L'Angolo
IL PORTIERE - Reina: "Consiglierei Sarri a qualsiasi squadra del mondo, scelsi di lasciare Napoli un anno fa, il ricordo migliore è l'affetto del popolo napoletano, il peggiore è non aver realizzato il sogno dei tifosi, ADL? Abbiamo due personalità forti e idee diverse"
01.06.2018 11:33 di Napoli Magazine

NAPOLI - L'ex azzurro Pepe Reina che dal primo luglio si trasferirà al Milan, ha rilasciato un'intervista al quotidiano spagnolo AS: "I Mondiali? Il gruppo ha la stessa voglia di sempre, vogliamo mettere in pratica le idee del mister. Questo gruppo ha una filosofia precisa e vogliamo portarla avanti nel tempo. La lista dei 23? Scegliere 23 giocatori spagnoli è una cosa difficilissima, ci sono tanti calciatori che avrebbero meritato di esserci. Penso ad esempio ai miei ex compagni Callejon e Albiol. Sensazioni personali? Ho molta voglia, credo che sarà l’ultima volta in Nazionale per me e voglio salutare con un grande risultato. Il deferimento da parte della Procura della FIGC per i presunti rapporti con la Camorra? Sono tranquillo, tutto finirà bene. Chi mi conosce sa che non ho niente a che vedere con quel mondo. A Napoli ho conosciuto molta gente, ma non posso sapere cosa fanno 300 amici nella vita privata. Il Milan? E' uno dei club più grandi al mondo. Abbiamo l’obbligo di tornare in Champions e per me è una sfida affascinante. Titolare o vice di Donnarumma? Non abbiamo fatto alcun discorso a livello personale. Sarà bello chiudere la carriera al Milan. Il fatto di essere titolare oppure no me lo dovrò conquistare giorno dopo giorno, in ogni allenamento. L’arrivo al Napoli nel 2013? Benitez arrivò a Napoli e mi chiamò molte volte. Ero a Liverpool e stavo per rinnovare, non avevo in testa la partenza. Poi arrivò Mignolet e il progetto di Rafa per me era una buona opportunità. La finale di Champions? Una partita alla pari fino all’infortunio di Salah. Lì i Reds si sono persi. Il Real però è stato il giusto vincitore. Karius? Io ho avuto notti peggiori… Il nostro lavoro è così. Ora deve solo guardare avanti, anche se è complicato. Le parole di De Laurentiis sul campionato falsato? Abbiamo fatto un grande campionato, abbiamo ottenuto 91 punti. La Juve però ha fatto di più e noi dobbiamo complimentarci. Io credo nella buona fede degli arbitri, ma anche al fatto che a livello societario la forza bianconera è incomparabile con le altre. Napoli vincente con Ancelotti? Lo spero, ma se la Juve non cambia sarà difficile. Lavorare con Sarri? Uno spettacolo. E’ l’artefice dei record del Napoli di questi anni e del grande gioco messo in mostra. Siamo simili, preferiamo dirci le cose in faccia, anche litigando se necessario. Avevamo un rapporto padre-figlio, anche io gli sarò per sempre grato. Se lo consiglierei al Real Madrid? Lo consiglierei a qualsiasi squadra del mondo. Per le sue idee calcistiche e per il suo modo maniacale di lavorare. Quando ho scelto di lasciare Napoli? Da un anno. Il PSG mi fece una offerta ma il Napoli rifiutò. Sarebbe stato semplice, nell’estate dei 'certificati medici', cercare una strada per forzare la partenza, ma fra i giocatori avevamo fatto un patto per lo Scudetto e decisi di accettare quella decisione. De Laurentiis? Ha un modo di gestire il club che rispetto, ma ci sono cose sulle quali non siamo d’accordo. Abbiamo due personalità forti e idee diverse. I ricordi migliori di Napoli? Sicuramente l’affetto che un intero popolo ha regalato a me e alla mia famiglia. Il peggiore quello di essermene andato senza realizzare il sogno dei tifosi. Il detto 'quando arrivi a Napoli piangi due volte, quando arrivi e quando te ne vai'? E’ vero. Quando arrivi incontri una realtà diversa. Quando te ne vai, ti manca tantissimo".

