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MR Z - Napoli, quanti interrogativi...
05.12.2017 07:00 di Napoli Magazine

NAPOLI - Se soltanto Sarri volesse (o potesse) parlare a cuore aperto, si risolverebbe finalmente il mistero della mancata utilizzazione di tanti giocatori in rosa e si spiegherebbero tante cose. Sull'argomento, che si va facendo sempre più delicato e scottante a mano a mano che passano le settimane e che crescono le difficoltà, invece c'è un silenzio tombale e dunque non sapremo mai nulla di certo. Dobbiamo pertanto arrampicarci sugli specchi e sforzare la fantasia per tentare di dare una spiegazione plausibile a tante domande. Perché giocano sempre gli stessi? Come mai ci sono alcuni calciatori in rosa (Maksimovic, Rog, Ounas, Giaccherini) che non si sono visti quasi mai in campo? Chi ha voluto questi acquisti? Soltanto la società? E' stato chiesto un parere preventivo all'allenatore? E Tonelli? Come mai non viene neppure più convocato? E' un provvedimento di natura tecnica? Ha qualche problema di salute e non lo sappiamo? C'è qualche motivo disciplinare? Fino a quando le cose continuavano ad andare bene, la risposta a tutte queste domande poteva risultare anche di scarso interesse. Ora non più. La Juventus ha vinto la partita venerdì per essere riuscita a segnare un gol in contropiede al 12' e per aver subito dopo parcheggiato il famoso autobus davanti alla propria porta. Un catenaccio come quelli anni '60 che i più anziani, come me, ricordano aver caratterizzato per lunghi anni il calcio italiano. Il Napoli, però, ci ha messo anche molto del suo. Gli uomini sono stanchi, stanchissimi e in qualche caso non si reggono più in piedi. E come potrebbe essere diversamente se è vero, come è vero, che dall'inizio della stagione (cioè dall'inizio del mese di luglio) giocano sempre gli stessi? Insigne è crollato. Non si sa di preciso neppure che cosa abbia accusato (il Napoli, sull'argomento, ha steso una spessa cortina fumogena, come se si trattasse del terzo segreto di Fatima che nessun Papa è disponibile a rivelare), ma quel che è certo è che non ce la fa più. D'altro canto ha giocato 60 partite consecutive e vorrei vedere chiunque altro al suo posto. Sarri, però, non sente ragione. Sostiene che i dati di cui è in possesso sulle risposte atletiche dei suoi uomini lo confortano. Ma al pallone, si sa, si gioca con i piedi e con le gambe, ma anche con la testa. Dispone l'allenatore di dati altrettanto chiari sul funzionamento e sulla tenuta psicologica dei suoi calciatori? Ora si parla della necessità di rinforzare la rosa a gennaio con l'acquisto, quanto meno, di un attaccante e di un laterale di difesa, di uomini, cioè, che sostituiscano i lungo degenti Milik e Ghoulam. Arriveranno Inglese, Vrsaljko o Grimaldo? E chi lo può dire? La campagna acquisti del Napoli è sempre caratterizzata da contrattazioni che rasentano il grottesco. Per chiudere una trattativa ci vuole la mano di Dio. E alla fine, quando qualcosa accade, non si sa mai se alla spalle c'è stata o meno la benedizione dell'allenatore. E se si concludesse davvero l'acquisto di tali calciatori, Sarri li farebbe giocare o correrebbero il rischio di rimanere a stabulare in panchina? Tutti questi interrogativi dilaniano l'animo dei tifosi e per certi versi fanno più male della sconfitta con la Juve. Il Napoli, ovviamente, ha tutte le carte in regola per disputare fino in fondo una grande stagione, come ha fatto fino a ora. Abbiamo tutti la convinzione che gli azzurri lotteranno fino all'ultimo con Juventus,Inter e Roma per la conquista dello scudetto. Ma se ci fosse un po' più di chiarezza nella gestione tecnica ed in quella societaria, se Sarri e De Laurentiis fossero più trasparenti sui troppi temi che rimangono oscuri, le cose andrebbero sicuramente meglio.

