L'Angolo
IL COMMENTO - Vialli: "Ancelotti al Napoli un fulmine a ciel sereno, sono un po' sorpreso"
25.05.2018 10:42 di Napoli Magazine

NAPOLI - Gianluca Vialli ha rilasciato un'intervista a Tuttosport: "Se sono sorpreso dall'arrivo di Ancelotti a Napoli? Nel calcio non bisogna più stupirsi di niente. Eppure un po’ lo sono, perché è stato un fulmine a ciel sereno. Ma c’è sempre qualcuno con un’idea originale per un matrimonio. E’ un matrimonio che può funzionare, tutto dipende dalla chiarezza dei discorsi fra Carlo e De Laurentiis. Di solito funziona così: un presidente vede un allenatore, condividono un obiettivo e a quel punto l’allenatore fa la lista della spesa necessaria a raggiungerlo. Se il presidente dice: perfetto sono d’accordo, faremo di tutto per soddisfare le tue esigenze, il matrimonio funziona. Se non c’è quella condivisione il matrimonio inizia male. E purtroppo ogni tanto succede che in quel primo colloquio non si vada fino in fondo. La Juventus è come gli All Blacks: i giocatori sanno che lì la maglia è semplicemente in prestito e devono riconsegnarla in una situazione migliore di quando l’hanno ricevuta, con più successi sopra. Poi la Juventus ti può stare antipatica, la puoi ritenere potente, ricca, quello che vuoi, ma la cultura del lavoro non la si può non apprezzare e chi ci passa lo capisce. Di solito l’appeal di un allenatore può fare molto per chi deve arrivare e anche per gli indecisi che ci sono nella rosa. Sarri aveva il suo appeal, Ancelotti ha il suo. Conta moltissimo perché un giocatore guarda il programma tecnico, le strutture, la campagna acquisti, tutto quello che può migliorare il suo status di calciatore e può metterlo nelle condizioni di vincere. Detto questo, giocatori disposti a fare sacrifici economici non ce ne sono molti in giro. L’allenatore può anche attirarli, poi la società deve essere in grado di soddisfare le loro richieste economiche".

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25/05/2024 - 10:42

NAPOLI - Gianluca Vialli ha rilasciato un'intervista a Tuttosport: "Se sono sorpreso dall'arrivo di Ancelotti a Napoli? Nel calcio non bisogna più stupirsi di niente. Eppure un po’ lo sono, perché è stato un fulmine a ciel sereno. Ma c’è sempre qualcuno con un’idea originale per un matrimonio. E’ un matrimonio che può funzionare, tutto dipende dalla chiarezza dei discorsi fra Carlo e De Laurentiis. Di solito funziona così: un presidente vede un allenatore, condividono un obiettivo e a quel punto l’allenatore fa la lista della spesa necessaria a raggiungerlo. Se il presidente dice: perfetto sono d’accordo, faremo di tutto per soddisfare le tue esigenze, il matrimonio funziona. Se non c’è quella condivisione il matrimonio inizia male. E purtroppo ogni tanto succede che in quel primo colloquio non si vada fino in fondo. La Juventus è come gli All Blacks: i giocatori sanno che lì la maglia è semplicemente in prestito e devono riconsegnarla in una situazione migliore di quando l’hanno ricevuta, con più successi sopra. Poi la Juventus ti può stare antipatica, la puoi ritenere potente, ricca, quello che vuoi, ma la cultura del lavoro non la si può non apprezzare e chi ci passa lo capisce. Di solito l’appeal di un allenatore può fare molto per chi deve arrivare e anche per gli indecisi che ci sono nella rosa. Sarri aveva il suo appeal, Ancelotti ha il suo. Conta moltissimo perché un giocatore guarda il programma tecnico, le strutture, la campagna acquisti, tutto quello che può migliorare il suo status di calciatore e può metterlo nelle condizioni di vincere. Detto questo, giocatori disposti a fare sacrifici economici non ce ne sono molti in giro. L’allenatore può anche attirarli, poi la società deve essere in grado di soddisfare le loro richieste economiche".