NAPOLI - Il Napoli scruta il vicino orizzonte calcistico e rafforza la volontà di lasciare, in questo campionato, un suo bel ricordo. Una chiara possibilità, che nella imminente partita con la Juventus potrebbe trovare lo slancio migliore. Una ''sfida'' di gran livello, tra due squadre da sempre impegnate a meritare applausi proprio per la partita che, come si diceva un tempo, '' vale un campionato''. Per questo i tifosi azzurri si augurano una partita significativa e importante. Il team azzurro ha dimostrato, nel corso del torneo, le proprie virtù calcistiche ma non è riuscito a far propria una grande vittoria finale. Sarebbe significativo ora un risultato positivo come sguardo proiettato sul prossimo futuro . Il ''presente'' lascia il ricordo di '' bei momenti'' per sottolineare l'orizzonte gradevole che spesso l'andamento del Napoli ha mostrato. Intorno a tale orizzonte confluisce lo stato d'animo della tifoseria, cui sembra che in questo Napoli ci siano luci e segni di altre stagioni, quando gli azzurri creavano un gran gioco e meritavano soprannomi suggeriti dall'ammirazione. Ricordiamone qualcuno: Beniamino Di Giacomo, dal gioco ''brillante e volitivo'', fu chiamato O' Bersagliere. Gianni Improta, mezz'ala ''elegante'' , divenne ''Il baronetto''. Beppe Bruscolotti, gran terzino, fu ''Palo 'e fierro ''. Antonio Careca, forte goleador, era accolto dal refrein che diceva ''Tira la bomba, tira la bomba''. Luis Vinicio fu ''o lione'' e ''lione'' fu anche Comaschi, gran terzino. E poi, Astorri fu chiamato '' 'o sceriffo'' per il suo correre, come fosse in sella a un cavallo. Tra gli azzurri e i tifosi si intrecciavano stati d'animo positivi. Una realtà ''azzurra'' .