L'Angolo
L'IPOTESI - I tifosi e il gesto simbolico: "Che sia Maradona a dare la 10 ad Insigne"
19.06.2017 12:03 di Napoli Magazine Fonte: Gaetano Brunetti per il Roma

NAPOLI - La 10 a Lorenzo Insigne è il sogno di una notte di mezza estate, che a dire il vero il ragazzo di Frattamaggiore si è guadagnato a suon di giocate straordinarie e gol da cineteca. Il pubblico del San Paolo si è diviso, da una parte ci sono i romantici "conservatori", dall'altra quelli aperti a rispolverare la magica casacca, dal numero alchemico che ha fatto sognare generazioni e generazioni di calciofili. Magari, se ad inizio anni, si chiedeva ai tifosi di premiare Lorenzo con la 10 che fu di Diego, il risultato appariva quasi scontato, la maggioranza chiudeva a priori a questa soluzione. Da Udine a Udine di acqua sotto i ponti ne è passata, dalla doppietta in campionato, al gol con la Nazionale, Lorenzo ha iniziato con la 10 della Nazionale, ma in realtà, in cuor suo, sogna un gesto deciso della società di De Laurentiis, ed agogna quella della squadra del suo cuore azzurra Napoli. Diego Armando Maradona è sempre stato ondivago quando gli è stato chiesto della "sua" dieci, il Pibe non ha mai detto esplicitamente di volerla consegnare ad un erede, anche perché tiene tantissimo ed è quasi "geloso" del suo settennato d'oro, preferirebbe quindi lasciare la casacca nella teca del museo azzurro che, in realtà, materialmente non esiste. I conservatori napoletani sono con lui, affinché resti intangibile non solo nei ricordi, mentre i "podemos" sperano che sia proprio l'idolo più idolo di tutti i tempi a fare il passo e a consegnarla al ragazzo di Frattamaggiore. Magari in una cerimonia, che visti i tempi che corrono, nel calcio moderno, potrebbe attirare anche sponsor e far aumentare le entrate in termini di merchandising. Con molta probabilità, Maradona tornerà in città il 4 luglio, data simbolo, perché arrivò per la prima volta in Riva al Golfo proprio in quello storico 4 luglio 1984, gli sarà conferita la cittadinanza onoraria. Non è esclusa la presenza di qualche tesserato del Napoli che possa rappresentare la squadra durante l'evento. Quale occasione migliore per smentire gli scettici? Possibile che la società azzurra pensi di rispolverare la maglia, convincendo il Pibe a consegnarla al fiore all'occhiello del vivaio napoletano, a quell'Insigne che si è guadagnato il sogno di mezza estate a suon di giocate di fino e gol alla Maradona per l'appunto. Chissà che Diego non accetti definitivamente, strappando una promessa al Magnifico napoletano, una sorta di patto: "io ti consegno "temporaneamente" la mia 10, tu mi prometti di portare lo scudetto al Napoli". Sarebbe solo il seguito di quello già sancito a Castel Volturno tra la squadra e lo stesso Sarri. La stagione del Napoli si aprirebbe con una grandissima novità, l'ultimo a portarla, in ordine di tempo è stato Roberto Carlos Sosa, ai tempi nefasti della C, quando la neonata società di De Laurentiis, dovette per forza rispolverarla per le normative vigenti che prevedono tutt'ora la numerazione classica delle maglie. Da allora è stata nuovamente consegnata al caveau dei ricordi, la "magica" non è più comparsa sulle casacche azzurre, se non in allenamento. In passato, qualcuno, spingeva affinché Maradona la consegnasse al suo connazionale Lavezzi, che dopo gli anni bui, del fallimento e delle retrocessioni, con le sue giocate portò una ventata di fantasia e freschezza a tutto il movimento calcistico napoletano, intorbidito dai campi fangosi delle serie inferiori. La poca prolificità sotto porta e i tanti gol sbagliati dal Pocho argentino, spensero l'idea sul nascere. L'addio di Lavezzi è coinciso con l'avvento della favola Insigne, nel 2012-2013, infatti, De Laurentiis decise di lanciarlo nella mischia dopo l'exploit di Pescara, e Mazzarri lo alternava insieme al macedone Pandev nel 3-5-2 tutto difesa e contropiede. Col passare degli anni, Lorenzo è diventato titolare inamovibile della squadra azzurra, quest'anno, dopo l'inizio balbettante è stato autore di una stagione a dir poco strepitosa, conclusa con il gol capolavoro di Genova contro la Sampdoria. Il magnifico è pronto, l'ha dimostrato, apprestandosi a smentire persino l'antico nemo profeta in patria, tanto caro ai latini. Il 4 luglio torna Maradona, i podemos azzurri sognano di rivedere la 10 azzurra sulle spalle dell'unico in grado di poterla indossare, tra l'altro non uno qualsiasi, Lorenzo è il fulcro del progetto Napoli. Il gesto simbolico del Pibe avrebbe grande impatto mediatico, sperando che il prossimo sia l'anno buono per tornare a festeggiare qualcosa di importante. Il Napoli i due scudetti li ha vinti con la 10 in campo, da quando è stata ritirata non è più successo, bisogna provarle veramente tutte per il trionfo. Del resto tentar non nuoce...