 

 

Mario Zaccaria

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte:www.napolimagazine.com

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05/12/2024 - 07:00

NAPOLI - Se soltanto Sarri volesse (o potesse) parlare a cuore aperto, si risolverebbe finalmente il mistero della mancata utilizzazione di tanti giocatori in rosa e si spiegherebbero tante cose. Sull'argomento, che si va facendo sempre più delicato e scottante a mano a mano che passano le settimane e che crescono le difficoltà, invece c'è un silenzio tombale e dunque non sapremo mai nulla di certo. Dobbiamo pertanto arrampicarci sugli specchi e sforzare la fantasia per tentare di dare una spiegazione plausibile a tante domande. Perché giocano sempre gli stessi? Come mai ci sono alcuni calciatori in rosa (Maksimovic, Rog, Ounas, Giaccherini) che non si sono visti quasi mai in campo? Chi ha voluto questi acquisti? Soltanto la società? E' stato chiesto un parere preventivo all'allenatore? E Tonelli? Come mai non viene neppure più convocato? E' un provvedimento di natura tecnica? Ha qualche problema di salute e non lo sappiamo? C'è qualche motivo disciplinare? Fino a quando le cose continuavano ad andare bene, la risposta a tutte queste domande poteva risultare anche di scarso interesse. Ora non più. La Juventus ha vinto la partita venerdì per essere riuscita a segnare un gol in contropiede al 12' e per aver subito dopo parcheggiato il famoso autobus davanti alla propria porta. Un catenaccio come quelli anni '60 che i più anziani, come me, ricordano aver caratterizzato per lunghi anni il calcio italiano. Il Napoli, però, ci ha messo anche molto del suo. Gli uomini sono stanchi, stanchissimi e in qualche caso non si reggono più in piedi. E come potrebbe essere diversamente se è vero, come è vero, che dall'inizio della stagione (cioè dall'inizio del mese di luglio) giocano sempre gli stessi? Insigne è crollato. Non si sa di preciso neppure che cosa abbia accusato (il Napoli, sull'argomento, ha steso una spessa cortina fumogena, come se si trattasse del terzo segreto di Fatima che nessun Papa è disponibile a rivelare), ma quel che è certo è che non ce la fa più. D'altro canto ha giocato 60 partite consecutive e vorrei vedere chiunque altro al suo posto. Sarri, però, non sente ragione. Sostiene che i dati di cui è in possesso sulle risposte atletiche dei suoi uomini lo confortano. Ma al pallone, si sa, si gioca con i piedi e con le gambe, ma anche con la testa. Dispone l'allenatore di dati altrettanto chiari sul funzionamento e sulla tenuta psicologica dei suoi calciatori? Ora si parla della necessità di rinforzare la rosa a gennaio con l'acquisto, quanto meno, di un attaccante e di un laterale di difesa, di uomini, cioè, che sostituiscano i lungo degenti Milik e Ghoulam. Arriveranno Inglese, Vrsaljko o Grimaldo? E chi lo può dire? La campagna acquisti del Napoli è sempre caratterizzata da contrattazioni che rasentano il grottesco. Per chiudere una trattativa ci vuole la mano di Dio. E alla fine, quando qualcosa accade, non si sa mai se alla spalle c'è stata o meno la benedizione dell'allenatore. E se si concludesse davvero l'acquisto di tali calciatori, Sarri li farebbe giocare o correrebbero il rischio di rimanere a stabulare in panchina? Tutti questi interrogativi dilaniano l'animo dei tifosi e per certi versi fanno più male della sconfitta con la Juve. Il Napoli, ovviamente, ha tutte le carte in regola per disputare fino in fondo una grande stagione, come ha fatto fino a ora. Abbiamo tutti la convinzione che gli azzurri lotteranno fino all'ultimo con Juventus,Inter e Roma per la conquista dello scudetto. Ma se ci fosse un po' più di chiarezza nella gestione tecnica ed in quella societaria, se Sarri e De Laurentiis fossero più trasparenti sui troppi temi che rimangono oscuri, le cose andrebbero sicuramente meglio.

 

 

Mario Zaccaria

 

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