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di Napoli Magazine

01/06/2024 - 11:33

NAPOLI - L'ex azzurro Pepe Reina che dal primo luglio si trasferirà al Milan, ha rilasciato un'intervista al quotidiano spagnolo AS: "I Mondiali? Il gruppo ha la stessa voglia di sempre, vogliamo mettere in pratica le idee del mister. Questo gruppo ha una filosofia precisa e vogliamo portarla avanti nel tempo. La lista dei 23? Scegliere 23 giocatori spagnoli è una cosa difficilissima, ci sono tanti calciatori che avrebbero meritato di esserci. Penso ad esempio ai miei ex compagni Callejon e Albiol. Sensazioni personali? Ho molta voglia, credo che sarà l’ultima volta in Nazionale per me e voglio salutare con un grande risultato. Il deferimento da parte della Procura della FIGC per i presunti rapporti con la Camorra? Sono tranquillo, tutto finirà bene. Chi mi conosce sa che non ho niente a che vedere con quel mondo. A Napoli ho conosciuto molta gente, ma non posso sapere cosa fanno 300 amici nella vita privata. Il Milan? E' uno dei club più grandi al mondo. Abbiamo l’obbligo di tornare in Champions e per me è una sfida affascinante. Titolare o vice di Donnarumma? Non abbiamo fatto alcun discorso a livello personale. Sarà bello chiudere la carriera al Milan. Il fatto di essere titolare oppure no me lo dovrò conquistare giorno dopo giorno, in ogni allenamento. L’arrivo al Napoli nel 2013? Benitez arrivò a Napoli e mi chiamò molte volte. Ero a Liverpool e stavo per rinnovare, non avevo in testa la partenza. Poi arrivò Mignolet e il progetto di Rafa per me era una buona opportunità. La finale di Champions? Una partita alla pari fino all’infortunio di Salah. Lì i Reds si sono persi. Il Real però è stato il giusto vincitore. Karius? Io ho avuto notti peggiori… Il nostro lavoro è così. Ora deve solo guardare avanti, anche se è complicato. Le parole di De Laurentiis sul campionato falsato? Abbiamo fatto un grande campionato, abbiamo ottenuto 91 punti. La Juve però ha fatto di più e noi dobbiamo complimentarci. Io credo nella buona fede degli arbitri, ma anche al fatto che a livello societario la forza bianconera è incomparabile con le altre. Napoli vincente con Ancelotti? Lo spero, ma se la Juve non cambia sarà difficile. Lavorare con Sarri? Uno spettacolo. E’ l’artefice dei record del Napoli di questi anni e del grande gioco messo in mostra. Siamo simili, preferiamo dirci le cose in faccia, anche litigando se necessario. Avevamo un rapporto padre-figlio, anche io gli sarò per sempre grato. Se lo consiglierei al Real Madrid? Lo consiglierei a qualsiasi squadra del mondo. Per le sue idee calcistiche e per il suo modo maniacale di lavorare. Quando ho scelto di lasciare Napoli? Da un anno. Il PSG mi fece una offerta ma il Napoli rifiutò. Sarebbe stato semplice, nell’estate dei 'certificati medici', cercare una strada per forzare la partenza, ma fra i giocatori avevamo fatto un patto per lo Scudetto e decisi di accettare quella decisione. De Laurentiis? Ha un modo di gestire il club che rispetto, ma ci sono cose sulle quali non siamo d’accordo. Abbiamo due personalità forti e idee diverse. I ricordi migliori di Napoli? Sicuramente l’affetto che un intero popolo ha regalato a me e alla mia famiglia. Il peggiore quello di essermene andato senza realizzare il sogno dei tifosi. Il detto 'quando arrivi a Napoli piangi due volte, quando arrivi e quando te ne vai'? E’ vero. Quando arrivi incontri una realtà diversa. Quando te ne vai, ti manca tantissimo".