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19/06/2024 - 12:03

NAPOLI - La 10 a Lorenzo Insigne è il sogno di una notte di mezza estate, che a dire il vero il ragazzo di Frattamaggiore si è guadagnato a suon di giocate straordinarie e gol da cineteca. Il pubblico del San Paolo si è diviso, da una parte ci sono i romantici "conservatori", dall'altra quelli aperti a rispolverare la magica casacca, dal numero alchemico che ha fatto sognare generazioni e generazioni di calciofili. Magari, se ad inizio anni, si chiedeva ai tifosi di premiare Lorenzo con la 10 che fu di Diego, il risultato appariva quasi scontato, la maggioranza chiudeva a priori a questa soluzione. Da Udine a Udine di acqua sotto i ponti ne è passata, dalla doppietta in campionato, al gol con la Nazionale, Lorenzo ha iniziato con la 10 della Nazionale, ma in realtà, in cuor suo, sogna un gesto deciso della società di De Laurentiis, ed agogna quella della squadra del suo cuore azzurra Napoli. Diego Armando Maradona è sempre stato ondivago quando gli è stato chiesto della "sua" dieci, il Pibe non ha mai detto esplicitamente di volerla consegnare ad un erede, anche perché tiene tantissimo ed è quasi "geloso" del suo settennato d'oro, preferirebbe quindi lasciare la casacca nella teca del museo azzurro che, in realtà, materialmente non esiste. I conservatori napoletani sono con lui, affinché resti intangibile non solo nei ricordi, mentre i "podemos" sperano che sia proprio l'idolo più idolo di tutti i tempi a fare il passo e a consegnarla al ragazzo di Frattamaggiore. Magari in una cerimonia, che visti i tempi che corrono, nel calcio moderno, potrebbe attirare anche sponsor e far aumentare le entrate in termini di merchandising. Con molta probabilità, Maradona tornerà in città il 4 luglio, data simbolo, perché arrivò per la prima volta in Riva al Golfo proprio in quello storico 4 luglio 1984, gli sarà conferita la cittadinanza onoraria. Non è esclusa la presenza di qualche tesserato del Napoli che possa rappresentare la squadra durante l'evento. Quale occasione migliore per smentire gli scettici? Possibile che la società azzurra pensi di rispolverare la maglia, convincendo il Pibe a consegnarla al fiore all'occhiello del vivaio napoletano, a quell'Insigne che si è guadagnato il sogno di mezza estate a suon di giocate di fino e gol alla Maradona per l'appunto. Chissà che Diego non accetti definitivamente, strappando una promessa al Magnifico napoletano, una sorta di patto: "io ti consegno "temporaneamente" la mia 10, tu mi prometti di portare lo scudetto al Napoli". Sarebbe solo il seguito di quello già sancito a Castel Volturno tra la squadra e lo stesso Sarri. La stagione del Napoli si aprirebbe con una grandissima novità, l'ultimo a portarla, in ordine di tempo è stato Roberto Carlos Sosa, ai tempi nefasti della C, quando la neonata società di De Laurentiis, dovette per forza rispolverarla per le normative vigenti che prevedono tutt'ora la numerazione classica delle maglie. Da allora è stata nuovamente consegnata al caveau dei ricordi, la "magica" non è più comparsa sulle casacche azzurre, se non in allenamento. In passato, qualcuno, spingeva affinché Maradona la consegnasse al suo connazionale Lavezzi, che dopo gli anni bui, del fallimento e delle retrocessioni, con le sue giocate portò una ventata di fantasia e freschezza a tutto il movimento calcistico napoletano, intorbidito dai campi fangosi delle serie inferiori. La poca prolificità sotto porta e i tanti gol sbagliati dal Pocho argentino, spensero l'idea sul nascere. L'addio di Lavezzi è coinciso con l'avvento della favola Insigne, nel 2012-2013, infatti, De Laurentiis decise di lanciarlo nella mischia dopo l'exploit di Pescara, e Mazzarri lo alternava insieme al macedone Pandev nel 3-5-2 tutto difesa e contropiede. Col passare degli anni, Lorenzo è diventato titolare inamovibile della squadra azzurra, quest'anno, dopo l'inizio balbettante è stato autore di una stagione a dir poco strepitosa, conclusa con il gol capolavoro di Genova contro la Sampdoria. Il magnifico è pronto, l'ha dimostrato, apprestandosi a smentire persino l'antico nemo profeta in patria, tanto caro ai latini. Il 4 luglio torna Maradona, i podemos azzurri sognano di rivedere la 10 azzurra sulle spalle dell'unico in grado di poterla indossare, tra l'altro non uno qualsiasi, Lorenzo è il fulcro del progetto Napoli. Il gesto simbolico del Pibe avrebbe grande impatto mediatico, sperando che il prossimo sia l'anno buono per tornare a festeggiare qualcosa di importante. Il Napoli i due scudetti li ha vinti con la 10 in campo, da quando è stata ritirata non è più successo, bisogna provarle veramente tutte per il trionfo. Del resto tentar non nuoce...

Fonte: Gaetano Brunetti per il Roma