quale caso le telecamere avevano ripreso tutta la scena ma al giallorosso non accadde niente). Ma non è solo "l'arbitro più bravo d'Italia" a meritare di essere ricordato. Un altro esemplare che ci augureremmo di non vedere più in campo si chiama Minelli e siamo d'accordo con voi: non sappiamo chi è, non l'abbiamo mai, come si dice con un pizzico di volgarità, coperto. Forse proprio per questo, il sigmor Minelli, che dirigeva Cagliari-Pescara, si è reso protagonista di un fatto ancor più grave rispetto all'erroraccio di Orsato. Il signor Minelli ha avuto il coraggio di ammomire Muntari che, con la massima cortesia, gli stava comunicando la sua intenzione di abbandonare il terreno di gioco per non ascoltare più i "buu" e le offese che il civilissimo pubblico di Cagliari gli stava vomitando addosso. Ebbene, il signor Minelli, invece di fermare Muntari, chiamare il capitano del Cagliari ed intimargli di avvertire il pubblico di non continuare ad esibirsi in quella rivoltante scena, ha ammonito Muntari, che è uscito lo stesso dal campo e che ora, secondo i regolamenti, potrà essere squalificato. Caso strano, quegli ululati scimmieschi, degni solo di chi li ha lanciati, non sono stati uditi da nessuno, men che mai dall'arbitro e dalla panchina cagliaritana. Sappiamo com'è andata a finire altre volte: la società cara ai baluba è stata multata di 15-20mila euro e il giocatore offeso non ha potuto difendersi o rispondere agli insulti ricevuti. Ma già, si vede che la cosiddetta "discriminazione territoriale", formula inventata dal presidente della Federcalcio Tavecchio per "addolcire" la parola razzismo e rendere meno colpevoli i cori contro i napoletani in voga sulle tribune dello Juventus Stadium, ora ha travalicato le frontiere e contro Muntari c'è stata solo discriminazione territoriale e non vera e propria esibizione di razzismo. La cosa più assurda sono state le dichiarazioni di alcuni sardi, che hanno dipinto i propri sostenitori come angioletti innocenti, quando si sa che, per esempio, il "Vesuvio lavali col fuoco" è stato intonato anche al Sant'Elia, oltre che, pensate un po', nello stadio di Foggia. E veniamo finalmente a Inter-Napoli ed a Rocchi. Il quale è stato fortunato. Oltre che distratto. Non si è avveduto degli interventi pesanti subiti dagli attaccanti napoletani (chiedere a Callejon e a Mertens), non ha visto il braccio di Icardi respingere in barriera la punizione di Insigne, si è affrettato ad ammonire Rog, risparmiando doverosamente interventi altrettanto duri dei giocatori nerazzurri. Ma dicevo che è stato anche fortunato, Rocchi. Perchè una squadra che non gli è affatto simpatica (ed i precedenti ci sono tutti) ha vinto alla grande, sia pure con un solo gol all'attivo, risparmiando all'arbitro critiche pesanti. Ma basta con gli arbitri, che continuo a considerare, nel loro complesso, fra i peggiori d'Europa, e complimenti incredìbilmente vivi ad una squadra, quella di Sarri, che ha giocato una delle sue partite più belle a San Siro, facendo dimenticare le sacrosante critiche di Reggio Emilia contro il Sassuolo. Veder giocare il Napoli è un godimento continuo (il mio amico Lorenzo D'Albora sarebbe molto, molto più esplicito, in proposito). Recriminare sui troppi punti lasciati per strada, specie contro squadre minori, mi pare inutile. Ora il Napoli ha un grosso obiettivo davanti, quello del secondo posto. Facciamo tutti gli scongiuri del mondo, tocchiamo legno o cosa diavolo vogliamo toccare, ma si tratta di un obiettivo alla sua portata. Guagliù, facimm' 'e 'ccorna...

 

 

Rosario Pastore

 

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